venerdì 11 maggio 2012

Chronicle

Ennesimo film che parla di supereroi adottando un taglio realistico, Chronicle è un bellissimo esperimento che dimostra come si possa tirare fuori qualcosa di ottimo mescolando due idee apparentemente abusate.
La prima idea, come detto, è quella già ampiamente sfruttata da pellicole come Kick-Ass o Super, vale a dire il raccontare una storia di ispirazione "fumettistica" cercando di renderla in qualche modo credibile e verosimile. La differenza  sostanziale con gli altri due film citati risiede nel fatto che stavolta i protagonisti non sono persone comuni che si improvvisano vigilanti mascherati, ma tre ragazzi che si ritrovano improvvisamente dotati di superpoteri incredibili.
La seconda idea è quella vista in Cloverfield, The Blair Witch Project e altri quattordicimila film horror dalla qualità discutibile: girare un film in maniera semi-amatoriale, mettendo una telecamera in mano a uno dei personaggi principali, dando alla pellicola una parvenza di documentario girato dal punto di vista di chi vive la vicenda.

Chronicle miscela sapientemente queste due ideuzze e il risultato è ben più che apprezzabile.
Per quanto riguarda il look amatoriale, tuttavia, bisogna dire che Chronicle bara un po'.
Sfruttando un escamotage narrativo derivante dai poteri di cui sono dotati i personaggi, il regista fa uso di riprese che, di fatto, sono riprese da film canonico (girate "in terza persona", per intenderci), azzardando spesso inquadrature ardite e piani sequenza di un certo livello che tradiscono in maniera fin troppo evidente la natura "cinematografica" della pellicola.
Chronicle è un film che tenta di essere una roba amatoriale solo a metà insomma, visto che non di rado si ha l'impressione di guardare un normalissimo film che parla di gente coi superpoteri.
Raramente, per intenderci, si prova il motion sickness dovuto all'effetto traballante di una telecamera a spalla, spesso invece ci si stupisce per una regia e per un montaggio particolarmente spettacolari.
Nonostante questo, Chronicle non rinnega la sua natura di "pellicola documentario".
Oltre alle riprese effettuate dalla telecamera del protagonista riesce infatti a infilare nel calderone sequenze girate da telecamere di sorveglianza, telefoni cellulari e qualsiasi altro dispositivo in grado di immortalare le gesta dei tre personaggi principali, dando a tutta la baracca quell'aspetto ruvido e casereccio che caratterizza le produzioni di questo tipo.

Dal punto di vista tecnico Chronicle è dunque un film strano.
Da un lato è un po' paraculo, visto che alla fine son capaci tutti di girare un film finto-amatoriale facendo svolazzare liberamente la telecamera intorno ai protagonisti come se fosse maneggiata da un cameraman (come effettivamente è).
D'altro canto è anche una pellicola capace di distinguersi per una regia tutt'altro che banale e, in questo senso, il talento del giovanissimo regista Josh Trank (classe 1984) è assolutamente innegabile.

La buona notizia è che Chronicle non è soltanto un vuoto esercizio di stile. E' pure una bella storia, ben scritta e ben raccontata.
Il tema trattato, pur non essendo magari originalissimo, è sviluppato con sapienza e con la giusta drammaticità.
Chronicle mette in evidenza quanto possa essere pericoloso dare un potere in mano a chi non lo sa controllare.
Ancora peggio: Chronicle mostra come un ragazzo fondamentalmente buono ma insicuro possa diventare pericoloso quando si ritrova con l'abilità di compiere imprese incredibili.
Nell'immaginario nerd l'adolescente disadattato che acquisisce un superpotere si trasforma generalmente in un eroe. Magari prima deve affrontare un trauma di qualche tipo, ma poi diventa comunque un paladino della giustizia all'insegna del motto "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" (o simili).
Chronicle invece la butta sul disincantato. Il povero cristo che è stato preso a scarpate in faccia per tutta la sua vita non è in grado di controllare qualcosa di più grande di lui, non riesce a porsi dei limiti. Il tutto è destinato a sfuggirgli di mano.
Perchè è inevitabile iniziare a prendersi le piccole rivincite e, da qui, finire per perdere completamente il controllo delle proprie azioni.

Inizialmente i tre protagonisti Steve, Andrew e Matt sono inebriati e incuriositi dalle loro capacità. Le utilizzano per conoscerle e comprenderle o, più semplicemente, per fare i coglioni (come farebbero tutti gli adolescenti che si trovassero di punto in bianco con poteri telecinetici del resto).
In tutta la prima parte del film è il senso di meraviglia a farla da padrone e c'è una sequenza in particolare che riesce a rendere l'idea di quanto ci si possa sentire di colpo "onnipotenti" dopo aver realizzato di possedere dei superpoteri.
Poi però le cose precipitano e uno dei tre, messo ancora una volta di fronte ai propri problemi e alle proprie insicurezze, sbrocca completamente.
La pellicola assume presto una piega drammatica che culmina nella micidiale sequenza finale.

In buona sostanza Chronicle non è un film che parla di "supereroi", ma un film che parla di come i superpoteri possano incasinare ulteriormente l'esistenza di qualcuno che la vita ce l'ha già incasinata di suo.
E' un film che funziona bene in tutte le sue parti, in grado di colpire profondamente per il modo particolare in cui è girato, per gli effetti speciali (a dir poco impressionanti per un film dal budget così limitato) e per la storia che racconta.
Insomma, bando alle ciance, andate a vederlo!

Noticine a margine:
- Leggevo oggi che a quanto pare il sequel è cosa certa. Sembra che alla regia non ci sarà più Josh Trank, ma la sceneggiatura sarà sempre curata da Max Landis (che, oltre ad essere il figlio di John Landis, è pure un mio coetaneo. Bello vedere film realizzati da gente così giovane).
- Josh Trank, a quanto pare, si occuperà del prossimo reboot dei Fantastici Quattro in uscita nel 2014. Non sapevo nemmeno che dovessero girarlo.