venerdì 30 aprile 2010

Agorà

Agorà.
Un bellissimo film che riesce a smerdare le religioni e i loro fanatismi.
La pellicola di Amenabar racconta la storia di Ipazia, filosofa di Alessandria d'Egitto che venne lapidata dai Cristiani nel 415 d.C.
Interpretata da una bravissima Rachel Weisz, Ipazia è letteralmente il simbolo di quel pensiero scientifico che troppo spesso viene osteggiato dalle religioni, dai loro dogmi, dai loro preconcetti e dalle loro incomprensibili troiate.

Essì, perchè sarebbe sbagliato affermare che Agorà sia semplicemente di un film anticristiano o anticattolico.
Agorà è una pellicola che non risparmia nessun culto e fa comprendere come spesso i contrasti religiosi siano un comodo trampolino di lancio per inconcepibili violenze.
Poi certo, il film attacca più che altro i singoli uomini che sfruttano la religione e la fede per scopi personali, ma il concetto è quello.

Agorà è comunque un film profondamente laico che mette a nudo parecchio marciume e lo fa attraverso dialoghi splendidi (che però mi piacerebbe ascoltare in lingua originale) e sequenze girate con grande abilità.
Magari c'è qualche slow motion di troppo e una retorica di fondo che a molti potrebbe risultare stucchevole, però stiamo comunque parlando di una pellicola che porta con sè un bel messaggio oltre a delle tematiche apprezzabili e poco affrontate.

Un film sicuramente coraggioso che non fa altro che raccontare la storia di una donna.
Una studiosa interessata unicamente a comprendere come minchia girassero i pianeti che, suo malgrado, si è ritrovata vittima di una violenza generata da problematiche religiose da cui avrebbe voluto tenersi a debita distanza.
Ma purtroppo, come sappiamo, non ci è riuscita.
Ed è una storia vera, seppur chiaramente romanzata.

giovedì 29 aprile 2010

Disfatta

Il 22 Maggio probabilmente mi vedrete praticare il seppuku sotto casa di Fabian, come quei generali giapponesi incapaci di accettare che il loro paese si fosse arreso agli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Purtroppo il male ce l'ha fatta, è arrivato in finale.
La cosa che più fa incavolare i gufi come te è che, nonostante tutto, ci è arrivato meritatamente.
Guardiamo solo la semifinale.
All'andata ha giocato una partita veramente ottima e ieri ha sfruttato uno dei più classici catenacci all'italiana contro un Barça a dir poco insopportabile.

A questo punto attendiamo la finalissima, sperando veramente di vedere (come dice Nab) "Tanta Robben"!
Al di là di tutto vediamo la cosa da un lato positivo: se i merdazzurri vincessero davvero la Champions quantomeno avrebbero finalmente un motivo valido per tirarsela!

domenica 25 aprile 2010

After Burner Climax

Per chi scrive, After Burner è un videogioco dall'importanza seminale (ho sempre sognato di usare questo termine).
Non tanto per la storia del medium videoludico in sè o per l'innegabile importanza nell'ambito dei giochi arcade. E' più che altro una questione personale.
Dovete infatti sapere che, prima di iniziare a rincoglionirsi con Game Boy e SNES, il vecchio Teo giocava ad After Burner in versione GIG Tiger.
Son bei ricordi.
Tra l'altro After Burner era anche uno dei videogiochi (l'altro era Missile Command) che il giovane John Connor giocava nella sala giochi del centro commerciale all'inizio di Terminator 2.

After Burner Climax è praticamente la versione moderna di After Burner II, un'operazione simile a quella che SEGA fece qualche anno fa con OutRun 2.
Anche stavolta i risultati sono a dir poco eclatanti.
Climax è una vera e propria goduria per i vecchi scorreggioni nostalgici come il sottoscritto.
Descriverlo è difficile, chiaramente non si sta parlando di un simulatore di volo. After Burner è più una sorta di OutRun che incontra REZ e Space Harrier.
Uno sparatutto frenetico che ha tutto il fascino degli arcade SEGA.

Inutile star qui a parlare.
Il gioco si trova tra i Live Arcade a un ridicolo prezzo di 800 Microsoft Points. Dico ridicolo perchè a mio avviso Climax lo avrebbero potuto vendere anche a cinquanta carte come gioco retail e sarebbe andato benissimo a tutti.
L'acquisto quindi è obbligatorio, visto il prezzo irrisorio e la qualità del gioco.
Non ho controllato ma dovrebbe essere disponibile anche sul Playstation Store comunque.

