mercoledì 3 luglio 2013

I miei film del mese

Tanto per non interrompere la striscia positiva di aggiornamenti del blog, ho deciso di scrivere il solito post cumulativo per parlare brevemente dei film visti nel mese di giugno.
Pronti, via!
 
Man of Steel
Piacevole. I primi trailer rilasciati erano così belli che mi hanno leggermente pompato le aspettative, ma alla fine non sono rimasto deluso.
Certo, ci sono un paio di stronzate abnormi a livello di sceneggiatura e, in generale, il film avrebbe meritato una durata maggiore, che permettesse di sviluppare con più calma certe cosette trattate un po’ alla pene di segugio.
Però, nel complesso, Man of Steel funziona. Henry Cavill possiede il giusto physique du role ed è un Kal-El assolutamente perfetto, le parti su Krypton sono ganze, i flashback sull’infanzia di Clark molto belli e le mazzate sono finalmente esagerate e spettacolari.
Indiscutibilmente meglio di Superman Returns del 2006 che, pur non facendo così schifo come si dice in giro, in effetti era un po’ insipido.
Unico appunto? Mi manca tantissimo il main theme di John Williams.


Star Trek Into Darkness
Premessa: non sono un fan di Star Trek.
Leggo da tutte le parti che Into Darkness è il classico film che fa inacidire gli appassionati della saga. Personalmente, essendo io un perfetto ignorante in materia, l’ho trovato piuttosto figo. Divertente, scorrevole, mai noioso. E poi c’è Simon Pegg.
L’idea che mi sono fatto, leggendo le lamentele dei Trekkies, è che Abrams sia un regista abilissimo nel confezionare prodotti d’intrattenimento, ma che non riesca a infondere la giusta dose di “epica”.
Era una cosa che si notava anche in Super 8, un'opera che ricalcava i film per ragazzi anni Ottanta in maniera pedissequa, non riuscendo a coglierne del tutto il fascino e l’atmosfera.
Perché in fin della fiera funzionava tutto, in Super 8, ma si vedeva troppo che era un film del 2011 che cercava di sembrare un film del 1985.
Quindi immagino che, per un fan di Spock e company, questo Into Darkness sia una pellicoletta di fantascienza che cerca di sembrare Star Trek.
In tal senso, da appassionato di Star Wars, sono preoccupatissimo per Episodio VII.
JJ, non fare cazzate.
 
 
Cloud Atlas
Bel mattonazzo americano-crucco.
Cloud Atlas racconta sei storie, ambientate in epoche diverse, che hanno svariati punti in comune e trattano le medesime tematiche.
Niente male, una pellicola che si lascia seguire senza intoppi nonostante continui a saltare di palo in frasca. Merito dell'ottimo montaggio e di una regia mai confusionaria.
Certe storie sono prevedibilmente più riuscite di altre, ma nel complesso è interessante fare caso a tutti i parallelismi e cercare di capire quali personaggi sono interpretati dal medesimo attore. E la cosa non è sempre così semplice, fidatevi.
Cast d’eccezione, tra l’altro (segnalo la presenza di Tom Hanks, Hugh Grant e Hugo Weaving).
Visivamente è pure molto bello, quindi thumbs up!
 
 
Fast & Furious 6
Niente, mi limito a linkare un paio di recensioni.
Qui c’è quella di Leo Ortolani e qui trovate quella di Nanni Cobretti sul blog i400Calci.
Dicono tutto loro, non mi sembra il caso di aggiungere altro!
Anzi, una cosa la dico: andare al cinema a vedere Fast & Furious è sempre spassosissimo perché, nel parcheggio del multisala, si vedono robe assurde. Robe che ti fanno ringraziare i Sette Dei di non averti fatto nascere zarro!
Del tipo che mi sto ancora chiedendo quale trauma infantile debba aver subito un tizio che se ne va in giro a bordo di una Punto rosa leopardata.

