lunedì 30 novembre 2009

venerdì 27 novembre 2009

V


Finita la prima parte del remake di Visitors.
Prima parte che, come già detto, consiste in quattro episodi risicati che sono stati mandati in onda nel mese di Novembre. Per vedere la continuazione di questa serie tv fantascientifica ci toccherà aspettare Marzo 2010, quando saremo tutti presi malissimo con la stagione finale di Lost e ce ne fregherà poco o un cazzo di questi alieni invasori.

Ad ogni modo V è una serie che, a giudicare da questo incipit, pare meritare parecchio.
Non ho mai visto le vecchie serie di Visitors, quindi non posso stare a fare paragoni, tuttavia posso tranquillamente dire che questi quattro episodi pongono delle premesse piuttosto croccanti per gli sviluppi futuri.
Buono il cast e buoni i personaggi, sia quelli primari che quelli secondari.
Ottimi persino gli effetti speciali che francamente non mi aspettavo così curati.
Al di là della questione degli alieni che si fingono amichevoli ma che in realtà vogliono farci la pelle, ho trovato interessantissime un paio delle sotto-tematiche affrontate: quella religiosa e quella sull'etica giornalistica.

Ovvio, prima di dare giudizi definitivi bisogna aspettare un po'.
In questi episodi hanno messo un sacco di carne al fuoco, forse anche più del necessario.
Inoltre c'è la sensazione che abbiano accelerato i tempi, probabilmente a questa serie avrebbe giovato un avvio meno affrettato e più lento.
Succede veramente di tutto e mi chiedo se non avrebbero fatto meglio a conservare qualche rivelazione per il futuro.
Ma in fondo pace, resta da vedere come si svilupperà tutto l'ambaradàn.
In ogni caso, almeno per il momento, V è una serie televisiva che promuovo a pieni voti.

martedì 24 novembre 2009

Juno

Alla buon'ora sono riuscito a recuperare Juno, film che avevo nella lista della "roba da vedere" da tempo immemore!
Nonostante le mie aspettative fossero discretamente alte non sono rimasto per nulla deluso.
Sì perchè il buon Jason Reitman, figlio di quell'Ivan che negli anni 80' sfornò Ghostbusters, ha tirato fuori dal cilindro un film che nel suo genere è un piccolo capolavoro.

Juno racconta la storia di questa sedicenne (chiamata appunto Juno) che rimane incinta durante una serata di pastrugnamento con un suo coetaneo. Seguono paura, delirio e i soliti casini.
Dopo un attimo di titubanza Juno decide di non abortire e di dare il figlio in affidamento subito dopo che avrà partorito. Incontra così una coppia di potenziali genitori: due personcine irreprensibili, affiatate, solari e desiderose di avere un pargolo tutto loro.
Almeno in apparenza, certo.
Il film racconta quindi quello che accade a Juno nei nove mesi di gravidanza.
Accadranno fatti, si diranno cose.
Qualcosa è prevedibile e banale, qualcos'altro meno.

Raccontato così, Juno è un film che non sembra offrire nulla di nuovo.
E in effetti sotto certi punti di vista sembra quasi superficialotto.
L'atmosfera del film potrebbe apparire troppo pucciosa, allegra, incapace di trasmettere quella tensione drammatica che ci si aspetterebbe.
Ma questa particolarità, che qualcuno potrebbe vedere come un difetto, io preferisco vederla come uno dei punti di forza della pellicola.
Alla fine stiamo parlando di un film che vuole chiaramente mantenersi su toni abbastanza frivoli e quasi da commedia adolescenziale per non risultare troppo pesante e opprimente.
Inoltre è bizzarro notare come il film di Reitman appaia decisamente scanzonato in determinate situazioni, ma dannatamente realistico ai limiti del cinismo in altre.
Fateci caso: Juno è un film adolescenziale che si comporta come un adolescente.
Facendo un esempio, certe sparate della protagonista appaiono talmente assurde da sembrare quasi degne di una commedia, da farti chiedere se questa c'è o ci fa.
Ma in realtà è proprio questo il bello: Juno ha sedici anni, si rende conto solo a sprazzi di ciò che le sta accadendo. Non perché é stupida o immatura per l'età che ha, semplicemente non é ancora pronta per questa cosa.
In certi momenti sembra avere piena coscienza della sua situazione, altre volte pare quasi prendere tutto sottogamba.
Stiamo parlando di una pellicola con una propria identità, una pellicola che ruota tutta intorno al carattere della sua protagonista ed è assai meno superficiale di quel che potrebbe sembrare a una prima visione distratta.