Ah, a proposito di roba SEGA.
Leggo che a quanto pare arriverà a breve tra i Live Arcade un altro grande classico.
Rullo di tamburi...
Jet Set Radio!
E' la fine.

giovedì 22 aprile 2010

Serie TV primaverili

Ok, impressioni sparse sulle tre serie tv che sto seguendo in questo periodo.

Della sesta stagione di Lost ne ho già parlato in abbondanza, buttando giù anche una teoria di cui sono sempre più convinto. Naturalmente potrei sbagliarmi, ma se ci avessi azzeccato sarebbe una piccola soddisfazione.
Comunque sia, siamo ormai giunti all'episodio 13.
Le ultime puntate sono state tutte bellissime. Diciamo che da "Ab Aeterno" in poi abbiamo toccato livelli qualitativi altissimi.
Il tredicesimo episodio, "The Last Recruit", non fa eccezione.
Splendido in particolare constatare come tutti i tasselli della realtà alternativa vadano al loro posto incastrandosi perfettamente tra loro.
Insomma, tutto bello come sempre. Ormai non vale nemmeno la pena di elogiare Lost, tanto si sa che è una serie sempre troppo avanti rispetto a tutto il resto.
Quindi attendiamo per vedere come procede e passiamo ad altro.

The Pacific.
Bella, anche se a un certo punto ho temuto che la delusione fosse dietro l'angolo.
Devo dire infatti che c'è stato un attimo in cui mi sono preoccupato della piega che la serie stava prendendo. Dopotutto si sta parlando dell'erede di Band of Brothers, è normale che le mie aspettative fossero altissime e che il rischio di rimanere un filo delusi fosse elevato.
Ma vediamo che è successo, và.
Dopo un inizio moscio c'è stato un terzo episodio a dir poco magnifico.
Una puntata che abbandonava momentaneamente guerra, esplosioni e sparatorie per concentrarsi maggiormente sulla psicologia dei soldati protagonisti. Una cosetta toccante e girata con una grande sensibilità che francamente ho apprezzato tantissimo.
Peccato che invece il quarto episodio mi abbia fatto a dir poco cagare.
Ergo ho pensato che cacchio, una puntata bella, una brutta e due leggermente insipide non è che fossero un bel biglietto da visita per una serie composta da soli dieci episodi. Visto e considerato anche che Band of Brothers partiva col botto.
Ma fortunatamente il quinto e il sesto episodio si sono ripresi alla grandissima, mostrandoci l'allucinante battaglia di Peleliu e facendoci capire qual è la pasta di The Pacific.
E considerando che dobbiamo ancora vedere Iwo Jima direi che non abbiamo di che lamentarci, forse il meglio deve arrivare.
Se nelle puntate che restano The Pacific continuerà sui livelli delle puntate cinque e sei (e il mio fiuto mi dice che sarà così) siamo tranquillamente ai livelli di Band of Brothers, pochi cazzi.
Ottimo.

Infine V.
Devo ancora vedere l'episodio di questa settimana (e probabilmente potrò farlo solo nel week-end), ma finora sono abbastanza soddisfatto anche di questa serie.
Questa seconda parte sta a grandi linee continuando sul filone qualitativo dei quattro episodi trasmessi a Novembre.
Storia intrigante, personaggi niente male e tematiche interessanti.
Però aspettiamo a dare giudizi affrettati, che il rischio di sbrodolate alla Heroes in questi casi è sempre alto.
Diciamo che comunque V ha dell'ottimo potenziale e che i recenti sviluppi della storia lasciano immaginare un sacco di robe croccanti.
Ne riparleremo una volta finita questa stagione.

lunedì 19 aprile 2010

Green Zone

Dal regista di The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum, ecco arrivare un film di guerra decisamente meritevole d'attenzione.

Sempre con un ottimo Matt Damon nel ruolo di protagonista, Green Zone racconta di come si arrivò a scoprire che in Iraq le armi chimiche tanto sbandierate dalla propaganda statunitense non esistevano affatto.

Leggo che il film in patria è stato accolto dalla critica in maniera non troppo entusiastica, venendo bollato come pellicola "anti-americana" e controversa.
Ma non stupitevi, gli ammerrigani sono pur sempre ammerrigani, quindi niente di nuovo sotto il sole.
Fino a quando vengono fatti apparire come assidui esportatori di democrazia và tutto bene, ma non appena si inizia a far notare loro un po' di marciume se la prendono subito malissimo.
Va bè, son fatti così.

