giovedì 3 novembre 2011

Hype autunnale

Serve aggiungere altro?

No, dai,lasciamo un attimo da parte il trailer di GTAV, gioco di cui presumo avremo modo di parlare in futuro, e diciamo che finalmente siamo entrati nel vivo di questa stagione videoludica!
Ho iniziato Uncharted 3 e sto cercando di completare al 100% Batman Arkham City.
Goduria immensa.
La nuova avventura di Drake ho cominciato a giocarla giusto ieri sera. L’impressione è che anche stavolta i Naughty Dog si siano superati e che abbiano tirato fuori un giocone incredibile, un vero e proprio ottovolante di sontuosità grafica e di sequenze spettacolari. Insomma, promette bene.
Arkham City è invece un Arkham Asylum più grosso, più ciccio e più tutto. Ho archiviato la campagna e mi sono sparato tutte le missioni secondarie, ora sto girovagando alla ricerca di tutti i trofei che quel pazzo psicopatico dell’Enigmista ha dislocato in questa gigantesca prigione a cielo aperto.
E nel fare questo sto godendo, visto che è proprio durante questa impresa che si manifesta gran parte dell’eccelso level design del gioco.

Ma non finisce qui, perchè a breve uscirà anche altra roba succosissima.
Già preordinati Mario 3D Land e Zelda Skyward Sword (il bundle col wiimote plus dorato ovviamente).
Per entrambi ho addosso un hype pazzesco, soprattutto per il gioco dell’eroe vestito di verde.
Evidentemente giocarmi due Zelda (Ocarina of Time e Link’s Awakening) in un anno non mi è bastato.
Ma è anche una cosa normale quando si parla di giochi Nintendo che non siano Wii Fit.
Del resto Skyward Sword sembra davvero un titolo maestoso che, tra le altre cose, promette di portare alla saga di cui fa parte una bella ventata d’aria fresca.

Altro pezzo da novanta in arrivo a breve è Skyrim (già preso su Steam), peccato che esca un po’ troppo a ridosso di Zelda.
Ma anche qui è comunque hype grosso come una casa, del resto Oblivion l’ho adorato e l’idea di giocare a un titolo del genere con il plus della veste grafica sbalorditiva garantita dal nuovo motore grafico e dal mio PC uberpowahcazzodurospaccotutto mi gasa abbastanza.

Poi uno magari si chiede anche se sia il caso di essere così hypati per i giochini.
La risposta è chiaramente no, lo sanno tutti che hyparsi per i videogiochi è una cosa da sfigati, ma è anche vero che conosco un sacco di gente che al momento non sta nella pelle per andare al cinema a vedere questo gigantesco ammasso di merda fumante:

E quindi insomma, se al mondo ci sono persone che non si vergognano ad attendere spasmodicamente un film del genere direi che c'è spazio anche per chi si fa venire un'erezione pensando al nuovo Zelda, via, a ognuno il suo.

Poi vediamo, che altro c'è da dire?
- Settimana prossima uscirebbe Modern Warfare 3. Sì, sarei tentato, ma l'acquisto è ancora in forse.
- Altro gioco che ho deciso di lasciare sullo scaffale è Battlefield 3. Il single player a quanto pare è abbastanza insulso e in questo periodo non credo di avere la voglia e la costanza di buttarmi a giocare online. Anche perchè trovo che il mondo degli fps online su PC sia abbastanza alieno, l'esperienza dell'anno scorso con Call of Duty Black Ops mi ha lasciato traumatizzato.
- Poi sì, dimenticavo, ho finito anche Rage (su PC pure questo), il nuovo gioco di quel simpaticone di John Carmack. Magagne tecniche a parte, che comunque non ho trovato così insopportabili, mi è piaciuto.
Non è il nuovo Quake e il finale è veramente una roba atroce, ma nel complesso è un FPS solido e che sa divertire. Poi a me l’ambientazione alla Fallout piace sempre, anche se ormai, nei videogiochi, sta iniziando a diventare piuttosto abusata.

sabato 22 ottobre 2011

Super

Dopo l’ottimo Kick-Ass, ecco un altro film che si diverte a fare il verso al mondo dei supereroi, calando un protagonista improbabile nei panni di un vigilante in costume ancora più improbabile.
Nel film di Matthew Vaughn questo eroe improvvisato era Dave, il solito studente un po’ sfigato che decide, senza alcuna motivazione valida, di provare a indossare una calzamaglia per combattere il crimine.
In Super, invece, le premesse sono piuttosto diverse.
Qui abbiamo Frank, un uomo sulla quarantina non troppo sveglio che, dopo che la moglie gli viene portata via da uno spacciatore, si immagina di avere una visione in cui Dio in persona gli affida la missione di combattere il male.
Prende così il via un film sbroccatissimo, a tratti disturbante e decisamente violento.

Super è una pellicola originale e divertente, sarebbe un delitto scambiarlo per un semplice clone meno ispirato di Kick-Ass e passare oltre.
Sì, perché Super si rivela ben presto una rilettura piuttosto interessante dell’argomento “persone comuni che si improvvisano supereroi”.
Frank, alias Saetta Purpurea, è un pazzo squilibrato che se ne va in giro a spaccare le teste di tutti quelli che ritiene malvagi, la sua spalla Saettina (interpretata da una Ellen Page in formissima) è se possibile ancora più fuori di melone di lui.
Supereroi con superproblemi (mentali).

Super è un lungo alternarsi di scene violente e grottesche, è un film strano, difficile da definire, che riesce a non annoiare mai
Insomma, vale la pena dargli un’occhiata. Fra l’altro, pur rimanendo sempre un film grezzo, rude e politicamente scorrettissimo, riesce ad essere meno “cazzatona stupidotta” di quanto si potrebbe credere.
E poi c’è Kevin Bacon che interprata il villain, come in X-Men First Class.
Quindi è win a priori.

Durante la visione di Super sono stato per la prima volta al cinema da solo. Non nel senso che ci sono andato da solo (quella è una cosa che faccio spesso, soprattutto al Sabato pomeriggio, quando decido di andarci all’ultimo momento ed è troppo tardi per avvisare qualche amico), ma proprio che in sala ero l’unico presente!

mercoledì 5 ottobre 2011

Ico

L’uscita su PS3 della collection Ico & Shadow of the Colossus Classics HD è stata un’occasione ghiotta per sopperire a una mia gravissima lacuna in ambito videoludico: non aver mai giocato a Ico!
Essendomi già spolpato Shadow of the Colossus avevo una vaga idea di cosa aspettarmi dal primo titolo PS2 di Fumito Ueda. Senza contare che, in questi dieci anni, di Ico ne avevo letto e sentito parlare in lungo e in largo più o meno da qualsiasi essere senziente in grado di impugnare un pad.
Avevo insomma delle aspettative ben precise, che fortunatamente non sono state disattese.
Ico è il capolavoro che mi era stato più volte descritto e ammetto di essere stato un folle a non averlo giocato all’epoca della sua uscita. Ma d’altronde in quel periodo mi lasciai sfuggire anche roba come Rez, pensate quanto mi rincoglionivano i pomeriggi passati sulle versioni di greco!

Il gioco di Ueda, gustato nel 2011, conserva gli stessi pregi che ai tempi della sua commercializzazione lo consacrarono come capolavoro.
Ico è un gioco fatto di atmosfera, di scorci suggestivi, di silenzi, di sensazioni. Tutte cose che non risentono del peso del tempo.
Vagare per il castello in cui è ambientato tenendo Yorda per mano è ancora un’esperienza ipnotizzante e poetica.
Ecco, Ico è pura poesia videoludica, probabilmente non esiste un modo più appropriato per definire questo titolo.
Dal punto di vista grafico questa edizione rimasterizzata in alta definizione esalta l'aspetto della versione originale e contribuisce a rendere ancora più gradevole un videogioco che, probabilmente, giocato oggi in edizione PS2 sarebbe visivamente un po’ fastidioso.

Dove Ico appare purtroppo un po’ vecchiotto e limitato è nelle sue meccaniche di gioco e nella struttura degli enigmi.
Le sue fasi platform nel 2001 potevano anche essere accettabili, ma oggi appaiono decisamente legnose.
Gli enigmi proposti, inoltre, sono nella maggior parte dei casi troppo facilotti e noiosi (e mi azzardo a dire che probabilmente questo difetto si sentiva anche dieci anni fa).
Si tratta comunque di cercare il pelo nell’uovo, perché nel complesso Ico è un gioco straordinario, ma d’altronde quando si analizza un’opera d’arte i difetti si notano ancora di più.
Soprattutto se di recente abbiamo giocato a titoli che ci hanno sconvolto sia per quanto riguarda l’atmosfera, sia per quanto riguarda la genialità dei loro puzzle.
Sì, sto parlando di Portal 2, tanto per cambiare.

Per carità, lo so che è un po’ da stronzi confrontare il titolo Valve con Ico, in fondo stiamo paragonando due giochi diversissimi tra loro e usciti ad ere geologiche di distanza l’uno dall’altro, ma stringi stringi il concetto che voglio sottolineare è questo: Portal 2 vince anche dove altri titoli che puntano tantissimo sul loro lato artistico e sulla loro atmosfera falliscono. Vale a dire nell’essere un videogioco divertente.
Del resto lo avevo detto che Portal 2 segnava nuovi standard mai toccati prima da un’opera videoludica per quanto riguarda la perfetta commistione tra atmosfera, narrazione, gameplay e puzzle solving. Quindi insomma, fare confronti con tutto quello che è venuto prima viene anche un po’ naturale.

