mercoledì 30 dicembre 2009

Little Big Planet PSP

Finalmente l'ho iniziato.
Che dire, è un platform adorabile esattamente come la versione PS3.
L'editor non l'ho ancora provato, ma in ogni caso i livelli di gioco preimpostati che ho avuto modo di vedere sono tutti ben fatti e stilisticamente appaganti.
Di conseguenza anche chi è troppo pigro per smanettare con l'editor si troverà di fronte a un titolo validisimo e interessante.
C'è davvero un bel lavoro di level design in questo Little Big Planet portatile; in generale, si riescono a intravedere un sacco di ottime idee.
Graficamente poi non ci sono storie. A mio avviso fa scomparire tutto quello che si è visto fino ad ora su PSP.

Di sicuro Little Big Planet è un ottimo esponente moderno di un genere che oggi è relegato un po' in secondo piano rispetto ad FPS e compagnia sparante.
Su console Sony è veramente difficile trovare un platform migliore di questo e per scovare qualcosa che riesca a far concorrenza ai Sack Boy bisogna guardare verso i lidi Nintendo.

In conclusione bisogna prenderne atto: Little Big Planet è un grandissimo gioco per una console che - sebbene considerata un po' da tutti come la pecora nera degli handheld - mi ha regalato e mi sta regalando un mucchio di soddifazioni.
Ciò non toglie che la PSP Go sia cacca.
Bella lì.

giovedì 24 dicembre 2009

Mugiwara Awards 2009

Eccoci qua, come accade tutti gli anni, a stilare un listone delle cose migliori/peggiori dell'anno appena trascorso.
Come al solito si tratta di un listone personalissimo, quindi se non siete d'accordo potete sostanzialmente attaccarvi.
Ma via allora, iniziamo subito!

Premio "Video Più Bello di Tutti i Tempi": Bob.
E' semplicemente epico.

Premio "Miglior film del 2008 che però è uscito in Italia nel 2009": "Il Curioso Caso di Benjamin Button" e "The Wrestler" a parimerito.
Il primo perchè è una storia assolutamente commovente, il secondo perchè è talmente un bel film che è riuscito a farmi piacere una cosa che mi ha sempre fatto cagare: il wrestling.
Le sofferenze vere di uno sport finto.

Premio "Villa Guardia": District 9.
Il regista è sud africano e il film è ambientato in Sud Africa. Oh, più di così cosa pretendevate, che lo ambientassero veramente nel paese natale del buon Kappa? Ah, sì, dimenticavo: è anche un film di fantascienza coi controcazzi.

Premio "Miglior Film Stylish": Bastardi Senza Gloria.
Perchè un film di Tarantino che non mi sta sulle palle non è una cosa che si vede tutti i giorni.
Film stilosissimo comunque. Se non siete d'accordo lamentatevi con lui.

Premio "Film coi frasoni spettacolari da citare ogni due per tre": Gran Torino.
"Allora dico che lei è un ventisettenne vergine imbottito di letture che gode a tenere le mani a vecchie signore superstiziose alle quali promette l'eternità."

Premio "Uccidetemi": Dragon Ball Evolution.
Riporto qui il commento che scrissi quando uscì il film, penso che non esista nulla di più appropriato:
"Dico solo che dopo il film di Super Mario Bros è la cosa più assurda che mi sia mai capitato di vedere.
Questo film non ha semplicemente senso, è un paradosso, un'equazione impossibile (ed ecco spiegato Faraday tiè XD).Perfino giudicare la performance degli attori non ha senso visto che quello in cui hanno recitato non è un film, è un coso messo insieme alla cazzo di cane.
Ci sono delle cose in questo film che fanno venire da piangere. Per ogni sporadico pregio (il più delle volte una piccola citazioncina-ina-ina del manga originale) ci sono almeno dieci cazzate che si presentano sullo schermo con aria fiera e minacciosa.Gli effetti speciali? Avete presente Hercules con Kevin Sorbo? Ecco, in proporzione quelli di quel telefilm spaccavano di più. Shenron sembra uscito da Dragon Ball Z Ultimate Battle 22 (gioco per PSone datato 1996) e l'effetto "fumoso" della kamehameha non ha semplicemente senso. La Kamehameah deve essere un cazzuto raggio che viene sparato devastando tutto il devastabile, non del fumo bluastro!
Veramente dai, lo scherzo non ci è piaciuto, facciamo finta che non sia mai successo niente e amici come prima."
Ah, sì, ovviamente dimenticavo questo.