Ad ogni modo ascoltate me che sono meno di parte.
Green Zone è un ottimo thriller a sfondo bellico.
Una pellicola decisamente da vedere, ben girata, con un ritmo frenetico e un'eccellente interpretazione da parte di Matt Damon.
Buone comunque anche le prove recitative degli altri attori, in particolar modo quella di Greg Kinnear.
Il film riesce poi a offrire una diapositiva piuttosto convincente della situazione irachena durante l'occupazione americana, senza retorica e senza paura di mostrare cose un po' scomode.

Correte a vederlo insomma, anche chi non impazzisce per i film di guerra non rimarrà deluso.

venerdì 16 aprile 2010

Quattro volte otto

Alla fine ho davvero ricominciato Final Fantasy VIII, per la gioia di Rikky e di Nab.
Pur possedendolo ancora in versione retail ho deciso comunque di scaricarlo dal Playstation Network e di giocarlo su PSP, principalmente per tre motivi:

- Sul televisore HD i giochi per PS1 si vedono dimmerda.
- Su PSP Final Fantasy VIII si vede effettivamente meglio che sul televisorino sfigato a cui la mia vecchia PS2 è attaccata (con uno scrausissimo cavo composito tra l'altro).
- Su PSP posso teoricamente giocarmelo nei tempi morti, dove e quando voglio. Non si sa mai che così è la volta buona che lo finisco.

Essì, perchè io Final Fantasy VIII non sono mai riuscito a concluderlo nonostante abbia provato a iniziarlo all'incirca tre o quattro volte.
Durante la prima tornata, avvenuta circa una decina di anni fa, mi piantai alla fine del terzo disco, più o meno all'assalto al Lunatic Pandora o come cacchio si chiamava.
Nelle altre tornate sono arrivato al massimo all'inizio del secondo CD, per poi rompermi le palle.

Adesso sono arrivato al Garden di Galbadia, vediamo se questa è la volta buona che riesco a portare a termine 'sto cazzo di jrpg.
Certo, il fatto che ci giochi praticamente solo quando vado in bagno non è che aiuti molto, ma ce la metterò tutta.

Per ora comunque non mi sono ancora annoiato, anche se il sistema dei junction continua a farmi abbastanza schifo e le animazioni delle summon durano così tanto che nel frattempo la PSP fa in tempo a entrare in modalità risparmio energetico (giuro).
Certo, potrei disattivarla, ma mi sa che la lascio come monito per ricordare quanto ci sia di sbagliato nei jrpg!

In foto ho deciso di mettere una jappa che fa il cosplay di Rinoa. Che è sicuramente meglio di qualche immagine pixellosa appartenente a un gioco per la prima Playstation.
Siamo tutti d'accordo su questo, no?

giovedì 15 aprile 2010

Seven Nation Army VS Rhythm Games

Jack White, il chitarrista dei White Stripes, si è recentemente pronunciato contro i videogiochi musicali.
In un' intervista riportata su Kotaku White ha infatti dichiarato che chi volesse dedicarsi alla carriera musicale dovrebbe lasciar perdere immediatamente questo genere di videogiochi, poichè secondo lui non avrebbero nulla a che vedere con la vera musica.
A quanto pare tempo fa White si era già pronunciato contro i rhythm game, asserendo che abusarne porterebbe a una specie di pigrizia creativa.

Jack White non è il primo a uscirsene con sparate di questo tipo.
Qualche mese fa lo stesso Paul McCartney disse che non aveva giocato a The Beatles: Rock Band perchè lui suonava già la chitarra e non gliene fregava un tubo di premere dei bottoni su un basso finto quando poteva esibirsi in un concerto vero.

Ora, io li capisco tutti e due.
Perchè sì, giocare a Rock Band o a Guitar Hero non ha assolutamente nulla a che fare con il suonare un vero strumento musicale.
Direi che questo è chiaro a tutti.
Giocare a questo genere di giochi lo considero un po' come un metodo alternativo di ascoltare una canzone.
Una sorta di "schiaccia la talpa" in cui bisogna andare a ritmo seguendo le indicazioni sullo schermo. Perchè è incredibile come sia Rock Band che Guitar Hero, pur essendo i giochi musicali per eccellenza, possano essere giocati anche tenendo il volume del televisore fisso sullo zero.
Una roba paradossale, che fa ben comprendere come questi due titoli siano abbastanza lontani dal concetto di "fare musica".

Ad ogni modo sia McCartney che White hanno detto cose evitabili.