Che poi, a voler ben vedere, non servirebbe tirare in ballo lo spin-off di Half-Life per notare i limiti ludici di Ico, basterebbe gettare uno sguardo all’altro gioco contenuto in questa collection, quello Shadow of the Colossus che mantiene inalterata la poesia del suo predecessore e la congiunge anzi a una giocabilità ben più interessante e intrigante.
Penso sia innegabile che abbattere uno qualsiasi dei colossi del secondo titolo di Ueda uscito per PS2 sia un’esperienza ben più corposa e appagante rispetto al risolvere uno qualsiasi degli enigmi di Ico.
Ed è proprio l’evoluzione in termini qualitativi che c’è stata tra Ico e Shadow of the Colossus che mi accende un’attesa spasmodica per The Last Guardian.
Che, si spera, riuscirà ad arrivare nei negozi prima o poi.

domenica 4 settembre 2011

Lollipop Chainsaw: probabile gioco del millennio?

Cheerleader bionde, chupa chups, zombi, minigonne e motoseghe.
Ahaha, è bellissimo, Bayonetta era una roba sobria in confronto a questo!

sabato 3 settembre 2011

One Piece Kaizoku Musou: il tanto atteso One Piece HD sta arrivando!

Gioia e tripudio, finalmente lo fanno!
Ebbene sì, il tanto atteso (almeno da me) videogioco di One Piece per le console in accadì sta per arrivare!
Il titolo in questione dovrebbe chiamarsi One Piece Kaizoku Musou e a quanto pare avrà una struttura simile ai recenti giochi su Bleach e Ken il Guerriero.
Aspettiamoci quindi un hack & slash alla Dinasty Warriors. Non è esattamente un genere per cui mi strappo i capelli, ma va bene così dai, mi accontento.

La cosa interessante è che, almeno a giudicare dalle prime immagini trapelate, Kaizoku Musou sarà ambientato dopo il time skip.
Se ci sarà anche qualcosina del periodo pre-Marineford per ora non ci è dato saperlo.
Al momento non si sa neanche se il gioco seguirà una storia inedita come facevano i titoli di One Piece usciti su Wii o se invece seguirà i fatti narrati nel manga.
Spero la seconda.

Adesso aspettiamo un bel trailer che ci mostri qualcosina in più.
Ah, da quanto si è capito sarà un'esclusiva PS3. Però mi pare strano, per me lo fanno anche su girobotolo.

venerdì 2 settembre 2011

Post settembrino massivo

Come potete vedere è da più di un mese che non aggiorno il blog.
Tranquillizzatevi, non è successo nulla, semplicemente non c’era la voglia.
Recuperiamo al volo con questo post breve breve (oddio, neanche troppo) e denso di contenuti.

Sono arrivato al quarto libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (che poi sarebbe la seconda parte del secondo libro, lo sapete).
Insomma, sono nel bel mezzo di quella che sarà la seconda serie di Game of Thrones.
Bello, bello, mi sta intrippando parecchio. Sono successe un paio di cose che francamente non mi aspettavo, Tyrion è sempre più un dio e l’entrata in scena di Asha Greyjoy è una delle cose più epiche che si siano mai lette.
Nel frattempo ho anche dato un’occhiata alle scelte di casting per la seconda stagione di GoT e mi pare che anche stavolta stiano facendo un lavoro della madonna.

Fronte videoludico.
Durante le ferie mi sono giocato Zelda Link’s Awakening DX e Donkey Kong 94, giochi per Game Boy disponibili sulla Virtual Console 3DS.
Entrambi splendidi, entrambi invecchiati come il buon vino.
Su Zelda c’è poco da dire che non si sappia già. Miglior episodio portatile della saga insieme al remake di Ocarina of Time.
A mani basse.
Alla facciazza dei due episodi usciti su DS.

Donkey Kong 94 è la conversione superpompata per Game Boy di Donkey Kong, conversione che in realtà è un vero e proprio seguito, visto che aggiunge un fottìo di livelli in più rispetto al titolo originale e introduce nuove e freschissime meccaniche di gioco. Il risultato è un platform intelligente e con un sacco di belle idee. Straconsigliato a chiunque non l’abbia giocato all’epoca.

Al momento sono alle prese con Deus Ex Human Revolution.
Premetto che non ho mai giocato al primo Deus Ex, quindi non posso fare confronti, ma devo dire che questo seguito (in realtà un prequel, ma vabbè…) mi sta piacendo un sacco.
Gameplay ottimo e vario, ma soprattutto grande libertà decisionale per quanto riguarda i modi in cui possono venire risolte le varie missioni.
E poi è un gioco dall’atmosfera cyberpunk alla Blade Runner, quindi non posso fare a meno di amare alla follia questo bizzarro ibrido FPS/stealth/RPG.

Sto poi giochicchiando a Bastion, titolo indie uscito a Luglio su XBLA.
Graficamente e stilisticamente è davvero un bel vedere. Il level design invece è un po’ anonimo, così come il combat system, che mi pare un po’ pasticciato.
Resta comunque un giochillo simpatico. Geniale poi l’idea del narratore che commenta ogni nostra azione come se stesse raccontando una storia.

Oggi, mentre leggevo un post sul blog del Dr. Manhattan, mi sono reso conto che a Novembre uscirà il mondo: Uncharted 3, Skyrim, Modern Warfare 3, Zelda Skyward Sword, Assassin’s Creed Revelations, Ultimate Marvel vs Capcom 3 e (se in Europa non lo fanno uscire dopo) Super Mario 3D Land.
Tutta roba che tendenzialmente avrei preso al day one.
Tutta roba che verrà cagata fuori nel giro di quattro settimane.
Il bello è che poi buona parte di questi titoli sono piuttosto impegnativi in termini di tempo da dedicarci per gustarseli appieno, quindi giocarseli tutti diventa veramente impossibile.
Nulla di male comunque, mi sa che come day one tengo Uncharted 3, Skyrim (che penso piglierò su Steam) e Zelda, il resto lo recupererò più avanti senza problemi.
Anche perché mi sa che a Dicembre non esce un cazzo di interessante a parte Mario Kart 7, quindi siamo a posto.

Dai, ci si legge (spero a breve), nel frattempo vi lascio con un paio di noticine:
- A tutti i gonzi che, come il sottoscritto, si sono fatti inculare da Nintendo pagando il 3DS 250 carte, ricordo che da ieri è possibile scaricare gratuitamente dall’ eShop i dieci giochi NES del programma Ambassador.
Per farlo bisogna andare sull’eShop, selezionare “impostazioni”, andare sui software scaricati e cercare i dieci giochi NES nell’elenco.
Grande Nintendo, le fai sempre semplici e intuitive queste cose!
- Non ho parlato di cinema. Il film di Settembre, per quanto mi riguarda, sarà Rise of the Planet of the Apes, che a quanto pare è venuto fuori parecchio bene. Scimmia (in tutti i sensi).
- C’entra un cazzo, ma tra pochi giorni sarà un anno esatto che ho smesso di fumare. Grande achievement personale, oh.

In foto: Briciola, la mia meta-gatta, mentre se ne sta appollaiata sul mio pacco.

giovedì 28 luglio 2011

Il 3DS costa meno!

Nintendo ha annunciato il primo taglio di prezzo per 3DS.
Dal 12 Agosto il costo della console sarà ridotto di un terzo.
Il price-drop, a quanto pare, riguarda tutti i mercati, ciò vuol dire che a partire dal prossimo mese sarà possibile accaparrarsi un 3DS spendendo circa 170 euro.

Che dire, questa notizia fa chiaramente capire che Nintendo sta cercando di mettere una toppa allo scarso successo ottenuto dalla sua nuova console portatile. Console che, inutile nasconderlo, in quanto a vendite non ha fatto certo gridare al miracolo.
Del resto dobbiamo anche tener conto di un fatto importante: per il momento l'unico titolo veramente eccezionale disponibile per 3DS è un remake di un gioco uscito più di dieci anni fa.
E insomma, per quanto Ocarina of Time sia a tutti gli effetti un capolavoro non può, da solo, trainare le vendite di una console portatile. Soprattutto se consideriamo che si tratta di un gioco rivolto principalmente a un pubblico di videogiocatori appassionati e che, appunto, rimane un remake di un titolo che in molti avevano già giocato.

Questo taglio di prezzo, comunque sia, potrebbe dare una bella spinta alle vendite del 3DS.
Perchè parliamoci chiaro, un price-drop simile è veramente impressionante.
Inoltre una console che costa 170 euro fa decisamente più gola di una che ne costa 250, soprattutto presso un pubblico di giocatori casual o giovani.
Del resto abbassare il prezzo del 3DS era comunque inevitabile, Nintendo doveva pur farlo se voleva contrastare in qualche modo PSVita.
A quanto pare ha deciso di giocare d'anticipo, probabilmente per cercare di guadagnare più terreno possibile nei mesi che precedono l'uscita della console Sony.
Senza contare che i giochi più interessanti sono in dirittura d'arrivo e il periodo caldo del 3DS deve ancora iniziare.
A Settembre esce Star Fox (sì, è un altro remake ma non vedo l'ora lo stesso, su Nintendo 64 lo adoravo) ed entro la fine dell'anno usciranno Mario 3D e Mario Kart.

Altra notizia figa è che Nintendo regalerà una ventina di giochi della virtual console ai coglioni che hanno comprato il 3DS al lancio agli early adopters.
Il che non è male, soprattutto considerando che tra questi giochi ci saranno anche titoli usciti per (rullo di tamburi) Game Boy Advance!
Ebbene sì, avete letto bene, altra sorpresa della mattinata è che Nintendo ha confermato l'arrivo dei giochi Game Boy Advance sulla Virtual Console 3DS.
Personalmente è una notizia che mi rende felicissimo.

Ah, ultima roba di un certo interesse.
Mario 3DS e Mario Kart hanno ora dei nomi ufficiali.
Il primo si chiamerà Super Mario 3D Land, mentre il secondo porterà lo stranissimo nome di Mario Kart 7.

AGGIORNAMENTO: uhm, pare che inizialmente i titoli GBA saranno disponibili solo come omaggio per gli early adopter nel programma Nintendo Ambassador. Peró vabbé, tutto fa pensare che in breve tempo anche i giochi GBA potranno essere liberamente acquistati sull'eShop da tutti i nuovi possessori di 3DS.