Un film adolescente quindi, un'opera che ti rimane dentro non tanto per quel che ha da dire, ma per come lo dice.
Ciò che piace e colpisce della pellicola di Reitman è infatti il modo in cui la vicenda viene raccontata.
Gag che si trovano sempre nel punto giusto, battute simpatiche, trovate interessanti dietro la macchina da presa. E' un film girato in maniera impeccabile, con una sceneggiatura solida.
E' veramente incredibile come anche una storia in apparenza scontata e prevedibile possa trasformarsi in cinema di ottima qualità.
Che poi, tra parentesi, Juno è un ottimo film anche perchè è quasi totalmente privo di quel moralismo stucchevole che ci si potrebbe aspettare da un film del genere. C'è solo un lieve accenno di messaggio antiabortista verso l'inizio, ma nulla di eccessivamente fastidioso o antipatico.

Bravissimi poi gli attori, capaci di rendere adorabili anche personaggi in verità abbastanza piatti e stereotipati.
Applausi a scena aperta per la protagonista Ellen Page, bravissima per davvero oh!
L'avevo vista solo nel ruolo di Kitty Pride in X-Men: Conflitto Finale e sinceramente non mi aveva colpito per nulla.
Tutti a parlarmi di questa sua interpretazione magistrale in Juno e io lì a inarcare il sopracciglio perplesso. E invece mi devo ricredere, ha recitato veramente da Dio.

L'adolescenza è un'età interessante da raccontare.
Di film di merda su questo periodo della vita purtroppo ne vediamo a iosa.
In Italia poi ne sappiamo qualcosa in più degli altri, visto che siamo sommersi ciclicamente da quintali di troiate che ci vengono propinate dal buon Moccia. Troiate che spesso ci vengono vendute come roba seria e profonda tra l'altro. Tristezza.
Juno comunque fa eccezione, svetta sopra tutti gli altri e si pone come uno dei film adolescenziali più interessanti degli ultimi anni.
E' una pellicola che racconta la storia di una ragazza, una ragazza che deve affrontare qualcosa che forse è troppo grande per lei. Racconta questa storia in modo semplice, fresco, per nulla tedioso.
Alla fine è solo un film, certo, di sicuro una situazione del genere nella vita vera è molto ma molto ma molto più un casino.
Ma che gran bel film però.

sabato 21 novembre 2009

New Super Mario Bros Wii

I Mario in 2D vanno gustati.
Mai giocarli troppo in fretta, mai spararseli alla goccia.
Come fa un sommelier con un buon bicchiere di vino bisogna prima sentirne l'aroma e poi sorseggiarli con calma.
Perchè i Mario bidimensionali sono sempre la sintesi di ciò che è il videogioco puro, senza fronzoli, fatto tutto di giocabilità.
Sono dei manuali di game design e di passione videoludica.

New Super Mario Bros Wii espande e migliora l'episodio per DS uscito qualche anno fa.
Magari non innova, magari non avrà una veste grafica da mascella a terra, tuttavia è un gioco divertentissimo come solo un Super Mario sa essere.
I livelli sono dei veri capolavori. Pieni di chicche, percorsi segreti, scelte di game design semplici ma allo stesso tempo geniali. E ci sono tutte quelle minchiatine che rendono i platform mariosi adorabili.

Sono questi i giochi che voglio vedere su Wii, è questa la prova che Nintendo la roba bella sa ancora tirarla fuori quando vuole.
E' questo che vogliamo dai videogiochi che escono per una console della grande N.
Vogliamo giocare col sorriso stampato sulla faccia, vogliamo giochi che ci facciano dire "ancora un livello e poi spengo", salvo poi trovarci con il wiimote in mano per altre due ore perchè non c'è un cazzo da fare, un livello tira l'altro.

