mercoledì 31 ottobre 2007

This is Spartan!

Alla fine, causa led rossi, ho deciso di passare a un modello più recente di Girobotolo.
Siccome sono un pazzo non mi sono accontentato di una pezzentissima Core Falcon ma ho deciso di gettarmi a pesce su una sboronissima XBOX 360 Halo 3 Special Edition. Soldi ben spesi, non solo perchè quella che ho tra le mani è una Falcon (dotata tra l'altro di porta HDMI), ma anche perchè esteticamente questa edizione speciale è un vero gioiello e, soprattutto, un atto d'amore nei confronti di quel gran gioco che è Halo 3. Senza contare che il valore collezionistico di questo oggettino è ai massimi livelli.
Verde militare (sia il pad che la console) e particolari in uno stilosissimo color rame metallizzato. L'impressione è proprio quella di trovarsi di fronte al casco di uno Spartan preso a martellate fino ad aver assunto la forma di un XBOX 360. Bello, bello.
Tralasciando l'aspetto estetico e concentrandoci sulla console vera e propria c'è da dire che a livello di rumore siamo ancora vicini ai livelli dei vecchi modelli di 360 e ben lontani dalla silenziosissima PS3. Stessa cosa per il calore cacciato. All'inizio avevo avuto un'impressione diversa, ma l'avevo lasciata accesa per poco e con nessun gioco inserito nel lettore.
Comunque sia bene, la 360 è di nuovo in casa mia e tra l'altro ora possiedo una console abbastanza tamarra da fare concorrenza al buon Kappa.
Vi lascio qualche altra foto di repertorio, anche se c'è da dire che questo mostro rende decisamente di più dal vivo.


martedì 30 ottobre 2007

Pokèmon Diamond

In questi giorni in cui il destino mi ha costretto a stare senza 360 tra le altre cose ho deciso di rimettere mano al DS e a Pokèmon Diamond per fare un po' di (mal)sano level-upping.
Al che mi son reso conto di una cosa. Non avevo mai parlato dell'ultimo Pokèmon sul mio blog!
Rimediamo subito, anche perchè stasera non ho molto di meglio da fare.
Pokèmon Diamond & Pearl sono gli ultimi due episodi della mostriciattolosa e fortunatissima saga made in Nintendo nata sul primo Game Boy.
Pokèmon ora è sbarcato su DS e, manco a dirlo, anche qui ha venduto come il pane.
C'è da dire che la saga è cambiata veramente poco, a livello strutturale, nel corso degli anni. Ogni episodio è stato un'evoluzione dei precedenti, ma non c'è mai stato uno stravolgimento a livello di gameplay o di struttura di gioco. Il conservatorismo della saga Pokèmon è innegabile.
La storia insomma è sempre la stessa. Siete il ragazzino più sfigato del mondo che un giorno trova quasi per caso una Pokè-ball e parte per il mondo all'avventura, con il sogno di catturare tutti i mostriciattoli esistenti (cosa, di fatto, quasi impossibile, a meno che non siate un ultra nerd giapponese che vive in simbiosi con ogni episodio di Pokèmon finora pubblicato, spin off compresi). Ad accompagnare le vostre gesta di aspirante "allenatore" c'è il solito rivale che ownerete ogni volta che ne avrete l'occasione e un "Team" che tenterà di conquistare il mondo a suon di Pokèmon (detta così è effettivamente inquietante).
La storia, insomma, è sempre la stessa.
C'è da dire però che ogni episodio di Pokèmon trasuda cura da tutti i pori, e Diamond e Pearl non fanno eccezione.
Punti forte di questi giochi sono la voglia di scoprire un nuovo animalaccio da addomesticare, il senso di stupore ogni volta che ci si trova davanti a un nuovo Pokèmon (o a un Pokèmon leggendario, che in questi due episodi DS sono presenti in quantità industriale), la soddisfazione al momento del level up.
Ma è anche il sistema di combattimento che, pur essendo collaudatissimo e rodato, funziona ancora alla grande dopo dieci anni.
Pokèmon Diamond & Pearl quindi non rivoluzionano per nulla. Ma nonostante tutto non si può dire che questi due titoli non sfruttino appieno il DS, tutt'altro. Fanno un grandissimo uso della wi-fi connection, che rende di fatto più fattibile il traguardo del completamento del Pokèdex grazie a un ottimo sistema di scambi online.
Graficamente parlando poi Pokèmon DS è un gran bel vedere, con le sue ambientazioni semi-poligonali. Nulla di sconvolgente o che cambia più di tanto l'estetica del gioco, ma che senza dubbio fa bene il suo lavoro.
Unica cosa che fa un po' storcere il naso? Diciamolo, l'aspetto dell'ultima infornata di Pokèmon non è così accattivante come i primi 150 creati. Ma d'altronde, arrivati a 500 e passa mostri diversi anche le idee iniziano a scarseggiare un po'.