McCartney perchè con The Beatles: Rock Band ci avrà fatto un fottìo di soldi.
Inoltre questo totale disinteresse nei confronti di un prodotto che ti riguarda e su cui metti la faccia non mi sembra una roba poi tanto intelligente.
Cioè, provalo, che cazzo ti costa? Anche solo per una questione di controllo qualità, no?
Ma lasciamo perdere, lo sappiamo tutti che Paul è diventato un vecchio scorreggione.
Ammesso che sia veramente lui poi, ovvio, che qui le leggende metropolitane girano.

Jack White invece, oltre ad aver ribadito che musica e rhythm games non hanno molto a che vedere, dissuade i musicisti dal perdere tempo con essi, poichè secondo lui non aiutano a conoscere ciò che è la vera musica.
Questa, per quanto mi riguarda, è una puttanata.
Personalmente ho scoperto un sacco di gruppi e di canzoni che non conoscevo facendo scorrere la tracklist dei vari Guitar Hero.
Stesso discorso per DJ Hero, che ha stuzzicato la mia curiosità nei confronti del mondo dei dìggey.
Insomma, magari non avrò imparato a suonare, ma personalmente posso dire che questo genere di giochi mi ha aiutato ad espandere la mia cultura musicale.
E, diciamolo pure, grazie ad essi mi è stato possibile conciliare due cose che mi piacciono tantissimo: ascoltare musica e giocare ai videogiochi.
Che non è una cosa da poco.

mercoledì 14 aprile 2010

Dragon Trainer

E' una sorpresa, ma questo ultimo film Dreamworks non è davvero niente male!
A quanto pare le dure lezioni impartite da Pixar per quanto riguarda la qualità dei film d'animazione in computer grafica stanno iniziando a dare i loro primi frutti.

Intendiamoci, siamo comunque lontani anni luce da roba come Up o Wall-E, tuttavia è proprio il caso di dire che questo Dragon Trainer rappresenta un notevole passo avanti rispetto a cagatelle come Mostri contro Alieni o a quella merda allucinante di Shrek.

Prima di tutto Dragon Trainer propone una storia semplice e discretamente acchiappante. Nulla di nuovissimo o di innovativo per carità, la solita vicenda del ragazzetto malvisto e malvoluto da tutti che fatica a trovare un posto nella società (vichinga) in cui vive e che un giorno farà un incontro che cambierà radicalmente la sua esistenza da sfigato senza speranze.
Deja vù a palla insomma.
E' una fortuna che a rendere molto più saporito il tutto ci pensino delle scene d'azione veramente spettacolari, dei bei rapporti tra i personaggi (quasi commovente quello con il drago ed esilarante quello padre-figlio) e parecchie gag ben riuscite che fortunatamente non si aggrappano al citazionismo insopportabile tipico dei film dell'orco verde obeso dimmerda.

Un plauso anche al design dei draghi, che ho trovato particolarmente ispirato e azzeccato nel suo voler essere puccioso e cartoonesco.
Dragon Trainer è piuttosto convincente persino dal punto di vista tecnico.
Visto in 3D è un piccolo spettacolo e ci sono un paio di sequenze di volo che lasciano senza fiato.
Poi figo che finalmente i manovali della Dreamworks si siano decisi a dare ai propri personaggi qualche espressione facciale in più oltre al mitico sopracciglio alla Ancelotti.

Dragon Trainer è la mia sorpresa del 2010, almeno per il momento.
Ma una sorpresa davvero, perchè vedendo il trailer non ci avrei scommesso due lire.
Ora resta da capire se Dreamworks continuerà a seguire questa scia positiva o tornerà a sfornare le solite boiate.
Il fatto che il suo prossimo film sia Shrek e vissero felici e contenti non mi lascia esattamente ben sperare.
Felici e contenti un cazzo.

mercoledì 7 aprile 2010

Brotha?!

Aaaah, che puntata magnifica!
Gli episodi Desmond-centrici sono SEMPRE una figata assurda che ti fanno letteralmente amare Lost ancora più del solito.
Tra l'altro c'è pure il grande ritorno di Faraday!

Ora però voglio capire in che direzione si andrà a parare.
Questa puntata chiarisce una volta per tutte che le due realtà alternative sono effettivamente collegate e che probabilmente si andranno a influenzare prima che tutta 'sta storia finisca.
Si è anche capito che Desmond avrà un ruolo fondamentale in tutto ciò.
Quindi la mia teoria su Jacob/Aaron e MiB/David è ancora validissima.
Vedremo, vedremo.
L'unico rammarico è che tra pochi episodi Lost sarà finito per sempre, che tristezza!