Piccolo appunto.
New Super Mario Bros per DS è ritenuto un po' da tutti un Mario bello e senz'anima.
Che boh, francamente non lo so se sia vero o meno.
Forse è anche colpa del fattore nostalgico, alla fine chi se la dimentica roba come Mario World e Mario Bros 3? Come fai a paragonare qualcosa a queste due pietre miliari? E' impossibile, la nostalgia annichilisce qualunque concorrente moderno.
Io dico soltanto che se tutti i giochi senz'anima fossero come New Super Mario Bros il mondo sarebbe un posto migliore XD
La verità è che New Super Mario Bros era un videogioco della madonna se preso per quello che era e contestualizzato nel momento storico in cui è uscito, senza stare a far paragoni con le leggende della nostra infanzia.
In ogni caso chi si lamentava dell'eccessiva facilità dell'episodio per DS è stato accontentato: l'episodio per Wii è decisamente più tosto e appagante.

Quindi bando alle ciance!
Se amate i videogiochi, se pensate che i platform non debbano morire, se odiate Wii Fit e se siete un po' dei vecchi scorreggioni nostalgici come il sottoscritto, New Super Mario Bros Wii è il gioco da avere.
Non sarà ancora un New Super Mario World certo, ma stavolta ci andiamo vicini. Tanto è vero che c'è pure Yoshi.
E ora aspettiamo Galaxy 2.

venerdì 20 novembre 2009

Martedì 2 Febbraio 2010

Non ci sarò per nessuno.
Sappiatelo.

Non credo ai miei occhi

Non è un fake, ragazzi.
Cioè, rendetevi conto: NON E' UN FAKE!!!

giovedì 19 novembre 2009

Io amo Nintendo

Perlomeno quando si degna di sfornare un nuovo episodio di Mario in 2D su una console casalinga che ha disperatamente bisogno di giochi decenti.
Un nuovo episodio di Mario che, tra l'altro, sembra pure succulento.
E poi di questi tempi giocarsi un platform bidimensionale è un'occasione rara che non bisogna lasciarsi scappare.

Il cappellino è un regalo di quelli di Ultragames. Un bel cappellino tra l'altro.
Cioè, intendiamoci, non lo metterò mai, che in effetti andare in giro con il berretto di Super Mario è una cosa fin troppo da nerd anche per un super nerd come me.
Però è bello lo stesso e fa molto "Io amo Nintendo" XD

lunedì 16 novembre 2009

Call of Duty: Modern Warfare 2

Parliamo ancora dell'ultimo Call of Duty, lasciando stavolta perdere le discussioni sull'ormai famosa missione dell'aeroporto e concentrandoci sul gioco vero e proprio.
Sappiate comunque che se l'argomento del post dell'altro giorno vi interessa se ne parla in maniera competente ed esaustiva anche nel secondo episodio di Outcast.

Che dire, Modern Warfare 2 è esattamente quel che mi aspettavo, vale a dire un Call of Duty 4 migliorato sotto tutti gli aspetti.
Come già accennato in un altro post la campagna in singolo è a dir poco adrenalinica e presenta alcune missioni caratterizzate da un livello di eccellenza discretamente alto.
Modern Warfare 2 è tendenzialmente meno impegnativo rispetto agli altri episodi della serie. Ciò non significa che sia diventato un titolo facile, certe missioni riusciranno a tirarvi scemi il giusto. Non voglio pensare ad esempio a come possa essere la devastante missione delle favelas giocata a difficoltà veterano.
Tutto è comunque molto intrippante ed è supportato da una struttura ludica che rende veramente gustosa la progressione.
Quello che potrebbe magari dare un po' fastidio è l'eccessiva pacchianità di alcune missioni. Parlo in particolare di quelle ambientate sul suolo americano che qualche giocatore potrebbe trovare fin troppo sopra le righe. Nulla di grave comunque, anche perchè dopo aver visto 2012 le americanate di Modern Warfare 2 sembrano un nulla.
Bisogna dire poi che il rapporto missioni fighe/missioni pacchiane è decisamente a favore delle prime, quindi in fondo chissenefotte.
Carine anche le sezioni a bordo di veicoli che servono a garantire un po' di varietà e a dare un bel ruzzo al fattore "wow".
Altra cosa figa è l'uso del rallenty durante le irruzioni, che mi pare sia una novità di questo capitolo e non mi ricordo che ci fosse anche nei giochi precedenti. Se sbaglio sentitevi liberi di correggermi e di umiliarmi.