Di seguito una lista di alcuni titoli disponibili nel programma Ambassador:

NES Virtual Console
Super Mario Bros.
Donkey Kong Jr.
Balloon Fight
Ice Climber
The Legend of Zelda


GBA Virtual Console
Yoshi’s Island: Super Mario Advance 3
Mario Kart: Super Circuit
Metroid Fusion
WarioWare, Inc.: Mega Microgame$
Mario vs. Donkey Kong


In Italia il nuovo prezzo del 3DS dovrebbe essere 179 €.

sabato 23 luglio 2011

venerdì 22 luglio 2011

Zelda Skyward Sword: il trailer del Comic-Con


Nuovo trailer di Zelda Skyward Sword che in realtà non fa vedere molto più di quel che si era già visto all'E3.
Ad ogni modo niente da dire, questo Zelda inizia davvero a intrigarmi.
Al di là del discorso motion plus e controlli 1:1 ci sono parecchie altre cose che mi piacciono.
Stilisticamente pare veramente un titolo ispirato. Creare una via di mezzo tra lo stile grafico di Twilight Princess e quello di Wind Waker a mio avviso è stata un'idea vincente. Questo nuovo Zelda pare bello come non mai e, soprattutto, coloratissimo.
Tecnicamente sembra impressionante, considerando anche che gira su Wii, la console catorcio per eccellenza.
Non oso pensare a che spettacolo immane potrebbe essere in HD. Uhm, non pensiamoci che è meglio va là, a 'sto punto aspettiamo Wii U e pace.

Ottima anche quella che pare essere una delle tematiche principali del gioco: il volo.
In Wind Waker c'era il mare, qui c'è il cielo.
E' una roba che non solo mi ispira, ma che di fatto potrebbe potenzialmente permettere grandi cose a livello esplorativo.

Parlando di robe un po' da nerd, Skyward Sword dovrebbe essere interessante anche per quel che concerne la maxi-trama che collega tutti gli Zelda, visto che sarà l'episodio che racconterà le origini della Master Sword.
Quindi Skyward Sword dovrebbe collocarsi cronologicamente dopo Minish Cap, prima di Ocarina of Time e... Vabbè, lasciamo perdere.

In definitiva devo proprio dirlo: non vedo l'ora di metterci le mani sopra.
Poi magari sarà il "solito" Zelda incapace di replicare l'alchimia perfetta di un Ocarina of Time, ma le basi per un giocone della madonna sembrano esserci.
Insomma, iniziamo pure con l'attesa spasmodica, l'hype, la scimmia e tutte quelle robe lì che dico sempre quando aspetto qualcosa in maniera viscerale.
Probabilmente è uno dei quattro giochi di fine 2010 che ho più voglia di giocare.
Gli altri tre sono ovviamente Mario 3DS, Uncharted 3 e Skyrim.

giovedì 21 luglio 2011

The Amazing Spider-Man: il primo trailer

Eccolo qua.
Allora, impressioni rapidissime che c'ho sonno:

- Bello che si vedano i genitori di Peter. Non ho idea se 'sto fatto possa avere qualche rilevanza nella caratterizzazione del personaggio, però bello.
- Sequenza di parkour in prima persona alla Mirror's Edge.
- L'atmosfera mi pare molto "pesante" e cupa, piuttosto diversa da quella che si respirava nei film di Raimi. Per il momento non so dire se questa cosa possa essere un bene o un male, staremo a vedere.
- Non ho capito: Peter si costruisce i lanciaragnatele ma perde la ragnatela dal collo? WTF?
- Emma Stone doveva fare Mary Jane, porca zozza, non Gwen Stacy!
- Su Garfield sono abbastanza ottimista, in The Social Network mi è piaciuto.

domenica 17 luglio 2011

Harry Potter e i doni della morte - Parte 2

E’ finito Harry Potter!
Cioè, no, in realtà è finito quattro anni fa, ma qui si parla delle saga cinematografica.
Un po’ dispiace, soprattutto perché, dopo una marea di pellicole una più brutta dell’altra, anche i film di Harry Potter iniziavano a far intravedere qualcosa di buono.

Deathly Hallows Part 1 era effettivamente un gran bel film che aveva il grosso merito di saper rendere interessante (e a suo modo avvincente) una parte delle avventure di Harry che, nel libro, appariva un po’ pallosa e priva di mordente.
Part 1 riusciva a trasmettere la giusta tensione, aveva alcune sequenze davvero ben riuscite e, in generale, riusciva a replicare molto bene l’atmosfera dell’opera da cui era tratto. In alcuni casi stupiva anche.
Questo Part 2 è a tutti gli effetti la continuazione del film precedente (ma và?) e di conseguenza continua sulla sua stessa lunghezza d’onda, rivelandosi un buon film e un episodio conclusivo assolutamente emozionante.

Alla fine la scelta di dividere l’ultimo libro in due parti è stata veramente saggia.
Part 2 riesce infatti a non sembrare quasi mai frettoloso e si prende il tempo necessario per caratterizzare come si deve protagonisti, comprimari e villain, senza per questo rinunciare a un buon ritmo.
Le sequenze più drammatiche sono state rese particolarmente bene, le scene d’azione rullano e, più in generale, il film riesce a suscitare le stesse identiche emozioni del libro.
Ben realizzato, ad esempio, il flashback su Piton, vera chiave di volta per la comprensione dell’intera saga di Harry Potter.
Stesso dicasi per il confronto finale tra Harry e Voldemort, che riesce a trasmettere il giusto pathos e si rivela meravigliosamente epico. Anzi, mi azzarderei a dire che lo scontro decisivo rende quasi più qui che nel libro.

I tagli apportati sono quasi sempre sopportabili e giustificati. L’unica cosa che mi è piaciuta poco è il modo in cui è stata trattata tutta la spinosa faccenda su Silente, Grindelwald, Ariana e Aberforth. Nel libro era una parte della storia piuttosto importante, utile per capire meglio il personaggio di Silente. Qui viene soltanto accennata in maniera piuttosto superficiale.
Ma è un piccolo neo, perché per il resto Deathly Hallows Part 2 si rivela un adattamento riuscitissimo e, con ogni probabilità, il miglior film della serie.

Insomma, applausi per il finale!
Rimane comunque un po’ di amaro in bocca perchè, in fin della fiera, la saga cinematografica di Harry Potter poteva uscire molto meglio di così.
Intendiamoci, all'interno di essa non mancano i film validi, ma tutta la parte centrale (importantissima per l'economia della storia) si è rivelata purtroppo deludente.
L’Ordine della Fenice e soprattutto Il Principe Mezzosangue avrebbero necessitato di una cura maggiore. Probabilmente, se fossero stati spezzati in due parti come Deathly Hallows, sarebbero usciti molto, ma molto meglio.

Visto che siamo già dietro, comunque, facciamo un breve excursus su ciascuno dei film di Harry Potter, aggiungendo anche una noticina dedicata ai cazzi miei.

Harry Potter e la Pietra Filosofale (2001): regia di Columbus, uno che con i film per ragazzi ci ha sempre saputo fare. Del resto aveva già girato Mamma ho perso l’aereo e sceneggiato quel grande capolavoro anni ’80 de I Goonies.
La Pietra Filosofale era un riuscitissimo film per ragazzi, forse un po’ troppo caramelloso e bamboccioso, ma nel complesso carino. Anche perché oh, i primi libri di Harry Potter non erano certo bagni di sangue come gli ultimi.

Robe personali: prima che il film uscisse nelle sale, mi feci prestare i quattro libri di Harry Potter che erano stati pubblicati fino ad allora. Li lessi tutti nel giro di cinque giorni, simulando anche un attacco di influenza un lunedì mattina, per stare a casa da scuola e finire Il Calice di Fuoco in santa pace.
Se penso che da quei tempi sono già passati dieci anni mi sento vecchio.
Il film lo vidi con mio cugino al cinema Astra, il giorno stesso in cui uscì.


Harry Potter e la Camera dei Segreti (2002): di nuovo Columbus alla regia. Poco da dire, il film continuava sulla linea tracciata dal suo predecessore e si rivelava anch’esso una bella pellicola.

Robe personali: il film lo vidi in DVD, a noleggio, verso la fine del 2003. L’unico Harry Potter che non ho visto al cinema.

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (2004): probabilmente il miglior film della saga, insieme ai due Deathly Hallows. Alla regia troviamo Alfonso Cuaron, scelta ottima per descrivere il passaggio dall’infanzia all’adolescenza dei tre protagonisti. Azkaban introduceva inoltre il personaggio di Sirius, interpretato da un Gary Oldman estremamente in parte.

Robe personali: pochi mesi prima che uscisse il film, mentre leggevo il quinto libro, pensai a quanto sarebbe stato figo se per interpretare Voldemort avessero scelto proprio Gary Oldman. Quando scoprii che invece avrebbe vestito i panni di Sirius Black, quindi, ci rimasi un po’ male.
Azkaban lo vidi al cinema Astoria, insieme a mio cugino Edo, nella svaccatissima estate post-maturità del 2004.


Harry Potter e il Calice di Fuoco (2005)
: attendevo parecchio questo film, visto che ai tempi consideravo Il Calice di Fuoco il miglior libro della serie. Rimasi un po’ deluso però, visto che questa pellicola diretta da Mike Newell si rivelò decisamente inferiore sia ad Azkaban che ai due lavori di Columbus.

Robe personali: Il Calice di Fuoco fu uno dei primi film che vidi al multisala di Montano Lucino (che all’epoca si chiamava ancora Cinestar) in quel meraviglioso periodo della mia vita che fu la fine del 2005. Lo vidi insieme a Rutto e a Salvo (che da qui divenne mio compagno inseparabile nella visione di ogni Harry Potter).

Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007)
: primo film con Yates alla regia. Non fu tutto da buttare, ma anche qui nulla di che. Questa pellicola faceva decisamente fatica a rendersi comprensibile a chi non avesse mai letto il libro, visto che un sacco di cose erano spiegate male. Un pastrugno, insomma.
In compenso c’erano anche alcune parti belle, come tutto il finale ambientato al ministero della magia.
Il peggio doveva ancora venire…

Robe personali: poco da dire, film visto all’UCI insieme a Rikky e all’inseparabile Salvo. Pochi giorni dopo recuperai Deathly Hallows in lingua inglese.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue (2009)
: lammerda. No, scusate: LAMMERDA!
Un film vergognoso in tutto. Tagli clamorosi, come la totale mancanza dei flashback su Tom Riddle (utili per capire meglio la psicologia di Voldemort) o l'assenza della battaglia finale, con i Mangiamorte che si fanno una passeggiatina attraverso Hogwarts come se niente fosse. E poi scene ridicole e senza senso, come la distruzione della Tana.
No, davvero, una delusione immane, soprattutto considerando che Il Principe Mezzosangue, a mio avviso, è il libro migliore dei sette.

Robe personali: film visto al’UCI insieme ai soliti Rikky e Salvo, usciti tutti e tre dal cinema coi conati di vomito.

Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1 (2010)
: storia recente. Yates si ripiglia miracolosamente e tira fuori un film ottimo, con una parte road movie ricca di atmosfera. Maggiori dettagli nella mia vecchia recensione, che non ho voglia di riscrivere le stesse cose.

Robe personali: film visto con Salvo e boh, poco altro da dire.

Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2 (2011): va beh, leggete sopra, ho scritto la recensione apposta.

Robe personali: visto ieri pomeriggio con Salvo. Lui era curioso di vederlo in 3D, quindi siamo andati a vederlo così. Non è stata una grande idea, visto che gli occhialini con le lenti che smerdano i colori e le ambientazioni scure non si sposano un granchè bene.

Bene, quel che volevo dire l’ho detto e direi che mi sono dilungato fin troppo.
A quelli di voi che avessero vissuto gli ultimi dieci anni rinchiusi in una caverna sulla luna boscosa di Endor e non conoscessero assolutamente nulla di Harry Potter (tipo Fabian), consiglio di recuperare prima i libri e poi, giusto per avere un quadro più completo, guardarsi anche i film.
Davvero, non fate cazzate a non approcciatevi ad Harry Potter partendo dai film, vi fareste solo del male.
I libri sono decisamente tutta un’altra roba.

E ora che accadrà?
Recentemente la Rowling ha detto che forse, magari, chi lo sa, vai a sapere, Harry Potter potrebbe tornare.
Quando e in che modo non ci è dato saperlo.
E’ un po’ la scoperta dell’acqua calda, del resto smettere di mungere un brand così redditizio una volta esauritisi gli adattamenti cinematografici sarebbe stato un po’ da coglioni.
La mia idea è che di nuovi libri, almeno per il momento, non ce ne saranno.
Più probabile che l’universo di Harry Potter vada ad espandersi come è accaduto a Star Wars con l’Expanded Universe.
Quindi insomma, se andrà così probabilmente arriveranno parecchie schifezze, ma magari in mezzo all’immondizia ci sarà anche qualche perla.
Io intanto spero che mi facciano una cosa del genere:

giovedì 14 luglio 2011

Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: ho tutto!

Recuperati tutti i libri delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Che dire, durante le ferie avrò un bel po' di roba da leggere!
Dubito di riuscire a finire tutto entro la fine di Agosto come avevo preventivato.
Se è per questo dubito di finire anche entro Natale, ma vabbè...
Comunque sia, ho già iniziato Il Trono di Spade e sono circa a metà.
Sembrerà una cosa banale da dire, ma consiglio a tutti quelli che hanno adorato la prima stagione di Game of Thrones di recuperare i libri di Martin come ho fatto io. Fidatevi, ne vale assolutamente la pena.

L'unica roba che mi fa girare le palle è che mi sono spoilerato la morte di un personaggio leggendo il riassuntino sul retro di uno dei libri. Manco l'ho fatto apposta, semplicemente mi è caduto l'occhio mentre stavo facendo altro.

E ora vi lascio con questo video!
Magari lo avrete già visto, ma merita sempre!
"Stay low!"

lunedì 11 luglio 2011

Transformers 3: Dark of the Moon

Alla fine mi sono immolato e sono andato a vedere Transformers 3.
Partiamo con l'unica buona notizia: è leggermente meglio del 2, ma non è un gran merito se consideriamo che Revenge of the Fallen era bello come una sgommata di merda sulle mutande.

Dark of the Moon parte bene, con un’introduzione tutto sommato riuscita ed acchiappante.
Sorprendentemente anche il 3D si rivela una roba simpatica, visto che permette di capire meglio cosa succede nelle incasinatissime sequenze d’azione firmate Bay.

Il problema è che Transformers 3 mantiene sostanzialmente intatte tutte le cose che non funzionavano nel secondo episodio.
La sceneggiatura è schizofrenica, con personaggi che fanno e dicono cose senza senso.
Il film la tira SPAVENTOSAMENTE per le lunghe. Tecnicamente è tutto spettacolare, ma la parte finale risulta essere una palla allucinante come poche altre cose.
La sostituta di Megan Fox è lì solo perché ha due belle gambe e perché in ogni Transformers deve esserci almeno il primo piano di un bel culo. Per il resto è completamente insopportabile e ha pure una faccia da zoccola di quelle epiche.
Fortunatamente mancano le gag agghiaccianti di cui Revenge of the Fallen era infarcito (robot con lo scroto e biscotti alla marijuana), in compenso qui è il doppiaggio italiano a farci mettere le mani nei capelli, con alcune scelte di adattamento che portano i personaggi ad esprimersi come dei tamarri di periferia con problemi mentali.

Dark of the Moon rimane in sostanza un film orribile, il classico blockbusterone tutto effetti speciali pensato per intrattenere la massa ruminatrice di pop-corn che va al cinema solo per vedere pellicole di questo tipo.
Quella stessa massa che trova Inception un casotto da mal di testa e (bestemmia!) Blade Runner un film noioso. Gente brutta, insomma.

La roba più bella è che io sono uno di quelli che, ogni tanto, qualche film ignorante lo guarda più che volentieri. Quindi insomma, potete farvi un’idea di quanto possa fare schifo questa roba se anch'io che sono una cloaca di manica larga sono uscito dal cinema disgustato.
Per dire, a me quella tamarrata di Fast & Furious 5 è piaciuta un sacco e trovo che sia un film infinitamente superiore a Transformers 3.
E dire che io ero uno di quelli che il primo Transformers non l’aveva trovato malaccio.
I suoi seguiti però sono davvero quanto di peggio il cinema fracassone abbia proposto negli ultimi anni.
Non seguite il mio esempio e statene lontani.

martedì 5 luglio 2011

Letture estive

Teo: "Ho recuperato i primi quattro libri delle cronache del ghiaccio e del fuoco!"
Nab: "Non esiste "leggere" in Dothraki!"


Quanta verità nelle parole di un genovese interista.
Comunque sia, la prima stagione di Game of Thrones è finita nel modo in cui era cominciata, vale a dire in maniera spettacolare.
Che dire, una serie TV di una qualità allucinante, terminato il decimo episodio mi sentivo gasato come alla fine della prima stagione di Lost!
Hype, hype, hype e ancora hype!
Peccato che non appena ho realizzato quanto tempo mancasse all'inizio della seconda serie di Game of Thrones mi si sia istantaneamente ammosciato l'entusiasmo.
Quasi un anno, porco il cazzo.

Per ingannare l'attesa ho quindi deciso di recuperare i libri da cui è tratta la serie HBO, in modo da portarmi avanti con la storia degli Stark, dei Lannister e dei Targaryen.
Del resto, stando al parere di tutti quelli che li hanno già letti, i tomoni scritti da George R. R. Martin sono anche meglio della serie televisiva. Quindi oh, interessarsi all'opera di partenza era abbastanza naturale.
Poi ci sarebbe la spinosa questione "spoiler".
Parliamoci chiaro: riuscire a schivare ogni possibile anticipazione sulla trama in un anno di attesa? Sì, va bene, ciao.
Non per niente, durante la prima serie, Rikkyz era già riuscito a bruciarsi il colpo di scena più grosso. E lui di solito è uno che agli spoiler ci sta attento.

Quindi, visto che oggi passavo per puro caso dalla Ubik, ho pensato bene di entrare e di raccattare tutto il raccattabile.
Sì, perchè in realtà non ho trovato tutto.
I quattro volumi che vedete in foto sarebbero solo i primi due libri delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Il Trono di Spade, per capirci, dovrebbe essere quello da cui è tratta la serie che si è appena conclusa. Che poi sarebbe solo la prima parte del primo libro, vale a dire, per l'appunto, A Game of Thrones.
Insomma, un gran casotto.
In totale, per il momento, sono stati pubblicati quattro libri, che nell'edizione italiana sono stati suddivisi in ben nove volumi.
Tra l'altro il 12 Luglio dovrebbe uscire in America il quinto libro della saga, A Dance with Dragons (no, per il momento non ho intenzione di leggerlo in inglese).

I libri che ancora mi mancano li recupererò in seguito.
Intanto inizierò a spararmi questi, in fondo direi che di roba ne ho in abbondanza.
Poi oh, magari mi rompo il cazzo dopo pochi capitoli e decido di aspettare tranquillamente la seconda stagione.
Del resto coi libri da millemila pagine tendo a comportarmi in due modi radicalmente differenti: o mi scoraggio e li pianto lì quasi subito, oppure mi scimmio e divento una specie di drogato che passa intere giornate a leggere, trascurando il sonno, il lavoro, la vita sociale e facendo solo qualche sporadica pausa per mangiare (nutrendomi con Red Bull e pizza a domicilio).
Insomma, divento un giocatore di World of Warcraft.
Belle cose.

domenica 3 luglio 2011

Cars 2

Cars 2 è un buon film.
Divertente, simpatico e colorato. Il suo problema più grosso è quello di non riuscire ad essere una pellicola eccelsa come i film Pixar più recenti.
Up aveva quell’incipit strappalacrime lì, capace di farti sentire come una dodicenne del 1998 che va a vedere Titanic per la prima volta.
Toy Story 3 aveva un paio di scene emotivamente potentissime e un finale a dir poco commovente.
In Cars 2, purtroppo, questi momenti di grande cinema mancano quasi totalmente.
Ci si diverte con le gag di Cricchetto e le corse di Saetta McQueen ma, quando il film finisce, non si rimane imbambolati davanti allo schermo con la sensazione di avere appena visto un capolavoro incredibile.
Cars 2 è un semplice e riuscitissimo film d’animazione per tutta la famiglia.
Tutto qua.