martedì 16 ottobre 2007

FIFA 08

Diciamolo, è dai tempi di ISS Pro Evolution che sono un convinto Pessaro.
Scoprii il gioco Konami quando era ancora semisconosciuto e FIFA era considerato dalle grandi masse la massima espressione del calcio videoludico.
La cosa che mi colpì del calcio Konami era, di fatto, che si trattava di un calcio meno immediato e più ragionato rispetto a quello EA Sports. Meno arcade in sostanza.
Quando si comprava un nuovo FIFA si iniziava a giocare e si vinceva subito 15 a 0, segnando gol tipo una torretta mitragliatrice di Halo 3. Con PES, o meglio ISS Pro, bisognava "imparare" a giocare e segnare era tutt'altro che facile all'inizio. Bisognava capire come muoversi sul campo, come dosare i tiri attraverso la pressione sul tasto quadrato. Bisognava entrare nel gioco e usare anche un po' di tattica, al contrario di quello che accadeva in FIFA.
Sono passati diversi annetti da allora e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta.
ISS Pro è stato ribattezzato PES e su Playstation 2 ha iniziato finalmente a vendere più delle varie edizioni di FIFA che, dal 2000 circa fino a un paio d'anni fa erano poco più che giochi discreti, ben lontani dai livelli di giocabilità garantiti da PES.

Incredibilmente però, dall' edizione 2006 FIFA ha lentamente iniziato a migliorarsi, rincorrendo PES e avvicinandosi sempre di più al suo livello di qualità.
FIFA 07, soprattutto su XBOX 360, si è rivelato un sorprendente concorrente per PES 6, anche perchè diciamolo, con le ultime edizioni del suo gioco calcistico Konami ha dormito un po' sugli allori.
Ma è con FIFA 08 che la serie EA ha iniziato a vivere una seconda giovinezza.
L'edizione 2008 si tratta di un gran bel gioco di calcio.
La cosa che mi ha fatto sorridere è che rispetto alla situazione di qualche anno fa ora i ruoli si sono invertiti.
Ormai siamo tutti abituatissimi a giocare a PES, mentre con FIFA bisogna "imparare". E se non si impara arrivano le batoste.
Perchè FIFA ha il ritmo ragionato del calcio vero e, ormai possiamo dirlo, ha raggiunto un livello di realismo superiore al gioco Konami (almeno a PES 6, vediamo come sarà il prossimo).
Addio a quei cazzo di binari su cui si muovono i giocatori (anche se forse in FIFA eran scomparsi già dall'anno scorso) che in PES ci sono ancora!
Finalmente la fisica della palla è curata in ogni particolare!
In FIFA bisogna passare la palla e costruire azioni sin dai livelli di difficoltà più bassi, è raro vedere Adriano che si trasforma in Super Sayan, percorre tutto il campo da una porta all'altra come se fosse sotto effetto doping e spara una mina alla velocità del suono che trapassa lo stomaco del portiere, finisce in porta, sfonda la rete, il muro dietro e fa gol!
Giocare a FIFA mi dà soddisfazione, mi stuzzica. Cosa che, mi duole ammetterlo ma l'ultimo PES non era riuscito a fare completamente.
La cosa più triste è vedere in giro i fanboy di PES che diano per scontato che PES 2008 sarà per forza di cose migliore di FIFA (che considerano come al solito sterco).
Che poi magari sarà anche vero che PES sarà più bello, ma almeno uno sguardo di striscio al gioco EA Sports potrebbero darglielo, eh! Anche perchè merita ben più di uno sguardo ed è solo dopo aver giocato qualche partita, quando si impara a padroneggiare il sistema di controllo scrollandosi di dosso quella cazzo di "Pessite" che ci infetta ormai da anni, che si riesce ad apprezzarlo appieno.