Diversamente da quel che si dice in giro ho trovato la storia che fa da collante alle varie missioni abbastanza comprensibile. Anche interessante a modo suo, pur non discostandosi di certo da quella di decine di action movie fatti con lo stampino.
Se Modern Warfare 2 fosse un film non ci sarebbe nulla di nuovo sotto il sole. Ma è un videogioco, quindi va bene anche così.
I briefing incasinatissimi comunque andrebbero un attimino rivisti, ma penso che ormai siano un marchio di fabbrica.

Oltre alla campagna in singolo c'è poi una nuova e bellissima modalità chiamata "Operazioni Speciali".
Giocabile sia in single che in cooperativa, tale modalità consiste in una serie di sfide che riprendono alcuni dei momenti chiave della campagna in singolo. Se si completa una di queste micro-missioni si ottiene una valutazione che varia da una a tre stelle a seconda del livello di difficoltà, del tempo impiegato, della precisione e così via.
Le missioni proposte variano da quelle in cui si deve difendere una posizione a quelle in cui bisogna far fuori un determinato numero di soldati nemici, fino ad arrivare a corse contro il tempo a bordo delle motoslitte. C'è veramente di tutto.
La roba figa di queste operazioni speciali è che consentono di rigiocarsi certe porzioni di di gioco particolarmente esaltanti senza essere costretti a rispararsi tutta una missione da capo.
Ovviamente consiglio di giocare questa modalità solo una volta completata la campagna visto che c'è il rischio di spoilerarsi alcune ambientazioni.

Ma il piatto forte di ogni Call of Duty che si rispetti, lo sappiamo, è il multiplayer!
Bene o male anche qui ci troviamo di fronte a un Call of Duty 4 ampliato in tutto e per tutto.
Ci sono i perk, ci sono le armi customizzabili con mirini, silenziatori, mimetiche e quant'altro, ci sono i bonus sbloccabili dopo una serie di uccisioni...
Come al solito in questa modalità non sono presenti trofei o achievement da sbloccare, ma non disperate visto che la struttura del multiplayer è talmente ingrifante, con tutte le sue sfide, la sua roba da sbloccare, i livelli e così via, che il tasso di assuefazione risulta alto anche per i drogati di gamerscore.
Leggo in giro che a molti le nuove mappe non piacciono. Boh, io francamente non le trovo così brutte. Più che altro devo ancora farci l'abitudine.
Chi si lamenta dell'eccessivo camperaggio comunque dovrebbe cambiare gioco, eh! E' un gioco di guerra, che male c'è ad appostarsi bene e mettersi a cecchinare gli sprovveduti che ci passano davanti?
Ovviamente, vista la popolarità del franchise, l'online è frequentatissimo, soprattutto in questi primi giorni.
Fa sorridere che Modern Warfare 2 dovrebbe essere un titolo 18+ ma tutti gli italiani che ho incontrato si aggiravano intorno ai dieci anni a giudicare dal tono di voce. E vabbè oh, che ci vogliamo fare?

Insomma, aspettative soddisfatte.
Se cercate un FPS polposo troverete pane per i vostri denti.

domenica 15 novembre 2009

2012

Parliamo di questo ennesimo disaster movie diretto da quel grandissimo menagramo di Roland Emmerich.
Stavolta il casino non viene provocato da una nuova glaciazione, da qualche alieno o da Godzilla, in questo caso è il sole che provoca l'ennesima catastrofe naturale e fa fare alla Terra la fine di un piatto di lasagne infilato nel forno a microonde.

2012 segue i clichè tipici di tutti i disaster movie girati fino ad oggi.
C'è lo scienziato che HA CAPITO TUTTO, c'è lo scrittore sfigato (ma soprattutto divorziato) con due figli che non lo possono vedere e una ex moglie che viene bombata da uno che è ancora più sfigato di lui, ci sono le macchiette comiche, c'è l'immancabile presidente degli Stati Uniti che come al solito è una gran brava persona dai saldi principi morali che nemmeno Gesù Cristo incrociato con Gandhi...
Insomma ci sono proprio tutti, come da programma.