Stasera vado a vedere World War Z, il film con gli zombi che sembrano le formiche rosse di The Kingdom of Crystal Skull.
Aspettative bassine, ma comunque sono curioso.

martedì 2 luglio 2013

New Super Luigi U

Il rapporto travagliato di Nintendo con tutto ciò che riguarda l’interwebz è stato spesso oggetto di rumorose pernacchie.
Pensiamo soltanto al mancato inserimento del multiplayer online in alcuni titoli che ne avrebbero immensamente beneficiato (ciao Nintendo Land, quanto saresti stato più figo anche solo con delle semplici leaderboard?), alla macchinosità dei codici amico e alla delirante gestione dei giochi acquistati in digital delivery, che rimangono legati a una console anziché a un account.
Cose antipatiche e giustamente criticate da tutti.
Questa concezione del videogioco squisitamente anni Novanta ha anche tagliato fuori la grande N dal discorso DLC.
Per tutta la durata della generazione appena trascorsa abbiamo visto uscire su PS3 e XBOX 360 contenuti scaricabili di ogni tipo e per qualsiasi genere di gioco.
Troppo spesso si trattava di roba brutta o tranquillamente evitabile, ma ogni tanto saltavano fuori anche contenuti aggiuntivi con tutti i crismi, come le due ottime espansioncine di Alan Wake.
Su Wii, invece, c’era la desolazione più completa.
Solo ultimamente Nintendo sembra essersi accorta delle possibilità offerte dall’internet in tal senso.
Nei mesi scorsi, infatti, è stato possibile scaricare su 3DS piccoli set di livelli per la modalità Coin Rush di New Super Mario Bros 2, oltre che svariate mappe aggiuntive per Fire Emblem Awakening.
New Super Luigi U è però il primo, vero, DLC di un certo peso ad uscire per un gioco Nintendo (New Super Mario Bros U per Wii U, ricordiamolo giusto per non fare confusione).
È un contenuto aggiuntivo bello massiccio, che possiede i connotati di una vera e propria espansione.
New Super Luigi U offre, al prezzo non proprio irrisorio di venti euro, la possibilità di affrontare ottantadue nuovi livelli nei panni del fratello smilzo e fifone di Mario.
Apparentemente identico al gioco che va ad ampliare, questo DLC è in realtà un titolo che, innestandosi sull’estetica di New Super Mario Bros U, propone un gameplay con un feeling radicalmente differente.
Tutti i nuovi livelli sono costruiti remixando e stravolgendo gli elementi di quelli presenti nel titolo originale, tenendo conto delle caratteristiche di Luigi, personaggio che si controlla in maniera molto diversa rispetto al fratello. L’idraulico vestito di verde è infatti più veloce, ha un’inerzia che lo porta a scivolare sul terreno, salta più in alto e, quando si trova a mezz’aria, può eseguire una sorta di breve planata muovendo freneticamente le gambe.
Tutti i livelli di questo DLC offrono un level design perfido ed esigente che strizza l’occhio alle abilità peculiari di Luigi. Un level design che, stile grafico e qualità generale a parte, ha ben poco in comune con quello del titolo di partenza.
La sfida è inoltre altissima sin dal primo mondo e anche chi ha portato a termine al cento per cento New Super Mario Bros U (che facilissimo non era, soprattutto nelle fasi più avanzate) si stupirà della difficoltà di questo DLC.
Persino la struttura base dei livelli è cambiata, dato che ora sono più brevi, il tempo disponibile per portarli a termine è limitato a cento secondi e non c’è nessun checkpoint a metà percorso. Il che rende facilmente intuibile che New Super Luigi U possiede un ritmo molto più serrato rispetto a Mario U.

New Super Luigi U è dunque un contenuto scaricabile che avrebbe parecchie cose da insegnare ai DLC smorti che spesso vanno ad ampliare (per modo di dire) i giochi disponibili su console Sony e Microsoft.
Non è un’aggiunta blanda, non è un pezzo del titolo originale segato via e venduto a parte.
È di fatto un’esperienza inedita che reinventa New Super Mario Bros U e possiede l’indiscutibile capacità di tenere impegnato qualunque appassionato di platform per diverse ore, facendolo incazzare e godere allo stesso tempo.
È il DLC alla maniera di Nintendo e la cosa ci piace.
Speriamo solo che la casa di Kyoto continui su questa strada e, in futuro, non faccia porcate.
Del tipo, io ho quest'incubo ricorrente di uno Zelda free-to-play.
Gli episodi per Philips CD-i sembrano improvvisamente bellissimi, vero?

Ricordo che a fine luglio uscirà nei negozi la versione pacchettizzata di New Super Luigi U. Costerà un po’ di più rispetto a questo DLC, ma in compenso potrà essere giocata senza avere una copia di Mario.
Inoltre, se l’idea di possedere un gioco per Wii U in una confezione verde vi attizza, direi che l’acquisto è praticamente obbligato.