martedì 9 ottobre 2007

Collateral

Era da un po' che non mi rivedevo questo film e ieri sera l'ho rifatto volentieri, anche se ormai vedere film su Rai e Mediaset è una sorta di tortura a causa di pubblicità e cazzi vari, roba a cui fortunatamente non sono più abituato grazie a Sky.
Collateral è secondo me uno dei migliori film degli ultimi anni.
Michael Mann d'altronde è un regista di quelli coi controcazzi, come ha anche riconfermato nel bellissimo riadattamento cinematografico di Miami Vice.
Dialoghi eccezionali, recitazione ottima e scene d'azione che non si dimenticano. Poche scene d'azione in realtà, visto che Collateral (come d'altronde Miami Vice) non vuole essere un film fracassone, ma un film più calmo, ragionato. Un thriller il cui obiettivo principale è creare situazioni di tensione. In ogni caso non si corre minimamente il rischio di annoiarsi dato che ogni singola scena di questo film ti tiene veramente incollato allo schermo. Trovo tra l'altro che Collateral sia decisamente più scorrevole e acchiappante di Miami Vice.
Il merito di tanta grazia cinematografica va anche dato agli attori protagonisti. Un Jamie Foxx bravissimo come al solito e un Tom Cruise enigmatico che si cala alla perfezione nella parte di cattivo della situazione. Ed è raro vedere il buon Tom in una parte del genere.

Ah, Nab, l'altro film in cui Tom Cruise interpreta una parte non del tutto positiva è (come ha fatto a non venirci in mente) La Guerra dei Mondi. Certo, siamo ben lontani dal freddo e insensibile killer di Collateral, ma comunque anche il ruolo di cazzone un po' stronzo interpretato nel film di Spielberg non è associabile al ruolo di eroe a tutto tondo che Cruise ha interpretato nella maggior parte dei suoi film.

venerdì 5 ottobre 2007

Halo 3

Ricordo ancora bene una frase che lessi circa centomila anni fa in una recensione del primo Halo per XBOX. Non mi ricordo con precisione che rivista fosse, forse Console Mania o forse Game Republic, fattostà che il redattore, in chiusura di recensione, riferendosi al coinvolgimento generato da un titolo come Halo, scrisse: "Un bel videogioco non deve sembrare un film, deve farci sembrare di essere in un film".
E' una frase che condivido appieno, pur apprezzando anche i giochi di Hideo Kojima che, diciamolo, a volte si crede troppo un regista.
Halo in ogni caso riassumeva in sè il concetto di quella frase. Era graficamente appagante, si giocava che era un piacere e aveva una modalità campagna di quelle che si ricordano a lungo, con un sacco di trovate geniali e alcuni paesaggi veramente evocativi che, appunto, davano al giocatore l'impressione di trovarsi all'interno di un film di fantascienza come Starship Troopers.
La cosa si ripetè qualche anno dopo con Halo 2 che sfortunatamente terminava in modo un po' mozzato.
Halo 3 riprende da dove era terminato il secondo episodio e che cazzo... Pure stavolta sembra di stare in un film.
La trama della trilogia di Halo non è certo ricercata e non vuole nemmeno pretendere di essere presa sul serio, ma una volta che si inizia a giocare l'impressione è veramente quella di stare in un film cazzutissimo pieno di effetti speciali, esplosioni e ambientazioni suggestive.
La Campagna di Halo 3 in questo senso è stata davvero soddisfacente. A parte un paio di missioni un po' troppo "normali" ci troveremo di fronte a dei livelli a dir poco da sballo che ci faranno partecipare a battaglie su vasta scala come non avevamo mai immaginato (SCARAB!).
Io sono uno di quelli che pensa che la grafica di Halo 3 spacchi i culi. E' vero, non ha il dettaglio di Gears of War, ma vogliamo mettere le cose che Halo mette a schermo? Livelli enormi, laddove Gears si svolgeva per lo più in livelli claustrofobici, colori a palla, un sacco di nemici a schermo, mezzi, astronavi che passano e che volendo si possono distruggere... Davvero ragazzi, cosa si può volere di più?
Per non parlare poi della colonna sonora (quella sì che è da oscar, a partire dal mitico canto gregoriano che apre il gioco).
Ma il bello, oltre al mero aspetto grafico, è proprio nel particolare feeling che Halo dà al giocatore. E' impossibile non esaltarsi mentre si combattono i Covenant, è impossibile non sentirsi dei grandi quando riusciamo a superare tale missione o a fare tale cosa (tento di spoilerare il meno possibile, eh, visto come son bravo?).
E poi c'è la modalità multiplayer che sembra davvero essere la modalità attorno cui è costruito l'intero gioco.
Il primo Halo è stato il titolo della scorsa generazione a cui ho giocato maggiormente in multi. halo 2, nonostante introducesse il Live, l'ho giocato molto di meno (anche perchè non avevo il Live).
Il terzo episodio presenta una modalità online curatissima che, come la maggior parte dei titoli online veramente belli, crea assuefazione. E' persino possibile personalizzare il proprio Spartan.
E anche qui, come nella Campagna, ogni singolo frag ti fa sentire parte di qualcosa, magari non di un film, ma di una specie di sport.
Tra l'altro in tutte le partite che ho fatto non ho trovato la minima traccia di lag. Veramente spettacolare.
Insomma, ottimo lavoro Bungie. A 'sto punto, vedendo quello che accade dopo i titoli di coda, penso che un Halo 4 sia d'obbligo.
Perchè è vero, questa guerra è conclusa, ma questo non significa che non ce ne saranno altre, no?