Premio "Woahminchiachefigata": Uncharted 2.
Bello, spettacolare, cinematografico. Magari non è proprio il gioco più innovativo della storia, ma il fattore "wow" è a livelli altissimi.

Premio "Datevi al Digital Delivery Porca Puttana": Guitar Hero 5.
Vi prego, sviluppatori di Guitar Hero, iniziate a vendere i DLC con canzoni e album sul PSN e sul Live! A cosa serve cagar fuori un Guitar Hero nuovo all'anno? Anzi, che dico, ormai tra episodi tematici, episodi per DS, episodi Greatest Hits ed episodi della serie regolare esce un Guitar Hero ogni due mesi. Consiglio per i lettori: convertitevi a Rock Band e vivete felici, scaricandovi magari roba succosa come Backspacer dei Pearl Jam.

Premio "Gioco fumettoso della Madonna": Batman Arkham Asylum.
E' così che dev'essere un gioco sui super eroi. Speriamo di vedere titoli di questo calibro dedicati anche ad altri eroi in calzamaglia.

Premio "Gioco che se non usciva stavamo tutti meglio": Singstar Vasco.
Devo argomentare?

Premio "Miglior Gioco PSP Sulla Fiducia": Little Big Planet PSP.
Non l'ho ancora iniziato, ma sulla fiducia dico che è il miglior gioco uscito per PSP.

Premio "La vita è una cosa meravigliosa": The Beatles: Rock Band.
Anche qui, serve argomentare? Un Rock Band tematico sul miglior gruppo della storia, ho detto tutto.

Premio "Il Wii, quando vuole, ce l'ha grosso": New Super Mario Bros Wii.
Un Mario in 2D magnifico, con un level design ispirato e con un livello di difficoltà finalmente all'altezza.

Premio "Disco consumato": The Resistance, Muse.
Album della madonna, da ascoltare e riascoltare a oltranza. MK Ultra è la mia canzone del momento.

Premio "Miglior cosa che ho letto": Watchmen.
Anche qui, inutile spiegare il perchè e il per come, leggetevi la mia esaustiva recensione piuttosto.

Premio "WTF?": Emporio Ivankov, One Piece.
Basta vedere l'immagine a corredo di questo post XD

Premio "Aaaaaaah!!!": I salti temporali della quinta stagione di Lost.
Semplicemente spiazzanti.

lunedì 14 dicembre 2009

Call of Duty Classic

Com'è oggi il primo Call of Duty?
All'epoca lo skippasti senza troppi rimpianti.
Ai tempi te ne fregava davvero poco degli FPS e inoltre hai sempre avuto un rapporto conflittuale con i giochi per PC.
E poi dai, alla fine sarà uguale a Medal of Honor, ti dicevi, che sarà mai!
Ignoravi ancora che quel giochillo sarebbe stato il primo episodio di una serie abnorme, destinata a diventare uno dei maggiori successi videoludici degli anni 2000.
Ma d'altronde ai tempi non eri sgamato come adesso, figurati che quando uscì Call of Duty dovevi ancora fare la matura, i pad wireless ti sembravano quasi fantascienza e pensavi che i televisori HD fossero televisori con l'hard-disk. Che poi non sei nemmeno sicuro che all'epoca si parlasse già di televisori HD, fattostà che la prima volta che ne hai sentito parlare pensavi davvero fossero televisori con l'hard-disk.

