martedì 26 febbraio 2008

Mass Effect

Il miglior gioco del 2007 insieme a Mario Galaxy.
Ecco cos'è per me il nuovo gioco Bioware.
In barba a un motore grafico traballante e a una certa ripetitività delle quest secondarie, Mass Effect si qualifica come uno dei migliori giochi di questa generazione, soprattutto se amate la fantascienza come chi scrive.
Perchè, diciamocelo, esplorare un'intera galassia è sempre stato il sogno nel cassetto di ogni appassionato di fantascienza che si rispetti. Chi se ne importa se questa galassia non è quella "lontana lontana" creata da George Lucas.
Il mondo fantascientifico che fa da sfondo agli eventi narrati nel gioco di ruolo Bioware è il NOSTRO mondo. E l'epopea che ci troveremo a vivere sarà di quelle indimenticabili.
E, come in ogni buona esperienza videoludica che si rispetti, le cose che ci ricorderemo per sempre saranno quelle più piccole. Tipo quella volta che abbiamo caricato la nostra fidanzata aliena sulla jeep e l'abbiamo portata a vedere il tramonto su quella luna sperduta dalle parti dei Sistemi Terminus.
Ma a dirla tutta è impossibile dimenticare anche gli avvenimenti di grande portata, quelli che condizionano il destino di una galassia. Chi lo avrebbe mai detto che la funzione della Cittadella fosse proprio quella...
Insomma, che dire, grandissima Bioware.
E voi che leggete questa pseudo-recensione che cavolo state aspettando, correte fuori di casa a comprarvi questo giocone e spolpatevelo. Fidatevi, ne vale la pena.

Per Rickyz: a breve anche per PC, ma ho paura a guardare i requisiti minimi.

martedì 19 febbraio 2008

Burnout Paradise

Burnout Paradise si apre con il brano "Paradise City" dei Guns'n Roses e già questo basterebbe a consacrarlo come capolavoro agli occhi (e soprattutto alle orecchie) di un appassionato di musica. Dieci minuti dopo però, spulciando la tracklist del gioco, si nota la presenza di "Girlfriend" di Avril Lavigne e l'entusiasmo subisce un drastico calo :D

Ma lasciamo da parte le considerazioni musicali e parliamo del gioco vero e proprio.
Da un punto di vista puramente strutturale Paradise è il più grosso passo avanti della serie Criterion dai tempi di Burnout 3 Takedown. Essì perchè questo primo vero capitolo next-gen della saga è stato veramente rivoluzionato nella struttura di base.
Prima di tutto è diventato un titolo free roaming. Saremo liberi di cazzeggiare per la città di Paradise City (altra citazione dei Guns) facendo acrobazie e iniziando gare e furie stradali ad ogni semaforo. Niente più singoli eventi accessibili da un menu o da una sorta di mappa, ma una serie di gare da raggiungere attraversando in auto l'intera area di gioco. Area di gioco che non è inutilmente vasta come in molti giochi di questo tipo ma che è circoscritta in spazi umani. In questo modo il giocatore che si applica può facilmente memorizzare le strade più brevi per andare da un punto all'altro e la posizione delle rampe migliori per eseguire le prove stunt (ovvero le gare acrobatiche).
La memorizzazione delle strade e la capacità di orientamento nella città di Paradise City è fondamentale.
Infatti durante le gare non troverete alcuna indicazione o strada "obbligata". Ci sarà semplicemente un punto di partenza e un punto di arrivo. A voi la scelta della strada più breve per arrivare prima dei vostri avversari. L'unico concesso sarà rappresentato da un navigatore che indica la distanza dell'arrivo. Insomma, la libertà concessa è veramente tanta, ma è proprio qui che Paradise incespica. Questo perchè nelle situazione più concitate è alquanto incasinato badare simultaneamente agli avversari che tentano di farvi un takedown, ad evitare il traffico, controllare la posizione del traguardo e controllare che è stata imboccata la curva giusta. Insomma, spesso è un gran casino, soprattutto nelle partite online.
Ma è innegabile che spesso da questo delirio nascano delle situazioni divertentissime e che, al di là di tutto, il disorientamento diminuisca mano a mano che si prende confidenza con le strade di Paradise City.

Insomma, Burnout Paradise è un ottimo gioco, senza dubbio un ottimo esponente di una serie che ha sfornato sempre e solo giochi belli. Ha bisogno di qualche limatura qua e là ovviamente, per esempio avrei gradito la possibilità di ripetere istantaneamente una gara persa piuttosto che essere obbligato a tornare al punto di partenza e riavviarla. Ma si tratta di piccole cose, e direi che in sostanza Burnout Paradise ha superato la prova.
Soprattutto perchè ha saputo implementare il free-roaming in maniera intelligente. E onestamente non credevo visto che prima di provare Paradise non riuscivo proprio a immaginarmi un gioco puramente arcade come Burnout con una struttura free-roaming.
Insomma, bene così.

lunedì 11 febbraio 2008

Cazzuola Contest #2



Il "cazzuola contest" intrapreso da me e da Rickyz sui nostri rispettivi blog continua senza esclusione di colpi.
Stavolta vi mostro l'accoppiata cazzuola+polenta, il piatto DEFINITIVO.
Nella seconda foto invece vi presento Giorgio e Camilla, gli "autori" della cazzuola e della polenta. Mi sembrava doveroso fargli i dovuti complimenti e ringraziamenti per la scofanata di verze, carne e cotenne di sabato sera. Visto che gli ho dato il link del blog ESIGO un loro commento XD
Saluti a tutti e aspetto risposta da Rickyz.

domenica 10 febbraio 2008

Sette?