Fortunatamente si sta pur sempre parlando di un film targato Pixar, quindi la qualità rimane alta.
Tecnicamente, pur con un 3D insopportabile, ci troviamo di fronte al solito spettacolo visivo e, come di consueto, i tocchi di classe non mancano.
Meraviglioso, in questo senso, come il film mostri un mondo in chiave “motoristica”.
Ogni aspetto della vita quotidiana, in Cars 2, è a misura di automobile. E’ una particolarità che si era già apprezzata anche nel prequel, ma che qui viene ulteriormente amplificata, dando spesso luogo a gag simpaticissime (meravigliosa quella della toilette giapponese, ad esempio).

Meno riuscita, ahimè, risulta la storia.
Apprezzabile il tentativo di voler trasformare Cars, da un film-parodia sulle gare Nascar, a una sorta di film di spionaggio alla James Bond (ovviamente l’ auto-spia inglese non poteva che essere una Aston Martin), peccato che l’intreccio risulti spesso prevedibile e con poco mordente, soprattutto per un adulto.
L’idea è ottima e non mancano alcune sequenze degne di nota, ma Toy Story 3 era su un altro pianeta, sia per la maturità dei temi trattati che per coinvolgimento.
Stesso discorso per quanto riguarda i personaggi: Saetta McQueen e Cricchetto funzionano, mentre i nuovi arrivati non convincono più di tanto. Non c’è nessuno che sia anche solo lontanamente paragonabile a Lotso, per dire (scusate se continuo a tirare in ballo Toy Story 3, ma avendolo rivisto giusto pochi giorni fa non posso fare a meno di fare paragoni).

Non voglio essere eccessivamente critico, perché in fin della fiera Cars 2 resta uno dei migliori lungometraggi in computer grafica degli ultimi anni e sarebbe sbagliato farlo passare per un film brutto, ma del resto non è colpa mia se Pixar ci ha abituati a ben altre cose.
Cars 2 è un cartone animato spassoso, con un sacco di scene divertenti e personaggi simpatici.
I bambini lo adoreranno incondizionatamente, ma gli adulti, con ogni probabilità, non lo troveranno così interessante.
Però via, dopo Up e Toy Story 3 direi che un film meno sconvolgente, alla cara vecchia Pixar, glielo possiamo anche abbuonare.
Ma da Brave esigo grandi cose.

Chiudo con una noticina sul doppiaggio.
In Italia abbiamo dei bravi doppiatori, ok, ma proprio per questo dovremmo smetterla da far doppiare i film da certa gente che non è capace di doppiare.
La voce di Francesco Bernoulli, l'auto da Formula 1 rivale di Saetta, è qualcosa di agghiacciante.
E al contrario del giocattolo-telefono di Toy Story 3 (che aveva la voce di -argh- Gerry Scotti) non si sta parlando di un personaggio che si limita a dire un paio di battute in tutto il film. Tutt'altro.

mercoledì 29 giugno 2011

The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D

Ecco fatto!
Anch’io sono riuscito a portare a termine Ocarina of Time!
Me la sono presa abbastanza comoda (il timer del 3DS segna circa una trentina di ore di gioco), concedendomi il tempo necessario per vagabondare senza meta attraverso le terre di Hyrule e per completare alcune missioni secondarie.
Ho recuperato un bel po’ di aracnule d’oro, ho trovato tutti i pezzi di cuore, ho ottenuto la spada Biggoron e fatto un altro po’ di cosette.
Mi sono divertito un sacco, rigiocare e finire Ocarina è stata un’esperienza fantastica che ha dato una bella botta di vita al mio 3DS.
Ma di quanto sia bello questo Zelda ne ho già parlato in un altro post, qui voglio invece parlare un po’ di questa (ottima) conversione per il portatile Nintendo.

Ocarina of Time 3D
è un’operazione di restauro riuscitissima.
Non stravolge il gioco originale e non lo modifica mai pesantemente, casomai si limita a renderlo più gradevole agli occhi di un videogiocatore del 2011 e a limare alcune piccole imperfezioni.
Ottimi ed efficaci, per fare un esempio, gli espedienti utilizzati per rendere meno odioso il famigerato Water Temple, come i colori e i simboli che indicano il livello dell’acqua .
Dove questo Zelda stupisce particolarmente è però nel comparto grafico.
Niente è stato stravolto in maniera drastica e a una prima occhiata questa versione per 3DS non sembrerebbe differire troppo dal titolo per Nintendo 64.
In realtà non è proprio così, visto che in questo remake sono stati corretti tutti quei difettucci grafici che affliggevano la versione per la console a 64 bit della grande N.
Ocarina of Time su 3DS è infatti bello come non lo era mai stato. La resa cromatica è stata migliorata, c’è meno foschia e il framerate (che in origine, se non sbaglio, si assestava intorno ai 25 fps) è stato aumentato.
Inoltre le texture sono state aggiornate drasticamente e molti modelli poligonali sono stati resi meno spigolosi e più tondeggianti; il nuovo modello di Link, tanto per citare quello che si ha costantemente sotto gli occhi, è veramente tutta un’altra storia rispetto a quello vecchio. Altri personaggi hanno subito un restyling meno marcato (vedi le Great Fairy), ma in generale il passo avanti c’è stato.
Ma non è finita, perché tutte le location che su Nintendo 64 erano realizzate con grafica pre-renderizzata (mi vengono in mente il mercato di Hyrule e la casa di Link), qui sono state rifatte in una ben più moderna e gradevole veste poligonale.

Ottima anche l’introduzione del 3D, che in questo gioco si rivela letteralmente strepitoso e contribuisce a rendere Hyrule ancora più bella e immersiva.
Personalmente non l’ho tenuto quasi mai al massimo perché dopo sessioni di gioco particolarmente lunghe tendevo a stancarmi, ma anche con l’interruttore posizionato circa a metà l’effetto di profondità è spettacolare.

Il sistema di controllo si adatta in maniera discreta al portatile Nintendo.
Chiaramente l’ergonomia perfetta del pad Nintendo 64 è andata un po’ in vacca, ma nel complesso non ci si può lamentare.
L’unica cosa è che lo Z-Targeting (qui rinominato ovviamente L-Targeting) mette veramente in evidenza quanto facciano cagare i tasti dorsali del 3DS, ma vabbè, purtroppo per questo non possiamo farci niente.
Il touch screen rende più comoda la gestione dell’inventario e francamente ho trovato sorprendente anche il nuovo sistema di mira che sfrutta i sensori di movimento della console. Non credevo sarebbe stato così preciso e divertente da usare.

Altra particolarità grandiosa di questa conversione/remake è che, per la prima volta, consente di giocare ad Ocarina of Time in lingua italiana.
La qualità della traduzione è complessivamente buona, anche se ci sono cosette che faranno storcere il naso ai puristi.
Per dire, il Villaggio Kakariko è diventato Calbarico, come era già accaduto in Twilight Princess.
Altri adattamenti sono proprio discutibili, come il drago Volvagia che viene giapponesizzato in Varubaja.
Magari è anche giusto così eh, però boh, mah, fa strano.
In ogni caso si parla di difettucci di adattamento microscopici che non compromettono la qualità di quello che rimane un giocone della madonna.

Ocarina of Time 3D
, in buona sostanza, resta il gioco che abbiamo adorato su Nintendo 64.
In questa edizione è stato semplicemente tirato a lucido e reso, dove possibile, ancora più magnifico.
La struttura dei dungeon è sempre la stessa, le side-quest sono quelle e persino alcuni glitch (non dannosi) sono stati volutamente mantenuti così com’erano.
Grezzo Games ha preferito non andare a modificare troppo a fondo quello che viene considerato da tutti un titolone pressoché perfetto e immortale. Ma va bene così, alla fine sarebbe un po’ da stronzi biasimarli per questo, visto soprattutto lo splendido lavoro che hanno svolto.
Un lavoro che, bisogna dirlo, riesce egregiamente nell’intento di svecchiare un gioco di tredici anni fa senza intaccarlo nella sua perfezione, rispettandone lo stile, la bellezza e il cuore.

Ah, quasi dimenticavo.
La pubblicità ideata da Nintendo per Ocarina of Time 3D è una delle cose più belle che si siano mai viste in televisione.
Geni assoluti.
E c’è pure il doppiatore ufficiale di Robin Williams!

martedì 28 giugno 2011

Child of Eden: Rez 2 è qui

Tetsuya Mizuguchi.
Personalmente, da videogiocatore e amante delle cose belle, nutro un’enorme stima per quest’uomo.
Lo considero un genio e un visionario, oltre che un vero e proprio artista capace di amalgamare alla perfezione musica e videogioco.
Child of Eden, proprio come tutti gli altri giochi che portano la sua firma, è una vera e propria esperienza di estasi audiovisiva.
La cosa ancora più eccitante è che, di fatto, Child of Eden è il seguito spirituale di Rez, vale a dire uno dei miei videogiochi preferiti di sempre.
Insomma, Child of Eden è Rez 2.
Esultiamo.