Il primo Call of Duty l'hai saltato, dicevi, ma oggi te lo sei giocato grazie al digital delivery del girobotolo.
E com'è, com'è?
Uhm, un po' retrogaming e un po' no, diresti.
Graficamente è ormai abbastanza decrepito.
A livello di giocabilità ha ormai poco da dire se confrontato con i suoi illustri successori.
Ma questo è vero in parte visto che il titolo Infinity Ward offre ancora oggi alcune missioni ottime. Missioni che, fra l'altro, offrono un livello di sfida discretamente alto, cosa che non ti fa schifo.
L'hai giocato a difficoltà normale ma in effetti in un paio di punti abbastanza ostici ti sei ritrovato a smadonnare come nelle dannatissime favelas di Modern Warfare 2. E le favelas di Modern Warfare 2 te le sei giocate anche a veterano eh, non a livello pippa.

Nel complesso Call of Duty è ancora oggi un gioco ottimo, anche se forse ci vuole un po' l'occhio del retrogamer per intuire il capolavoro di proporzioni bibliche che è stato qualche anno fa.
Di certo te lo sei giocato con gusto.

Note a margine:
- Ci sono alcuni momenti discretamente "wow" in 'sto gioco: la missione finale dell'assalto al Reichstag (che verrà poi ripresa in Call of Duty World at War) e la scena in cui gli ufficiali russi si mettono a fucilare i disertori sono due di questi.
- Ottima la campagna russa, passabile quella degli yankees, piuttosto deludente quella degli inglesi.
- A questo punto credi che recupererai anche Call of Duty 2 visto che è l'unico episodio che ti manca.

sabato 12 dicembre 2009

Una notte da leoni

Poche storie, la commedia del 2009 è decisamente questa!
Senza se, senza ma, senza perchè, senza però.

Una notte da leoni è un filmetto originalissimo.
C'è veramente tutto quel che serve: battute spettacolari, gag stupende e una storia che si sviluppa in maniera semplicemente geniale.
Aggiungiamoci poi un trio di protagonisti a dir poco perfetto, dei personaggi secondari ugualmente divertenti e il gioco è fatto. Heather Graham, tra l'altro, è sempre un bel vedere.
Impossibile non sganasciarsi guardando le peripezie di questi tre che, dopo un addio al celibato leggermente movimentato, si risvegliano in una suite di Las Vegas non ricordandosi un cazzo, con una tigre chiusa in bagno e non avendo la più pallida idea di dove sia finito il futuro sposo.
Da qui prende il via una storiella intrisa di una comicità di grana grossa, ma mai troppo banale o scontata.
Tutto il film è un susseguirsi di situazioni esilaranti ed imprevedibili al limite del surreale.

Insomma, c'è poco da dire, guardatelo assolutamente se volete vedere un film divertente!

lunedì 7 dicembre 2009

Assassin's Creed II

C'era del potenziale nel primo Assassin's Creed.
Uscito verso la fine del 2007, il titolo Ubisoft ci metteva nei panni di Desmond Miles, un giovane che - dopo essere stato rapito dalla misteriosa società Abstergo - veniva costretto a rivivere i ricordi di un suo lontano antenato tramite un macchinario chiamato Animus.
Il giocatore era così chiamato a impersonare Altair, un membro della setta degli Assassini vissuto in Terra Santa all'epoca della Terza Crociata.

Come si può facilmente capire, Assassin's Creed era un titolo dai toni decisamente sci-fi, a discapito di quel che poteva sembrare guardandosi qualche trailer.
All'epoca il titolo Ubisoft mi piacque in particolar modo per la componente parkour - che oggi in effetti appare un po' meno figa confrontata a quella di un Mirror's Edge - e per la spettacolare ambientazione alla Kingdom of Heaven.
La ricostruzione di Acri, Gerusalemme e Damasco era a dir poco impressionante e suggestiva. Senza contare che trovo che quello delle crociate sia uno dei periodi storici più affascinanti e meno sfruttati.
Ad ogni modo Assassin's Creed aveva i suoi bei difettucci.
Tralasciando il fatto che il sistema di controllo non era esattamente dei più reattivi e immediati (leggasi tocco di legno), il titolo Ubisoft era minato anche da una scarsa varietà di fondo nelle situazioni di gioco che, a lungo andare, lo rendevano piuttosto ripetitivo e ridondante.
Difetti neanche troppo piccoli a ben vedere, tuttavia l'ambientazione spettacolare e la storia intrigante spingevano a gustare l'avventura di Altair tutta d'un fiato, mantenendo il livello di coinvolgimento ad altissimi livelli fino all'assurdo finale.
Un finale allucinante ed apertissimo che mi lasciò ben sperare per un seguito che colmasse le lacune del primo episodio.