Ah, e comunque la realtà parallela rulla.
La trovo quasi più interessante della lotta MiB vs Jacob nella parte ambientata sull'isola. Che mi sta piacendo eh, però ci sono un paio di cosette che mi stanno un attimino rompendo.
In primis Kate. Non se ne può più di 'sta donna, ma d'altronde ormai ce la dobbiamo tenere.
Poi Jin e Sun. Fateli incontrare con tanto di limonata liberatoria, per carità.
Non se ne può più di sentire "Dov'è mia moglie?" e "Dov'è mio marito?!". Vi è da dire però che la puntata dedicata a loro mi è piaciuta più di quanto pensassi.
Infine Saiyd. Personaggio che mi è sempre piaciuto, ma... Parliamone! Fatelo ripigliare il più presto possibile che ridotto così non si può veramente vedere ed è quasi un personaggio fastidioso.
Si tratta comunque di sciocchezzuole eh, in fondo la parte sull'isola ci ha riservato anche un bordello di soddisfazioni!

Va bè, dai.
In ogni caso megascimmia per la prossima puntata.
Anche perchè sono convinto che questo rush finale sarà una roba da infarto.

Il MESSIa

Il nome è tutto un programma.
E' lui il salvatore che sconfiggerà le forze del male! XD

martedì 6 aprile 2010

God of War 3

God of War 3 è l'ennesimo titolo che testimonia l'attuale stato di grazia di Playstation 3.
Insieme ad Uncharted 2 e ad Heavy Rain, l'action game di Studio Santa Monica fa a mio avviso parte di quel trittico di esclusive che hanno contribuito a dare alla console Sony una precisa identità in grado di contrapporla in maniera massiccia a Microsoft e ad XBOX 360.
Sony Difference? Mi spiego meglio.

Uncharted 2, Heavy Rain e God of War 3 sono tre giochi che fanno finalmente capire di che pasta è fatta questa console che ci ha messo così tanto ad ingranare in modo convincente.
Tre titoli PS3-only che hanno decisamente motivo di essere invidiati dalla concorrenza e che soprattutto fanno gola un po' a tutti.
Ed è forse la prima volta che accade una cosa del genere da quando PS3 è sul mercato.
Magari è una sega mentale mia (come al solito), ma l'impressione è che PS3 abbia veramente iniziato a tirar fuori i coglioni soltanto in questi ultimi mesi, diciamo dalla commercializzazione della versione slim in poi, in barba a killer application farlocche come Killzone 2, giochi belli ma acerbi come il primo Uncharted, il pur eccezionale Little Big Planet e alcune sfiziosissime cosette viste sul PSN (Wipeout HD e Flower su tutte).
Sega mentale o meno, è fuori da ogni dubbio che l'uscita di tre esclusive tanto importanti nell'arco di un semestre sia stata sicuramente una gran cosa per Sony, visto e considerato anche che ultimamente su XBOX 360 i titoli esclusivi tendono a scarseggiare.
E' insomma innegabile che PS3 stia vivendo uno dei suoi periodi più interessanti.
Peccato per la storia del bug del 29 Febbraio e per l'ennesimo rinvio di Gran Turismo 5, due fatti che hanno contribuito per l'ennesima volta a qualche sana presa per il culo nei confronti di Sony.

Ma parliamo di 'sto God of War 3.
Che dire, ottimo titolo e signor action game, ma questo lo saprete già.
I primi minuti di gioco sono una roba letteralmente da sturbo. Una maestosità immane, da rimanerci secchi con la mascella a terra!
Tra l'altro sono rimasto piacevolmente stupito dall'aspetto grafico sontuoso di questo gioco visto che di immagini e video ne avevo visti pochi.
Dal punto di vista estetico God of War 3 è sicuramente una delle cose più belle disponibili su PS3, anche se forse lo considero qualche gradino sotto ad Uncharted 2.
Poi certo, ci sono alti e bassi, alcune ambientazioni sono nettamente più fighe rispetto ad altre, ma in generale lo spettacolo è assicurato. Merito anche del modo in cui sono strutturati alcuni boss fight, che fanno di tutto per esaltare il fattore spettacolarità del combattimento.
Questa saga in fondo ci ha sempre abituati bene dal punto di vista visivo.
I primi due God of War erano a dir poco devastanti considerando che giravano su una vetusta PS2. Il secondo in particolare dava le piste a svariati titoli next-gen quando uscì.
Pure Chains of Olympus, l'episodio per PSP, faceva spavento.