Esattamente come il suo illustre predecessore, Child of Eden è uno shoot’em up psichedelico, un titolo assolutamente stupefacente, visivamente sontuoso e musicalmente eccelso.
Restare ammaliati da ciò che accade sullo schermo, mentre si viene trascinati dal ritmo pulsante della colonna sonora, è un piacere quasi sublime.
E il bello è che, proprio come in Rez, mentre giochiamo andiamo ad alterare in tempo reale immagini e musica!
Ogni colpo sparato produce un effetto sonoro diverso, ogni nemico che viene lockato ci offre un feedback uditivo, ogni tasto che premiamo altera il ritmo della musica, trasformando quello che può apparire come un semplice sparatutto in un vero e proprio viaggio psichedelico in mezzo a mille colori e a mille suoni.

Child of Eden
commuove per quel che concerne la sua cosmesi ed arricchisce addirittura le meccaniche di Rez tramite una serie di accorgimenti che aiutano a rendere il gameplay ancora più interessante.
E poi c’è il supporto Kinect che, sorprendentemente, riesce a incrementare la sinestesia sensoriale in cui il giocatore viene condotto.
A differenza di Rez, questo titolo è in prima persona, ed è spettacolare il senso di immersione totale che si prova giocando muovendosi con il proprio corpo, senza bisogno di pad. Anche se oh, a dirla tutta mi trovo benissimo anche con quest’ultimo.

La nuova opera di Mizuguchi raccoglie in sé poesia, arte e originalità.
E’ il videogioco nella sua forma più pura, ma allo stesso tempo riesce ad essere uno dei giochi più particolari che si siano mai visti.
In un certo senso anche più particolare dello stesso Rez visto che, nonostante le ovvie similitudini, Child of Eden riesce comunque ad apparire sufficientemente nuovo e diverso, questo grazie a uno stile (sia visivo che musicale) capace di distaccarsi sufficientemente da quello del titolo SEGA uscito ormai dieci anni fa.
Diciamo che qui c’è un po’ meno dello stile di TRON e molta più roba lisergica/delirante/difficilmente definibile. Per certi aspetti sembra quasi di essere alle prese con una specie di Flower in salsa sci-fi ambientato nel cyber-spazio, mettiamola così!
E poi c’è l’onnipresente figura di Lumi, eterea fanciulla ricreata virtualmente all’interno di Eden.

Titolo eccelso dunque.
L’unica noticina negativa? Probabilmente sarà difficile che questo gioco abbia lo stesso impatto che Rez ebbe nel 2001.
Ma, detto fra noi, importa a qualcuno?

mercoledì 22 giugno 2011

Zelda Ocarina of Time: come innamorarsi dei videogiochi

Se oggi amo così tanto i videogiochi, probabilmente è proprio grazie a Zelda Ocarina of Time.
Il che è abbastanza ironico, considerando che, tra una cosa e l’altra, Ocarina non l’ho mai portato a termine.
E’ tuttavia innegabile che il primo Zelda in tre dimensioni abbia giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione della mia passione videoludica.

Uscito agli albori della mia adolescenza, Ocarina è stato il titolo che mi ha fatto capire davvero quanto mi piacessero i giochini elettronici.
Chiariamo, prima di giocare a Zelda ne avevo già provati a bizzeffe di giochi appassionanti: Metal Gear Solid, Final Fantasy VII, Mario 64, i Resident Evil e compagnia bella.
Ma fu solo con Ocarina of Time che arrivai definitivamente a considerare i videogiochi non più come un semplice passatempo, ma come una vera e propria passione.
Zelda fu in pratica lo step finale verso la definitiva consapevolezza di essere un nerd videogheimer incallito.
Sì, insomma… fu dopo aver visto Zelda che capii che i videogiochi non sarebbero stati una roba che avrei mollato senza remore semplicemente scoprendo la figa crescendo.

Non serve ricordare che Zelda Ocarina of Time fu un capolavoro assoluto, un gioco unico e inarrivabile, un titolo che, ai suoi tempi, non conosceva rivali.
Anzi, li guardava dall’alto in basso i rivali, sbeffeggiandoli in maniera plateale.
Prendete Portal 2, Red Dead Redemption, Bioshock, altri quattro o cinque gioconi della generazione corrente e frullateli assieme, ottenendo una sorta di “super-gioco”. Probabilmente, così facendo, potrete farvi un’idea di quello che rappresentò Ocarina alla fine degli anni ’90.
Una roba da strapparsi i capelli per quanto era bella, innovativa e pazzesca.
Sul serio, se non c’eravate non potete capire il delirio collettivo che generò l’uscita di questo gioco.

Il mio impatto con Ocarina (che tra l’altro fu anche il mio primo Zelda in assoluto) fu qualcosa di mai provato prima.
Rimasi sconvolto da questo mondo fantasy che pareva stendersi immenso e sconfinato dinanzi ai miei occhi.
I primissimi passi nella piana di Hyrule li ricordo ancora benissimo: per un attimo mi tornarono in mente i primi momenti di Mario 64, in cui me ne andavo in giro cazzeggiando per il giardino del castello di Peach, sperimentando una sensazione di libertà mai provata prima in un videogioco.
Pensai anche a quando, in Final Fantasy VII, uscii finalmente dalla claustrofobica Midgar, ritrovandomi nella World Map.
Poi realizzai che qui in Zelda non c’era solo un giardino, non c’era solo una mappa stilizzata.
C’era un intero, enorme mondo in scala 1:1, pieno di segreti e di cose da fare, che potevo esplorare in completa libertà.
Il mio Nintendo 64 non era più una semplice console. Era diventato una sorta di portale dimensionale che mi prendeva di peso e mi schiaffava nei panni di un ragazzino vestito di verde destinato a salvare il suo mondo da un’oscura e terribile minaccia.

La cosa più bella di Ocarina of Time era proprio questo senso di immersione, questa sensazione di essere lì, di stare “vivendo” il gioco.
Hyrule sembrava un mondo vero, fantastico ma allo stesso tempo coerente. I personaggi che Link incrociava parevano vivi, ognuno aveva la sua storia e ogni luogo che si visitava lasciava a bocca spalancata (e molto all’epoca veniva fatto non solo dalla direzione artistica, ma anche dalla grafica che si poteva ottenere grazie alla potenza bruta del Nintendone).
Tutto, ma proprio tutto, in Ocarina of Time, era qualcosa di memorabile.
Mai niente in un videogioco ha più saputo regalarmi le stesse emozioni che mi hanno dato l’arrampicata sulla Death Mountain, la pioggia battente nel cimitero del Kakariko Village, la sacralità del Temple of Time, le cavalcate in sella a Epona, i tuffi dalla cascata del villaggio degli Zora e le nuotate nel lago Hylia.
Ogni location e ogni situazione aveva in sé qualcosa di epico e di indimenticabile, “giocare a Zelda” era qualcosa di maestoso.
Ci si sentiva davvero degli eroi mentre ogni nostra azione era scandita dalla meravigliosa colonna sonora composta da Koji Kondo.
E tutto ciò senza neanche parlare dei dungeon, che facevano lavorare il cervello con dei puzzle geniali, garantendo sempre un livello di sfida eccellente.

Ocarina of Time
conteneva dentro di sè tutto quello che oggi cerco in un buon videogioco.
Quel senso di immersione totale, quella felicità particolare che si prova esplorando mondi fantastici e al di là della nostra immaginazione. Mondi che si possono vedere, appunto, solo in un videogioco.
Ocarina of Time avrà pure i suoi anni sul groppone, per certi aspetti sarà pure invecchiato, ok, ma a livello personale lo considererò sempre uno dei più grandi videogiochi di sempre.
E su 3DS riuscirò pure a finirlo. Sarebbe anche ora del resto.

martedì 14 giugno 2011

X-Men: First Class

I prequel sono spesso brutti e cattivi.
Generalmente tradiscono una certa mancanza di idee, vengono girati un po’ come viene e non hanno un briciolo del fascino dei film di partenza.
Insomma, sono quasi sempre delle commercialate, dei goffi tentativi di spremere ulteriormente brand cinematografici che non hanno più nulla di interessante da dire.

X-Men: First Class rappresenta fortunatamente una felice eccezione: è infatti un ottimo film sui supereroi e, più in generale, si rivela un netto miglioramento sia rispetto a Wolverine che a Last Stand, svettando addirittura sulle pellicole targate Marvel più recenti come Thor o Iron Man 2.

Girato da Matthew Vaughn (già regista del bellissimo Kick-Ass), X-Men: First Class racconta la storia del professor Xavier e di Magneto.
Narra dell’inizio della loro amicizia e della loro rivalità e, soprattutto, spiega in che modo sono nati gli X-Men.
E lo fa con maestria e classe, senza mai sembrare una cialtronata buttata lì tanto per fare.

Il film è ambientato negli anni '60, durante la crisi dei missili di Cuba.
L’atmosfera della guerra fredda è resa in maniera egregia e in determinati frangenti sembra quasi di assistere a uno spy-movie.
Bello poi il modo in cui il film riesce a miscelare con sapienza fatti di storia reali ad eventi e situazioni immaginarie.

Il cuore del film, sorprendentemente, non è da cercarsi nelle solite sequenze d’azione (che tra l’altro sono particolarmente spettacolari e ben girate), ma nelle relazioni tra i personaggi e nei temi toccati.
E’ infatti interessante notare come, in questa pellicola, tutte le tematiche proprie della saga di X-Men (discriminazione, integrazione, paura di ciò che è diverso da noi) vengano tratteggiate in maniera assai efficace attraverso i vari rapporti tra i protagonisti.
Chiaro che non si sta parlando di roba profondissima, alla fine First Class rimane pur sempre un blockbusterone pieno di effetti speciali e di gente che vola e spara i raggi laser, ma l’intento di girare un film che si lasci apprezzare anche per la sua storia e i suoi contenuti c’è e, come accadeva nei primi due X-Men, la cosa funziona perfettamente.
Decisamente riuscito, per fare un esempio, il personaggio di Mystica, con i suoi conflitti interiori e la sua difficoltà ad accettarsi per quella che è veramente.