Su quali potessero essere l'ambientazione e il periodo storico di Assassin's Creed II la comunità videoludica si è tirata enormi segoni mentali per oltre un anno.
C'era chi parlava di epoca Maiya (bello), chi di Giappone Feudale (già visto), chi di Parigi in piena Rivoluzione Francese (spruzz), chi di San Siro durante il derby del 5 Maggio...
Poi, un bel giorno, venne annunciato che Assassin's Creed II sarebbe stato ambientato in Italia nel periodo rinascimentale e che avremmo vestito i panni di un assassino dal bizzarro nome di Ezio Auditore.
Fu una notizia piuttosto grandiosa in effetti.
Se infatti uno dei punti di forza del prequel era la ricostruzione storicamente certosina delle città della Terra Santa, era fuori di dubbio che città artisticamente e architettonicamente spettacolose come Firenze e Venezia si sarebbero prestate alla grandissima a fare da sfondo alle vicende di un Assassin's Creed.

E infatti, adesso che il gioco è uscito, c'è veramente di che rimanere a bocca aperta.
Così come il predecessore, Assassin's Creed II lascia letteralmente spaesati per la bellezza delle sue ambientazioni.
Stavolta il buon Desmond dovrà rivivere i ricordi del suo antenato fiorentino Ezio in Italia, in luoghi che ci sono familiarissimi.
Fa un certo effetto trovarsi di fronte alla Basilica di San Marco, arrampicarsi sul campanile di Giotto e ammirare estasiati la facciata di Santa Maria del Fiore.
Ed è bellissimo constatare la cura nei particolari, la bellezza di questi edifici dal valore storico incommensurabile.
Non c'è sicuramente bisogno di un videogioco mainstream per ricordare quanto l'Italia, pur essendo un paese di cazzoni, sia piena di opere d'arte che gli altri si sognano.
Però ecco, è bello vedere tutto questo in un videogame. E' quasi commovente, davvero.
Poi ovvio, trattandosi di una vicenda di fantasia non mancano piccole incongruenze, licenze poetiche e sporadiche tamarrate.
Ma veramente, giocare ad Assassin's Creed II dev'essere da pelle d'oca per quelli che vivono in una delle città riprodotte.
Gli appassionati di storia dell'arte si esalteranno come non mai, riuscendo tranquillamente a chiudere un occhio su modelli poligonali dei personaggi non proprio impeccabili e su qualche sbavatura grafica che potrebbe risultare fastidiosa in questo periodo post Uncharted 2.
Nulla di grave però, visto che l'aspetto grafico del gioco rimane complessivamente maestoso.

Fortunatamente, oltre a un'ambientazione di lusso, Assassin's Creed II regala interessanti novità anche sul fronte gameplay.
Ci sono più cose da fare, missioni secondarie da intraprendere, potenziamenti da comprare, un sacco di cazzatine da collezionare, piccoli enigmi da risolvere. La monotonia del prequel è stata qui scongiurata e ora le situazioni di gioco sono finalmente più variegate.
Ciò che prima sembrava solo accennato è stato qui sviluppato, tante cose che avremmo voluto vedere due anni fa ora ci sono.
Assassin's Creed II è un titolo decisamente più poliedrico rispetto al prequel, un titolo che offre anche un abbondante contorno insieme alla portata principale.
Impossibile non apprezzare questi indiscutibili miglioramenti in termini di struttura ludica.

