domenica 8 marzo 2009

Watchmen: la Graphic Novel


Watchmen è da molti considerato il più grande capolavoro fumettistico di tutti i tempi, nonchè una delle opere letterarie più belle del ventesimo secolo.
L'alone mistico e leggendario che circonda la Graphic Novel di Alan Moore e Dave Gibbons è senza dubbio meritato e assolutamente dovuto.
L'importanza di Watchmen per la storia del fumetto è innegabile. Paradigma eccezionale di come deve essere una storia a fumetti concepita per un pubblico maturo e adulto, Watchmen racconta di un mondo distopico minacciato da una guerra nucleare e in cui la storia del ventesimo secolo è stata influenzata dalla presenza di supereroi in costume simili a quelli che venivano descritti nei fumetti del secondo dopoguerra.

Ma attenzione, perchè Watchmen non deve essere considerato come un racconto di supereroi. Il concetto di "paladino della giustizia moralmente inattaccabile" viene letteralmente ribaltato dalla genialità di Moore.
Gli eroi di Watchmen sono infatti un fulgido esempio della dualità della natura umana, natura umana che non conosce mai una netta distinzione tra "bene" e "male". Non c'è bianco, non c'è nero, solo una gran quantità di sfumature di grigi.
Super eroi con super problemi di Marvelliana memoria? Peggio.
Pur volendo essere dei personaggi quasi caricaturali nei confronti dei "veri" supereroi, i protagonisti di Watchmen vanno ben oltre lo stereotipo e arrivano a brillare di luce propria scavando negli abissi di quelli che sono i vizi e i difetti degli esseri umani.

"Quis custodiet ipsos custodes?" si chiedeva Giovenale. E in effetti, visto quello che si vede in Watchmen, probabilmente si poneva la domanda giusta.
Gli eroi non fanno altro che peggiorare le cose, finiscono per spaventare la gente. Persino il Dr. Manhattan, l' incarnazione del mito del "super uomo", l'unico tra i protagonisti della Graphic Novel ad essere dotato di effettivi poteri sovraumani, ha finito per inasprire ulteriormente le tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica portando così il mondo sull'orlo della distruzione. Manhattan ha contribuito ad accelerare il progresso scientifico, ma a quale scapito se l'equilibrio mondiale è scosso dalla presenza di un essere tanto potente e quasi semi-divino?

Spesso noi che siamo cresciuti leggendo le avventure di eroi in calzamaglia ci troviamo a fantasticare. Ogni volta che leggiamo brutte notizie sui giornali, ogni volta che vediamo che il mondo sta andando a baldracche, ogni volta che capita qualche tragedia, ci fermiamo un attimo e ci diciamo: come sarebbe bello se esistessero veramente i supereroi, come sarebbe bello se esistesse veramente qualcuno in grado di mettere a posto le cose. Ma sono fantasie.
Watchmen ci sbatte in faccia la realtà, ci fa capire che gli eroi perfetti e giusti esistono solo, appunto, nei fumetti.
In Watchmen i supereroi spaventano la gente, la terrorizzano. Il 1985 alternativo che Moore ci mostra è un mondo insicuro, buio, pessimista e senza speranza.
Questo concetto di pessimismo perdura per tutto il fumetto, anche nel finale. Gli "eroi" scelgono l'omertà e la menzogna piuttosto che il coraggio di affrontare di petto la situazione.
Il mondo, alla fine, è salvo. Ma non c'è un happy ending. Non c'è l'azione eroica. Non c'è l'eroe che compie un'impresa di coraggio assoluto, non c'è il martire che si sacrifica per l'umanità. C'è solo una menzogna. Il mondo è salvo grazie a un inganno, grazie a una bugia.
Solo uno di loro, solo quello che è ossessionato da una quasi folle idea di giustizia vorrebbe opporsi esclamando che non devono esserci compromessi, nemmeno di fronte all'Apocalisse. Ma il nodo di Gordio ormai è stato tagliato dalla spada di Alessandro ed è inutile opporsi...

Watchmen è un'opera magna.
Un capolavoro assoluto che racchiude in se' tutto: il giallo, la critica alla guerra fredda, la satira politica, un'analisi sulla natura delle persone e sull'impossibilità dell'esistenza degli eroi a tutto tondo. Senza contare che il modo in cui viene raccontato, i tocchi di classe che presenta, rendono benissimo l'idea di quali siano le potenzialità del medium fumetto.
Sì, è forse la cosa più bella che abbia mai letto.
E qui mi sbilancio, ma penso seriamente che Watchmen oggi come oggi andrebbe letto, studiato e approfondito nelle scuole. Materia obbligatoria.

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