A un certo punto inizia un gran casino, la crosta terrestre svariona, si sfascia tutto, c'è un'eruzione vulcanica della madonna, la terra si apre in due come una cozza, boom, crash, kaboom, aaaargh!
Ed è tutto un fuggi fuggi, è tutto un vai di qui e vai di là, piglia l'aereo, pigliane uno più grosso, fermati al distributore, ah no cazzo non possiamo che sta bruciando tutto.
Il bello è che come al solito mentre tutto esplode, crolla, affonda, erutta, l'auto del protagonista non si fa un cazzo e se la continua a viaggiare, anche con una ruota sola.
Gli aerei poi possono atterrare ovunque, e in ogni caso la pista rimane sempre intatta, anche se tutto intorno è il degenero.

Ma non preoccupiamoci.
Per fortuna i Governi ci hanno pensato a una soluzione, che mica è vero che i politici vanno solo a trans e a battone, uè!
I paesi del G8 hanno fatto costruire delle Arche iper-resistenti dalla bassa manovalanza cinese (giuro che non mi sto inventando nulla) in cui salvare una piccola parte dell'umanità. Per chi fosse interessato ad imbarcarsi il prezzo del biglietto ammonta alla modica cifra di un miliardo di euri.
E allora tutti a cercare questi cazzo di barconi mentre ogni continente si allaga ed è lì che capisci che probabilmente questo film è il prequel di quella gran vaccata di Waterworld!
Alla fine qualcuno si salva, tutti gli altri crepano.
Il premier italiano muore, perchè preferisce rimanere a pregare insieme alla gente disperata piuttosto che salvarsi le chiappe. Gli crolla addosso tutta la cupola di San Pietro, con il Papa dentro.

Comunque se al posto dei barconi in stile profughi albanesi hi-tech avessero messo delle astronavi abnormi il film ci avrebbe guadagnato in spettacolarità. Se dovevate fare un'americanata potevate farla bene, no?
Chiudo dicendo che comunque gli effetti speciali sono discretamente wow e che ovviamente i Maya erano tutti interisti.

sabato 14 novembre 2009

L'uomo che fissa le capre

Filmetto interessante e molto particolare, L'uomo che fissa le capre è una piacevolissima commedia con un cast di classe.
Gentucola come Ewan McGregor, George Clooney, Kevin Spacey e Jeff Bridges. C'è anche Charlotte di Lost che fa una comparsata.

Una pellicola bizzarra, in cui spicca un Clooney eccelso.
Il mio concittadino tira infatti fuori un'interpretazione riuscitissima e decisamente sbroccata. Il suo Lyn Cassady è un personaggio gigione semplicemente irresistibile.
Una prova recitativa che mi ha ricordato vagamente quella di Burn After Reading: che, per inciso, era ottima, peccato che il film mi abbia fatto un bel po' cagare.

L'uomo che fissa le capre è un film da vedere insomma, una bella commedia che riesce a distinguersi dalla massa con un umorismo così peculiare è una roba sempre gradita.
Tra l'altro ottimo il fatto che riesca a proporre un marasma di citazioncine succulente che faranno andare in brodo di giuggiole i fan di Star Wars.
Perchè sì dai, il mondo avrebbe davvero bisogno degli Jedi! XD

lunedì 9 novembre 2009

Tekken 6: recensione a muzzo

Eccoci qua!
Il tamarrissimo Tekken è giunto alla sua sesta edizione, che poi in realtà sarebbe l'ottava contando anche Tekken Tag Tournament e Tekken Dark Resurrection.

Uhm, dunque...
Vi dirò, sebbene sia l'episodio meno riuscito della serie, mi piaciucchia!
Alla fine, nonostante graficamente sia poco più che un Tekken 5 leggermente pompato, nonostante la Campagna sia una cosa da far ribrezzo, nonostante la trama si prenda veramente (ma veramente!) troppo sul serio, mi sto divertendo.
Boh, sicuramente i picchi del terzo e del quinto episodio sono parecchio lontani, ma alla fine a Tekken gli voglio bene.
Oh, gioco a Tekken da quando ero alto così, non so se mi spiego!
Quindi ben vengano quattro calci tirati in compagnia di personaggi esteticamente impresentabili, ben vengano le combe assurde tra mille esplosioni colorate e Law che si lancia in un tripudio di "uatà, uatà, uaaaaaaaaaah" che neanche Bruce Lee contro Chuck Norris.
Ben venga un picchiaduro caciarone senza troppe pretese, da prendere così come viene, alla cazzo, anzi no, a muzzo.
Perchè è giusto così.