Game Pro, edizione italiana di Edge, ha dato 7 a Mass Effect.
Ora, chi mi conosce sa bene che in genere dei voti che si danno ai videogiochi non me ne frega una ceppa, tanto è vero che nelle mie recensioni i voti non li metto mai.
La cosa che più mi lascia basito è però il tono usato da Game Pro per parlare del bellissimo GDR Bioware che mi sto spolpando proprio in questi giorni.
Io mi chiedo una cosa. Tali riviste fanno sempre tanti bei discorsi sul riconoscere il videogioco come arte e sul riconoscimento del valore culturale del medium videogioco e poi mi bocciano Mass Effect? Perchè, non giriamoci intorno, dare 7 a un gioco come questo equivale a una stroncatura bella e buona, non mi si tirino fuori discorsi sulla sufficienza scolastica per favore. E che senso ha, per una rivista che dice di voler premiare i giochi che sappiano andare anche oltre il semplice concetto di divertimento, stroncare un titolo che:
- crea dal nulla un universo fantascientifico credibile e affascinante.
- dà al giocatore una libertà di scelta mai vista.
- presenta centinaia e centinaia di dialoghi (recitati tra l'altro benissimo, in italiano e con il labiale sincronizzato) con cui approfondire la conoscenza delle razze, culture e tecnologie aliene più disparate.
- presenta una trama principale veramente acchiappante.
- dal punto di vista ludico vuole proporre qualcosa di nuovo con il suo sistema di combattimento a metà tra KotOR e Ghost Recon.
Decisamente la critica videoludica è un controsenso...
Senza contare che non trovo possibile che si metta 9 a un titolo come Devil May Cry 4 (bellissimo per carità, ma è sempre la solita polenta) e si dia 7 a Mass Effect.
E per di più la recensione di Game Pro (che presumo sia la stessa di Edge) pone enfasi sul fatto che Mass Effect non sia al livello di KotOR perchè non è Star Wars. Allora, questo potrei dirlo io o qualsiasi fanboy allo stadio terminale della saga di Lucas, ma non può venire dalla bocca di un giornalista che dovrebbe essere imparziale e capace di giudicare un videogioco per quello che è. Capisco che l'universo di Star Wars è qualcosa di inarrivabile, che può vantare alle proprie spalle un background di 6 film e circa trent'anni di Expanded Universe, ma bisogna pur dare a Bioware ciò che è di Bioware. Ovvero riconoscergli la bravura di aver creato un mondo fantascientifico vivo, pulsante e credibile partendo da zero.
Mah...

Chiudo dicendo che, comunque sia, Game Pro è una rivista che vale la pena di leggere. Sia perchè spesso propone articoli e speciali veramente interessanti, sia perchè Metalmark è sempre un grandissimo, sia perchè, è inutile negarlo, di videogiochi ne parla in modo serio, competente e adulto (anche se non sempre, come si può vedere, mi trovo d'accordo al 100% con quanto leggo, ma in fondo è bello e giusto così).

domenica 3 febbraio 2008

Cloverfield

Bisogna dirlo.
Il 2008 è partito piuttosto bene dal punto di vista cinematografico. E la cosa più bella è che i film migliori devono ancora arrivare.
Cloverfield è un film catastrofico girato in prima persona. Una via di mezzo tra Godzilla, La Guerra dei Mondi, Signs e, soprattutto, Half Life 2.
Le aspettative erano enormi, vuoi per i trailer acchiappanti e vuoi perchè dietro a questo film c'era il nome di J.J. Abrams, la malsana mente che ha ideato Lost. E per una volta le aspettative non sono state deluse.
La cosa che più colpisce è la cura con cui tutto il film è realizzato, i mille particolari ripresi di sfuggita dall'unica telecamera presente nel film. Il paesaggio in stile 9/11, i feriti, le urla, le ambulanze e le incasinatissime scene di panico in cui è quasi impossibile capire qualcosa.
Ancora una volta il punto di vista è quello delle persone comuni che, di colpo, si ritrovano in mezzo a tutto questo casino senza sapere "cosa", "come" e "perchè".
Cloverfield comunque non è semplicemente un film di merda qualunque girato in maniera originale. Non lo è proprio per niente. E' anzi una pellicola capace di regalare scene madri mai viste in qualsiasi film di questo genere. I protagonisti che all'improvviso si ritrovano in mezzo alla battaglia tra il mostro e i soldati, la sequenza nella metro, l'elicottero abbattuto (che mi ha ricordato tantissimo una scena di Call of Duty 4) o la decapitazione della Statua della Libertà... Sono davvero tante le scene che mi hanno colpito in positivo. E, cosa più importante, sono tutte vissute in prima persona e rendono veramente l'idea di cosa si possa provare a ritrovarsi in mezzo a un avvenimento del genere.
Anche la sottotrama che dà il LA al film, raccontata attraverso i dialoghi dei pochi personaggi principali, si lascia apprezzare e non può fare a meno di stupire. E anche qui i tocchi di classe si sprecano. Per dire, il disastro comincia proprio quando uno dei personaggi afferma "Al diavolo il mondo...".
Ma sono anche fantastici gli spezzoni di quella che chiamo "registrazione-flashback" che ogni tanto si intravedono. Perchè quando si registra sopra a un nastro già usato non sempre si cancella tutto. Vedere il film per capire.
Ottimo, davvero ottimo.