Gran parte del merito bisogna darlo anche agli attori, quasi tutti ottimi e in parte.
Fenomenale Magneto, interpretato da Michael Fassbender, già apprezzato in Inglourious Basterds.
In un certo senso è proprio lui il vero protagonista del film.
La genesi di quello che è uno dei più grandi villain della storia dei fumetti viene raccontata in maniera appassionante e con la giusta dose di epicità.
Il giovane Magneto si rivela da subito un personaggio interessantissimo. E’ esaltante vederlo determinato a raggiungere i propri scopi ad ogni costo, orgoglioso della sua natura di mutante. Ed è ancora più emozionante vedere il modo in cui la sua amicizia con Xavier nasce e muore.
Ugualmente riuscito è Sebastian Shaw, nemesi di Magneto nonché villain principale del film, interpretato da un eccezionale Kevin Bacon. Freddo, implacabile e stronzo al punto giusto, è probabilmente uno dei migliori “cattivi” che si siano visti in un film dedicato agli eroi Marvel.

X-Men: First Class
è dunque un ritorno in grande stile della saga di X-Men, che torna sui giusti binari dopo un terzo episodio un po’ moscio e uno spin-off abbastanza insipido.
Vaughn si riconferma ancora una volta un regista che si trova estremamente a suo agio a parlare di gente in calzamaglia, sia che si tratti di sedicenni sfigati con indosso una tuta verde, sia che si parli di mutanti con poteri al di là di ogni immaginazione.

Altre cosucce da dire:
- Divertenti le le continue frecciatine sulla futura pelata di Xavier.
- Ma solo a me Mystica attizza pure quando è blu? Saranno i capelli rossi, boh.
- In questo film c’è il cameo più figo di sempre. Anche meglio di Bill Murray in Zombieland.
- Non serve dire che Vaughn lo avrei gradito parecchio alla regia del reboot di Spidey che uscirà nel 2012.

sabato 11 giugno 2011

Duke Nukem Forever: vaporware un cazzo

"Che ne dici del gioco, Duke? Ti è piaciuto?"
"Eh, dopo dodici fottuti anni, vorrei anche vedere."


Sì, ecco, vediamo.

Alla fine, spinto dalla curiosità, ho comprato Duke Nukem Forever!
Che dire, dopo averci giocato qualche oretta inizio a temere di aver buttato 60 euro nel cesso!
Graficamente è una merda. Frame rate ridicolo, aliasing in ogni dove, texture orride. Come se non bastasse ci sono dei caricamenti insopportabili.
Il gameplay sa di vecchio e il feeling delle sparatorie è davvero terrificante, soprattutto se confrontato a quello di altri sparatutto odierni (robe come Call of Duty o Crysis 2 stanno su un altro pianeta).
Il sistema di mira è qualcosa di delirante e gli scontri a fuoco risultano frustranti anche a livello di difficoltà normal (e sono solo all’inizio del gioco, non oso pensare a come cazzo sarà più avanti).
Ma vabbè, morire spesso non sarebbe neanche troppo fastidioso, il problema è che ogni volta che si crepa ci si deve sorbire un caricamento lungo come la fame prima di poter ricominciare a giocare.

Di buono c’è che il gioco mantiene intatto lo spirito del Duca, con un sacco di umorismo trash e battutacce a sfondo sessuale, ma anche parecchia autoironia.
Però oh, come sparatutto non ha veramente un cazzo da dire al giorno d’oggi.
Se fosse uscito nel 1998 sarebbe stato probabilmente figo e a suo modo rivoluzionario, ma nel 2011 un gioco del genere fa veramente ridere.
E non so nemmeno quanto abbia senso chiudere un occhio sui difetti per il discorso che “Eh, ma è un gioco sbroccato come il vecchio Duke Nukem 3D, alla fine è il suo seguito ideale ed è giusto che sia così!”.
No, porca miseria.
Il primo Duke Nukem era sì grezzissimo e volgarotto, ma era anche un FPS ottimo e innovativo per l’epoca in cui uscì, ricordiamolo.

La verità è che Duke Nukem Forever non poteva venir fuori bene.
Era stupido aspettarsi qualcosa di decente da un gioco che è stato in sviluppo per dodici anni e che è passato sotto una miriade di mani diverse.
Duke Nukem Forever è un FPS vecchio, sia a livello grafico che a livello di meccaniche di gioco. E' un gioco sistemato alla meno peggio per uscire nei negozi in maniera presentabile. E si vede.

Andrò avanti a giocarci finchè non mi stuferò, forse più avanti migliora pure, ma francamente ho qualche dubbio a riguardo.
Magari alla fine lo porterò a termine con piacere perchè, nel suo essere trash fino al midollo, lo troverò nel complesso un titolo spassoso e divertente.
Ma di sicuro non sarà un'esperienza videoludica che ricorderò per la sua qualità.
Diciamo che giocare a Duke Nukem Forever sta ai videogiochi un po' come guardare Attila Flagello di Dio sta al cinema, toh.

- Poi va bè, soprassediamo sul fatto che un personaggio come il Duca, pur essendo sempre in grado di bucare lo schermo, appaia alquanto fuori posto in un gioco del 2011.
Ma lasciamo stare, che sennò si va per le lunghe.
- Comunque oh, ho appena scritto un post su Duke Nukem Forever. Dopo averci giocato. Mamma mia, mi fa quasi impressione 'sta cosa.

giovedì 9 giugno 2011

PlayStation Vita: la console portatile più figa di sempre?

Lo diciamo?
E diciamolo: PlayStation Vita è la cosa più interessante che si sia vista nel corso di questo E3.
Sony sembra aver fatto tesoro degli errori commessi con PSP, tirando fuori un autentico gioiellino.

PSVita ha un potenziale abnorme.
E' mostruosa in quanto a mera potenza grafica ed estremamente versatile per quel riguarda le tipologie di gioco che può ospitare. Si va dal giochetto scemo che gira su iPhone al blockbusterone tipo Uncharted, passando per il gioco indie sfigato che mi cago solo io.
La sensazione è che Sony abbia intrapreso la strada giusta per tracciare il futuro del gaming portatile.
Lo ha fatto prendendo anche spunto da altri, ok, del resto il touch screen di PSVita è figlio della filosofia giocosa di DS prima e dei device Apple dopo, ma è incredibile come questo nuovo handheld sia in effetti tutto ciò che un videogiocatore possa chiedere da una console "da passeggio"!
Perché sì, PSVita ha preso tante idee vincenti dai sistemi di gioco che hanno rotto le chiappe a PSP, ma ha anche evoluto e migliorato ciò che di buono PSP offriva.
Da un lato il dettaglio grafico, che qui è in grado di tenere testa alle attuali console HD, da un altro lato introducendo finalmente un doppio stick analogico che rende PSVita perfetta per tutti quei generi che su PSP (e pure su 3DS) stavano a loro agio come un vegetariano in una rosticceria.
Il sistema di controllo di Peace Walker era un autentico delirio? Dimenticatevi di problemi simili, appartengono al passato.
Ora si potrà persino giocare agli FPS senza diventare scemi, pensate che bello.

Come se ciò non bastasse, i primi giochi presentati sono da acquolina in bocca.
Uncharted Golden Abyss è il gioco che mi farà comprare la nuova console Sony al day-one. Sicuro. Di base. Senza tentennamenti.
Wipeout 2048 è la solita goduria lisergica e non poteva essere altrimenti.
Little Big Planet promette faville grazie all’utilizzo del touch screen.
Super Stardust Delta sarà un twin stick shooter magnifico.
Sul serio, come si può non voler bene a questa console?

Persino il prezzo ha dell’incredibile: 249€ per la versione wi-fi only e 299€ per quella con il modulo 3G.
Praticamente non costa (quasi) un cazzo, per quello che ha da offrire. In particolar modo se facciamo il confronto con il costo di un 3DS (a cui comunque auspico che la casa di Kyoto darà una bella tagliata al momento opportuno).
E non è finita qua, perché è notizia di oggi che PSVita, al contrario della console Nintendo, non avrà il territorial lock.
Gran cosa.

La mia idea è che Nintendo stavolta dovrà veramente rimboccarsi le maniche se vorrà tenere testa a Sony in questa nuova "guerra dei portatili".
Perché sì, Nintendo DS è stato un successo clamoroso, ma c’è anche da dire che 3DS, nonostante il retaggio importante che si porta dietro, non è partito benissimo. E almeno per il momento, nulla ci assicura che sarà in grado di ripetere l’exploit di vendite del suo predecessore.
E’ vero che i giochi davvero interessanti per il portatile della grande N devono ancora arrivare tutti, ma d’altro canto deve ancora uscire pure PSVita.
E' difficile prevedere come si evolverà la situazione e non è detto che le cose andranno come nella scorsa generazione.
Quindi insomma, la vedo tosta, sarà una bella lotta.
Soprattutto considerando che stavolta Sony sembra aver capito cosa si deve fare per realizzare (e vendere!) una console portatile con i controcazzi.

Che poi a noi giocatori va benissimo ‘sta cosa, una console war all’ultimo sangue tra 3DS e PSVita in stile SNES vs Mega Drive porterà soltanto a una lunga lista di gioconi della madonna per entrambe le console.

Roba succosa dall'E3 #4: XCOM



C'era un po' di scetticismo intorno a questo nuovo XCOM, che invece pare venir su discretamente bene.
Come saprete, i vecchi XCOM erano dei giochi di strategia, mentre questo è una sorta di FPS con elementi da gdr.
Il gioco sembra promettente.
Graficamente non è nulla per cui valga la pena strapparsi i capelli, ma l'ambientazione anni 50 è fascinosa e il design degli alieni mi piace veramente un casino (mi ricorda vagamente l'angelo Ramiel visto nella rebuild di Evangelion).
Insomma, bella lì, tanto più che il giopa ha avuto modo di provarlo e ne è rimasto piacevolmente impressionato.