In sostanza: Tekken 6 fa veramente cagare, è praticamente un Tekken 5.5, non compratelo. Pigliatevi Street Fighter 4 piuttosto, che è un picchiaduro serio.
Tekken 6 è brutto, non aggiunge nulla di nuovo al genere dei picchiaduro a parte una trama fracassamaroni e una modalità Campagna con un gameplay che avrebbe fatto cagare già nel 99.
E online và di merda.
E dei nuovi personaggi si salva solo il trippone.
Però ecco, a me Tekken 6 sta piacendo. Mi sto sparando anche la Campagna, pensa te. E mi sa che anche adesso ci faccio una partitella. Boh, mi piace e non so perchè!

Voto: tra il 4 e l'8, dipende se avete mangiato pesante o no.

Che poi tanto cosa cazzo me ne frega che domani arriva Modern Warfare 2 e sarò troppo impegnato a sparare ai terroristi interisti...

Commento alla foto in apertura: se state giocando a un picchiaduro e non vedete nessuna delle lottatrici mostrare le mutandine esibendosi in un calcio rotante bè... Non state giocando a un picchiaduro!
O quantomeno non state giocando a un picchiaduro giapponese. Cosa impossibile tra l'altro.

domenica 8 novembre 2009

Death Note

Death Note è uno di quei manga che andrebbero letti di filata, senza fermarsi per un mese o due aspettando che esca il volume successivo.
Non tanto perchè è un'opera complessa o eccessivamente cervellotica, alla fine stiamo sempre parlando di uno shonen, ma perchè effettivamente si tratta di un manga che gustato tutto d'un botto rende molto di più, almeno secondo me.
E' un manga breve, dodici numeri e stop.
Un pregio forse, visto che in questo modo finisce prima che inizi a risultare troppo ridondante. Ed effettivamente la sua storia non si presta a una durata biblica alla One Piece, diciamocelo.

Di Death Note se ne parla tantissimo in ogni dove.
C'è chi lo osanna e chi lo definisce una porcata.
Personalmente penso che sia uno shonen che parte alla grandissima, si perde un po' verso la metà e si risolleva nei numeri finali.
Anche la seconda parte del manga, che in effetti mi aveva fatto inizialmente storcere il naso, risulta nonostante tutto godibile come la prima, sebbene il personaggio forse più interessante di tutta la storia sia uscito di scena.
E in ogni caso trovo sbagliato giudicare questo manga dividendolo in due parti, preferisco dare un giudizio globale.

Qualche nota stonata ad ogni modo Death Note ce l'ha.
Se è infatti vero che si tratta di uno shonen pieno di colpi di scena e di diverse genialate, è anche vero che ha come difetto quello di avere qualche personaggio un po' troppo logorroico tendente a lasciarsi andare a degli spiegoni che, pur necessari per comprendere cosa minchia sta succedendo, finiscono per essere un po' tediosi.
Ma è comunque un difetto marginale, che probabilmente non è nemmeno un difetto oggettivo a pensarci bene, poichè il bello di questo manga consiste anche nel godersi i piani contorti architettati da Light, Elle, Near e compagnia bella per fottersi a vicenda.
Di Death Note si può dire di tutto ma non che sia poco avvincente!

Ho trovato poi ottimo il finale, che a molti non è piaciuto, ma che dal mio punto di vista è assolutamente in linea con il messaggio che il manga vuole trasmettere.
Poi bè, è stato bello vedere quell'odioso perfettino saccente di Light sbroccare completamente dopo averlo preso allegramente nel culo!

In definitiva ne consiglio caldamente la lettura.
Tra l'altro, non so perchè, ma trovo che questo manga sia accessibile ed estremamente godibile anche per chi non è troppo avvezzo alle giapponesate varie.
Probabilmente per lo stile dei disegni o per il modo realistico con cui racconta una storia chiaramente poco plausibile.