Assassin's Creed II è davvero un bel gioco.
Non solo infatti riesce ad eguagliare il predecessore proponendo un'ambientazione altrettanto suggestiva, ma riesce anche a superarlo avendo fatto tesoro degli errori del passato.
Impossibile ignorare che il titolo Ubisoft abbia fatto dei notevoli passi avanti rispetto a due anni fa, sviluppando quel potenziale inespresso che tutti ci auguravamo potesse tirar fuori in un sequel fatto come si deve.
Certo magari la perfezione è ancora lontana, magari si può migliorare ulteriormente...
Ma per ora non possiamo che essere felici dell'ottimo risultato raggiunto.

Abbia ora inizio il totoscommesse sull'ambientazione del terzo episodio. Il presente parrebbe assai probabile stavolta, ma come al solito tutte le ipotesi potrebbero risultare sbagliate.
Io un'idea ce l'ho, ma se volessi esporla dovrei fare un paio di spoiler piuttosto grossi, quindi sto zitto.

Nota a margine: per una volta evitate come la peste di giocarlo in inglese. Che in effetti sentire i personaggi parlare in lingua anglofona con uno spiccato accento da pizzaiolo italo-americano è abbastanza inquietante.

martedì 1 dicembre 2009

Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo

Sono fuori tempo massimo di circa un anno e mezzo, lo so.
Ma che ci volete fare, dell'ultimo Indiana Jones è meglio parlarne a mente fredda alla fine.
Inoltre il fatto di essermelo rivisto di recente mi ha fatto ricordare che, forse, era il caso di buttare giù due righe sul blog a riguardo.

Con The Kingdom of the Crystal Skull - titolo più brutto degli ultimi otto secoli - l'ormai ultrasessantenne Harrison Ford indossa nuovamente il cappello dell'archeologo più famoso della storia del cinema.
Spielberg torna così a raccontare una storia d'avventura divertente e casinara al punto giusto.

Ambientato negli anni 50', il nuovo Indy è tutto sommato abbastanza fedele allo spirito dei vecchi film.
Ci sono i Russi al posto dei Nazisti certo, il vecchio Ford ora ha qualche ruga in più e gli alieni sostituiscono i misteri religiosi. Ma è tutto splendidamente al posto giusto, tutto gira a meraviglia.
Tutto quanto ha il sapore di "Indiana Jones". Che sembra una cosa banale da dire, ma se pensiamo che stiamo assistendo al ritorno di una saga che non faceva cucù nelle sale cinematografiche da oltre un ventennio, tanto banale non è.
Il rischio di trovare stravolgimenti agghiaccianti c'era.
E invece guardare The Kingdom of the Crystal Skull è un po' come partecipare a una rimpatriata delle superiori e constatare che tutti gli ex compagni di classe, anche se sembrano cambiati e invecchiati, sotto sotto rimangono sempre i soliti adorabili coglioni dei tempi del liceo.

E' un film che diverte il nuovo Indy.
Ci sono sequenze d'azione fracassone quanto basta, alcune gag memorabili e qualche gradito ritorno.
Bello poi il rapporto padre-figlio tra Indy e Mutt, che richiama in parecchi momenti quello visto tra Harrison Ford e Sean Connery ne L'Ultima Crociata. Solo che stavolta è Indy a interpretare il ruolo di vecchio scorreggione.
Buona la prova recitativa di Shia Lebouf che si conferma un giovane attore di discreto talento.

Ovvio, ogni tanto c'è qualche scena eccessivamente assurda, probabilmente figlia del cinema anni 2000, ma non dobbiamo mai dimenticarci che in fin della fiera anche i vecchi Indiana Jones avevano questo stile un po' cazzaro.

Un bel film d'avventura quindi. Un ritorno riuscitissimo che riporta sotto i riflettori un personaggio icona senza scivoloni e senza figuracce. E lo fa in modo semplice, miscelando con sapienza azione, ironia e spettacolarità, evitando anche di prendersi troppo sul serio.
Poi certo, a livello nostalgico la trilogia originale non verrà mai superata e penso che sia anche per questo che a molti questo film è piaciuto poco.
Ma The Kingdom of the Crystal Skull riesce oggettivamente a uscire dal confronto a testa alta e senza ossa rotte.