venerdì 24 luglio 2009

Wii Sports Resort e Wii Motion Plus


Quanto mi secca aver sempre ragione.
Com'era prevedibile Wii Sports Resort è poco più di una tech demo per mostrare le potenzialità del Wii Motion Plus. Una tech demo più completa di Wii Sports certo, con più roba da fare e da vedere, ma in soldoni sempre di quello si tratta.
Resort fa comunque il suo lavoro e lascia intravedere un sacco di applicazioni interessanti per questo Motion Plus che, si spera, verranno implementate in giochi più corposi.
E' il caso ad esempio della Chanbara, vale a dire il combattimento con le spade. In questo minigioco la precisione è praticamente 1:1, il fattore "wow" schizza a mille ed è impossibile non pensare a quanto sarebbe una figata combattere in questo modo in uno Zelda o, ancora meglio, in un gioco ispirato a Star Wars.
Resta un rammarico però: il wiimote questa precisione avrebbe dovuto averla fin dall'inizio e non grazie a questo add-on.
Per carità, Nintendo ha fatto bene a migliorare la sensibilità del Wii-mote, ma la sensazione di essere stati un po' presi in giro c'è: la sensazione è che Nintendo abbia ammesso, che dal Dicembre 2006 fino ad oggi, ci abbia venduto una "rivoluzione dei controlli" monca, farlocca e soprattutto imprecisa.
E' come se il VERO Revolution, quello che aspettiamo dal 2005, fosse uscito solo oggi.
Mi rendo conto di essere forse troppo polemico, ma in fondo io la vedo così. Io di un sistema di controllo impreciso come quello del primo wiimote avrei fatto volentieri a meno, io i movimenti 1:1 li volevo da subito.
Ma ormai la frittata è fatta e si spera che col Wii Motion Plus si possano vedere belle cose in futuro (Red Steel 2 mi attizza) anche se il Wii graficamente non ce la fa veramente più a stare al passo coi tempi.
Gira e rigira però, salta sempre fuori il solito discorso: ormai è chiaro che il target a cui punta la Nintendo si accontenta di "tech demo" alla Wii Sports Resort, quindi non so quanto convenga sbattersi a sviluppare su Wii giochi pensati per gli hardcore gamers.
Che poi diciamocelo, Resort non è neanche un brutto gioco, per carità, ma alla fine stiamo comunque parlando di un party game per farsi quattro risate con gli amici in una serata dai toni nerd, non certo di un gioco profondo in grado di tenere impegnato per mesi un giocatore appassionato.
Però oh... Continuo a pensare a quanto sarebbe figo se al posto di quella spada di legno ci fosse una spada laser!

giovedì 23 luglio 2009

Banjo e Kazooie: Nuts & Bolts


E' bello vedere che in una next-gen fatta di sparatutto in prima/terza persona caratterizzati da una palette cromatica sul grigio andante c'è ancora spazio per un Banjo & Kazooie.
Un gioco che, ricordiamolo, è passato quasi inosservato in mezzo al marasma pre-natalizio ma che comunque val la pena recuperare, soprattutto adesso che si trova in giro a prezzi irrisori.
Nuts & Bolts si distanzia dai due precedenti capitoli per N64 e trasforma quello che era un platform 3D puro in una specie di sandbox dove l'enfasi è posta sul corposo editor di veicoli.
Stavolta per superare le svariate missioni che il gioco propone dovrete aguzzare il vostro ingegno e costruire il veicolo più adatto al vostro scopo, oppure, se siete di fretta, potrete scegliere il mezzo più idoneo da quelli di default.
Il platform puro è morto e la Rare lo ha capito. O meglio, il platform puro non è morto, ma comunque vende poco, a meno che non si chiami "Mario".
Poco male però, perchè questo nuovo Banjo & Kazooie è un ottimo videogioco con un gameplay divertente e appagante. Fa sempre piacere infatti venire a capo di una situazione ostica grazie a un mezzo che vi siete costruiti con le vostre manine nerdose, c'è poco da fare.
A questo aggiungete poi che il titolo Rare ha un aspetto grafico veramente delizioso, colorato e allegro come piace a me.
Per di più è meraviglioso vedere come questo gioco riesca spesso ad essere autoironico (l'incipit dell'avventura, con i due protagonisti sovrappeso a causa degli anni di inattività è spettacolare).
Insomma, la Rare magari non sarà più quella dell'epoca Nintendo, ma qualcosa di buono se si mette di impegno lo sa ancora fare.
Io aspetto Killer Instinct 3 eh!

mercoledì 22 luglio 2009

The Secret of Monkey Island: Special Edition


Con colpevole e ingiustificato ritardo sono riuscito a giocare e a finire lo storico Monkey Island nella sua Edizione Speciale uscita su XBOX Live Arcade.
Remake piacevolissimo.
Prima di tutto perchè non esclude che si possa godere del gioco nella sua veste grafica originale e in secondo luogo perchè finalmente permette alle nuove generazioni di godersi (in una grafica più pulita e al passo coi tempi) un capolavoro senza tempo.
La nuova veste grafica convince e non convince allo stesso tempo.
Non convince perchè, diciamocelo, i pixel grossi come mattoni esercitano sempre un certo fascino vintage, soprattutto sui vecchi scorreggioni come me. La grafica del 1990 era elegante e stilosa e ancora oggi certi primi piani lasciano di stucco per la loro bellezza.
Ma la nuova grafica convince perchè alla fine si vede che è stata realizzata nel rispetto dell'opera originale (anche se lo stile c'entra poco) e perchè certi paesaggi e ambientazioni ci hanno decisamente guadagnato.
La giocabilità è rimasta la stessa, anche se giocando con la nuova veste grafica si manda in pensione la vecchia interfaccia SCUMM.
Parlando del gioco in sè bè, non c'è molto da dire considerando che è la prima avventura grafica che gioco e non ho molti altri termini di paragone.
Quel che posso dire è che Monkey Island è una gran bella avventura.
Non si può dire che sia una gran bella storia, visto che alla fine la trama di Monkey Island non è che ti faccia strappare i capelli da quanto è bella. Ciò che colpisce infatti è il MODO in cui viene raccontata questa storia, con un'ironia fuori dal comune, attraverso dei personaggi totalmente sbroccati e fuori di testa che si lasciano andare ad alcuni dei dialoghi più memorabili e non-sense di tutti i tempi.
L'ironia ovviamente finisce per intaccare anche il gameplay, con enigmi che fanno lavorare il cervello e che al contempo strappano un sorriso.
E giocando a Monkey Island si capisce davvero quanto uno dei più grossi blockbuster cinematografici dell'ultimo decennio sia in debito con l'avventura della Lucas.
Anche nel 2009 quindi vale la pena farsi un viaggetto in compagnia di Guybrush Threepwood. Parola mia, c'è da divertirsi.
E portate il rum...