Roba succosa dall'E3 #3: Resident Evil Revelations



Da fan di lunga data della serie Resident Evil, non posso fare a meno di attendere spasmodicamente questo episodio per 3DS, che si prospetta a dir poco esaltante.
Graficamente è piuttosto impressionante e anche a livello di atmosfera promette bene.
C'era qualche dubbio sul sistema di controllo, ma chi ha avuto modo di provarlo all'E3 ne parla bene anche da questo punto di vista, quindi direi che siamo a posto.

Ma invece: come lo vedreste un Resident Evil 6 annunciato al TGS in esclusiva per Wii U?

mercoledì 8 giugno 2011

Roba succosa dall'E3 #2: Battlefield 3



Un gioco che ridefinisce il concetto di "tanta roba".
Gli sparatutto in soggettiva possono anche farvi cagare, ma è veramente difficile rimanere impassibili di fronte all'eccezionale comparto tecnico di Battlefield 3.
Il Frostbite Engine 2, motore grafico del gioco, è qualcosa di letteralmente mostruoso, una roba che ci fa rimanere a bocca aperta come non accadeva ormai da un pezzo.
Il titolo Dice uscirà anche su console, ma è chiaro che darà il meglio di sè sui PC di ultima generazione.
Anzi, in generale possiamo dire che Battlefield 3 rende palese una cosa che io vado dicendo da un po' di tempo: sia 360 che PS3 iniziano a sentire il peso degli anni e, graficamente parlando, stanno iniziando a diventare obsolete.
Speriamo che le prossime console non tardino ad arrivare, perchè qui si sente davvero il bisogno di aria nuova.

Vista la presenza di Riccitiello sul palco della conferenza Nintendo, non è da escludere che Battlefield 3 possa uscire anche su Wii U. In questo caso è ipotizzabile che quella per la nuova macchina della grande N potrebbe diventare facilmente la migliore versione per console (almeno dal punto di vista tecnico, poi chiaro che entreranno in ballo altri fattori tipo le infrastrutture per il gioco online e via dicendo).
Però va bè, al momento son tutte pippe mentali di dimensioni cosmiche.

Roba succosa dall'E3 #1: Kirby Wii



Ecco il trailer del nuovo Kirby per Wii.
Come si può vedere da questo video, stavolta viene abbandonato lo stile grafico di Epic Yarn per tornare a qualcosa di più classico.
Carino dai, non delizioso come l'ultimo episodio della serie, ma nel complesso non è niente male.
Tra l'altro, insieme a Zelda, presumo che sarà uno degli ultimi titoloni importanti che usciranno per Wii.
Ammetto che al posto di un ennesimo titolo di Kirby avrei gradito maggiormente un nuovo Yoshi's Island, ma posso anche accontentarmi, va là.

Che poi io a Epic Yarn ci sto giocando da Febbraio e devo ancora finirlo.

martedì 7 giugno 2011

Conferenza Nintendo: Wii U



Eccola qua la nuova console Nintendo.
Il nome sarà Wii U e la sua caratteristica peculiare sarà un pad dotato di touch screen che, volendo, potrà anche essere utilizzato al posto della TV per giocare.
Tutto come da pronostico insomma, del resto era una roba di cui si rumoreggiava da parecchi giorni e quindi è mancato un po' l'effetto "woahminchiafigata".
Graficamente la console parrebbe sui livelli di 360 e PS3. Quindi per il momento siamo a cavallo, in futuro si vedrà.
Di giochi in pratica non se ne sono visti, a parte qualcosina delle terze parti, quindi è troppo presto per dire qualsiasi cosa.
Ad ogni modo è già in sviluppo un episodio di Smash Bros che a quanto pare godrà del cross-platform insieme alla versione 3DS.

In generale speravo che Nintendo si sbottonasse un po' di più sulla sua nuova home console.
Intendiamoci, l'eccitazione c'è, però speravo in qualche notizia più succulenta e polposa.
Per dire, mi sarebbe piaciuto sapere qual è il famoso brand a cui al momento sta lavorando Retro Studios.
E poi sì, qualcosa di più concreto sui giochi in via di sviluppo.

Buone nuove sul fronte 3DS, anche se pure qui è mancata un po' di roba.
Non è stato detto nulla su Animal Crossing o su Paper Mario, ma presumo saranno presenti e giocabili in fiera.
In compenso quel poco che si è visto di Super Mario 3DS (che da quanto ho capito si chiamerà proprio Super Mario e basta) è stato letteralmente da orgasmo carpiato. Commovente, davvero.
Graditissimo anche l'annuncio di Luigi's Mansion 2. Oddio, mi sarebbe andato bene anche un porting del primo alla fine, visto che non l'ho mai giocato, ma un gioco nuovo di pacca è sempre meglio.

Insomma, nel complesso conferenza buona, anche se sicuramente potevano mettere molta più carne al fuoco.
Rimane qualche dubbio su Wii U.
Come funzionerà l'online?
Il pad, pur essendo fighissimo, non è ergonomicamente da mani nei capelli?
Quando cavolo uscirà di preciso?
Come se la caverà, graficamente parlando, con i successori di 360 e PS3?
Prezzo?
Boh, speriamo in bene.
Io in ogni caso di Nintendo mi fido. Alla fine mi basta che caghi fuori un nuovo Mario e siamo apposto così.
Ah, a proposito: Zelda Skyward Sword inizia a piacermi.
E poi Four Swords gratis su DSiWare è una figata.

Niente F-Zero anche a 'sto giro.
In compenso c'è Wipeot 2048 per PSVita che fa spavento.
Mamma mia che bello.


EDIT: ok, tranquillizzatevi tutti, abbiamo anche un bel trailer di Paper Mario.
E già che ci sono vi linko pure quello di Super Mario 3D!

Nintendo eShop

E3 2011: cosa si è visto

Tiriamo le somme, aspettando la conferenza Nintendo di stasera.

Partiamo da Microsoft.
Conferenza abbastanza insipida, quasi interamente incentrata su Kinect e con poche sorprese.
Oddio, non è che mi aspettassi nulla di diverso da Microsoft, se devo essere sincero.
Il nuovo Tomb Raider continua a interessarmi, anche se la demo che han fatto vedere non è che fosse troppo entusiasmante (dal punto di vista del gameplay almeno, graficamente era molto buona).
Modern Warfare 3 bello. Saprà parecchio di già visto, ma scommetto che si meriterà una passata, anche se quest’anno dovrà giocarsela con Battlefield 3, che in quanto a comparto tecnico fa letteralmente spavento grazie all’incredibile motore grafico Frostbite 2.
Halo HD non ho alcuna voglia di rigiocarlo. Non so perchè, ma il primo Halo mi sembra di averlo finito l'altro ieri anche se in realtà sono passati dieci anni!

Il resto, come detto, è stato abbastanza noioso.
Mulinello ha presentato uno spin-off di Fable che sfrutta Kinect.
Ubisoft ha mostrato un nuovo Ghost Recon in cui puoi smontare le armi alla Minority Report.
Kinect Fun Lab l’ho scaricato ieri sera sul tardi ma c’avevo troppo sonno per capirci qualcosa, quindi rimando il giudizio. Ho visto che ci sono gli achievement però, quindi win.
Il nuovo gioco di Crytek ambientato nell’antica Roma utilizza Kinect e pare una sorta di Infinity Blade. Meh, mah, boh, perplesso.
Hanno fatto vedere anche Kinect Star Wars. Pare una roba su binari, ma non nego di essere abbastanza gasato a riguardo. Ma vabbè, come detto più volte in passato, quando si tratta di Star Wars e di One Piece io non capisco più niente, quindi non posso dare pareri oggettivi.

Mostrato qualcosina di Mass Effect 3 che, sorpresa, sfrutta Kinect anche lui, ma in un modo che non mi ha convinto troppo se devo essere sincero.
In pratica usufruisce dei comandi vocali per dare ordini ai compagni e scegliere le risposte da dare durante i dialoghi. Sembra una feature messa lì tanto per fare, visto che in sostanza, al posto di premere un tasto, si deve leggere una frase e vaffanculo.
Chi si aspettava robe da fantascienza tipo dialoghi che cambiavano in base al tono di voce utilizzato o alle espressioni che si sfoderavano rimarrà deluso, insomma.

Grande sorpresona della conferenza, per quanto mi riguarda, è stato l’annuncio di Minecraft!
Pure lui sfrutterà Kinect in qualche modo, tra l’altro.

Di Gears 3 non ne parlo nemmeno, tanto che bisogna dire?

A fine conferenza il teaser trailer di Halo 4, che sarebbe stato pure figo, peccato che ieri pomeriggio ci sia stata una fuga di notizie a causa di un aggiornamento anticipato del sito XBOX e quindi si sapeva già tutto.
Sarebbe stato epico se alla fine del trailer fosse comparsa la scritta: “Halo 4, in vendita da Natale 2012… SU XBOX 720!”.
Invece no, ci attacchiamo al cazzo e ci teniamo il 360 col Kinect.

Parlando delle altre conferenze, Ubisoft ha presentato Far Cry 3.
EA ha fatto vedere un altro po’ di roba su Mass Effect 3 e ha mostrato un nuovo trailer in CG per Star Wars The Old Republic. E poi SSX (meraviglioso), Need for Speed The Run (tamarrata) e un po’ di roba su Fifa 12 e Madden.
Ah, e The Sims Social per Facebook.

Mi sarebbe piaciuto vedere la conferenza Sony, ma alle 2 di notte era un po’ un casino.
Mentre dormivo della grossa comunque, in quel di Los Angeles hanno annunciato ufficialmente che il nome di NGP sarà PlayStation Vita e che, udite udite, la nuova console sarà in vendita entro Natale al prezzo di 249 euro.
Che, per la cronaca, è meno del 3DS.
E insomma, non è malaccio, ricordiamo che PSVita il 3D se lo sogna, ma in compenso riesce a far girare tranquillamente roba tipo Uncharted.
Se poi consideriamo che storicamente Sony ha sempre lanciato le sue console a prezzi da capogiro, c'è da stappare la bottiglia.