God of War 3 è inoltre violentissimo.
Ma dico davvero.
Qui non ci sono solo schizzi di sangue e ferite, ma anche budella, teste che vengono letteralmente strappate dai corpi, ciclopi a cui vengono cavati gli occhi e così via.
E' la fiera dello splatter e gli sviluppatori non si sono trattenuti nemmeno un po'.
A me francamente questo alto tasso di violenza non ha dato così fastidio. L'ho trovato anzi quasi ben inserito nel contesto della trama, visto che aiuta a far capire quanto sia incazzato Kratos con le varie divinità dell'Olimpo.
Per chi se lo chiedesse è presente anche la solita scena di sesso in quick time event in cui non si vede un tubo. Ormai 'ste robe le trovo francamente evitabili ma vabbè, devono vendere videogiochi anche agli adolescenti brufolosi d'altronde.

Il gameplay è quello del solito God of War che abbiamo apprezzato su PS2.
Poche novità e tanto more of the same.
Meno tecnicismi rispetto agli action game di scuola giapponese, ma una maggiore immediatezza e (forse) qualche QTE di troppo. Ma nulla di male, visto che la formula funziona sempre e il divertimento non manca.
Segnalo poi che in questo gioco sono presenti alcuni enigmi semplici ma sfiziosi, uno dei quali sembra uscito direttamente da Echochrome (o da un'opera di Escher).

In conclusione God of War 3 è tra i migliori action game in circolazione.
Sicuramente di tutt'altra pasta rispetto a quel Dante's Inferno che, se fosse uscito dopo questo gioco, sarebbe a mio avviso stato accolto dalla critica in maniera ancora più fredda.
Tra l'altro questa ultima avventura di Kratos dimostra come anche un action game possa avere una storia sì ignorante e tamarra, ma allo stesso tempo decente e non fastidiosa.
Insomma oh, God of War 3 è forse uno dei pochi giochi appartenenti al genere mazzuolatorio in cui non mi è MAI venuta voglia di saltare le sequenze d'intermezzo.
Non è mica poco!

lunedì 5 aprile 2010

Just Cause 2 - inno al giocazzeggio

Just Cause 2 è uno di quei giochi che vanno provati almeno una volta nella vita.
Perchè sì, perchè bisogna farlo.
L'essenza stessa del videogioco in fondo è il divertimento che si prova nel compiere delle determinate azioni. Azioni che molto spesso sono fuori dall'ordinario, cose che qualunque individuo sano di mente non farebbe mai.
Tipo appendersi a un elicottero con un rampino e gettarsi in picchiata da oltre quattromila metri di quota. Una roba che in Just Cause 2 è all'ordine del giorno.

I difetti di questo titolo sembrano d'un tratto svanire nel nulla non appena si inizia a "giocazzeggiare".
Perchè il bello di Just Cause 2 non sta in una particolare innovazione a livello di struttura ludica o in un gameplay particolarmente raffinato. No no no!
Il bello di Just Cause 2 sta proprio nel girovagare per l'arcipelago di Panau a fare cose assurde utilizzando rampino, paracadute e ogni tipo di veicolo che ci capita a tiro.
Moto, auto, barche, ma soprattutto elicotteri e aerei.
Insomma, dove altro lo trovate un gioco che permette di fare robe tipo questa o quest'altra?
Per non parlare di questa!

E' difficile trovare altri titoli sandbox che riescano a trasmetterti in maniera tanto efficace il concetto di spasso videoludico senza pensieri.
Forse il merito è anche di un comparto grafico che nel complesso è veramente spettacolare, coloratissimo e in grado di offrire dei panorami tropicali da pelle d'oca.
Insomma, bello bello bello.
In attesa del free roaming in salsa western di Red Dead Redemption (che promette meraviglie), direi che Just Cause 2 è ottimo per ingannare l'attesa.

venerdì 2 aprile 2010

La Torcia Umana sarà Capitan America

Ebbene sì, Chris Evans, famoso fino ad oggi per aver interpretato Johnny Storm nei due film sui Fantastici 4, sarà anche colui che vestirà i panni di Capitan America!
Ehm, che dire, avevano finito gli attori?
Al di là di tutto comunque, non è che questa scelta mi convinca troppo. Bah.
Poi veramente, che senso ha?

giovedì 1 aprile 2010

Ecco: Water Wars 2

Il pesce d'Aprile di SEGA.
Ecco the Dolphin incontra Call of Duty ed è subito epic win!