lunedì 1 ottobre 2007

Heavenly Sword

Dopo mesi e mesi di digiuno assoluto la mia PS3 è riuscita finalmente a offrirmi un gioco come si deve.
Heavenly Sword è un action game sulla falsariga dei vari God of War e Ninja Gaiden. Diciamolo subito, l'epopea di Nariko non riesce, dal punto di vista del mero gameplay, a reggere il confronto con le epiche avventure di Kratos e con il simulatore di Ninja di Itagaki.
Heavenly Sword possiede un sistema di combattimento meno tecnico e studiato. L'esecuzione di combo in questo gioco appare decisamente più "legnosa" e si fa sentire il fatto che non sia possibile saltare per inanellare spettacolose combo aeree, qui affidate ad alcune sequenze precalcolate o a sporadici QTE (che comunque erano presenti anche in God of War).
A bilanciare la situazione c'è comunque da dire che la giocabilità di Heavenly Sword riserva anche alcune piacevoli sorprese. Il sistema di contromosse, nella sua semplicità, funziona a dovere e in generale le sequenze di combattimento sono piacevolissime da giocare ed esaltanti a livello visivo.
Senza contare che Heavenly Sword è probabilmente il primo gioco a sfruttare come cristo comanda il sensore di movimento del Sixaxis. Le sequenze di gioco in cui si deve controllare la traiettoria di un proiettile, una freccia o qualsiasi altra arma da lancia muovendo e inclinando il bistrattato pad PS3 sono assolutamente ben realizzate e in fatto di divertimento non hanno nulla da invidiare alle parti action. Ben fatto, davvero.
A livello grafico siamo su livelli veramente altissimi, forse una delle cose migliori che ho visto insieme a Gears of War per 360. Fa impressione soprattutto vedere le espressioni facciali dei personaggi, che sono assolutamente reali. Si vede che ognuna di esse è stata realizzata attraverso un imponente lavoro di motion capture che ha visto anche la partecipazione di Andy "Gollum" Serkis.
Nota di merito anche per come viene raccontata la storia di Heavenly Sword. L'impressione è veramente quella di giocare a un imponente kolossal cinematografico. Merito anche della colonna sonora d'atmosfera e del doppiaggio italiano sorprendentemente curatissimo!
Alla fine l'unico vero difetto di Heavenly Sword è la longevità che, ahimè, è quello che è. Un difetto che personalmente non ho avvertito troppo dato che il gioco me lo sono centellinato, ma che comunque c'è.
Per il resto direi che rimaniamo tutti sintonizzati in attesa di un seguito.