giovedì 25 febbraio 2010

Seghe mentali sparse #2


E di questo che ne dite?
Stavolta poi non sono solo seghe mentali campate per aria, ci sarebbero anche alcuni indizi corposi:
- MiB vuole tornare a casa (alla sua dimensione spazio-temporale?)
- Rapporto strano e inspiegabile di MiB con Christian Shephard. E in questa puntata mi pare che la madre di Jack dica che David aveva preso malissimo la morte del nonno.
- 'Sto ragazzino è inquietante.

Puntatona comunque. Come al solito c'è anche tanta carne al fuoco, ma ci sono anche diverse incognite. In primis: l'identità della madre di David.
A mio avviso ci aspetta una sorpresona croccante, non penso che verranno tirate in ballo le ex di Jack, che ormai non hanno più un cazzo da dire da almeno quattro serie.

Ah, naturalmente rimango convintissimo che Jacob sia Aaron.
Nel caso vi foste persi la scorsa puntata delle mie seghe mentali su Lost vi rimando qui.

domenica 21 febbraio 2010

The Lost Art of Inglourious Basterds

The Lost Art of Inglourious Basterds è una mostra di beneficenza proposta da Quentin Tarantino per raccogliere dei fondi per i terremotati di Haiti.
In pratica svariati artisti hanno partecipato disegnando una serie di poster ispirati all'ultimo film di Tarantino.
E alcuni di questi poster sono fottutamente splendidi.
Vi ho postato quello che secondo me è uno dei migliori, mentre gli altri potete vederli cliccando qui.

mercoledì 17 febbraio 2010

Bioshock 2: "Hush, hush, hush, here comes the boogeyman!"

Il primo Bioshock fu a suo tempo un titolo decisamente importante. Fece infatti da apripista alla fase "cazzo duro" di questa generazione videoludica.
Non che prima non fosse uscito nulla di interessante, per carità, ma penso sia abbastanza lecito asserire che gran parte dei titoli più maestosi di questa "next-gen" siano arrivati dalla seconda metà del 2007 in avanti. Da Bioshock in poi, appunto.
Tutto ciò può trattarsi semplicemente di un'incredibile coincidenza, lo so. Ma era carino farlo notare.

Parlando di ciò che era Bioshock, c'è poco da dire che non sia già stato detto.
Un First Person Adventure/Shooter caratterizzato da una veste grafica per l'epoca notevole, un gameplay tutto frizzi e lazzi, uno stile anni '50 semplicemente unico e un'ambientazione favolosa e disturbante.
Ecco, la città sommersa e decadente di Rapture è forse una delle ambientazioni più fighe che si siano mai viste nella storia dei videogiochi. Cupa, inospitale, malata e con quella spruzzatina di steampunk che non guasta mai.
Poi bè, si potrebbe anche dire che Bioshock era l'erede spirituale dei due System Shock, ma non avendoli mai giocati non posso fare paragoni.

A oltre due anni di distanza (porca zozza come passa il tempo) esce il seguito di Bioshock.
Esce dopo due anni e mezzo in cui se ne sono viste di ogni, due anni e mezzo in cui di acqua sotto i ponti ne è passata veramente parecchia.
Nonostante ciò, Bioshock 2 può permettersi il lusso di sbattersene le palle sia dell'acqua che dei ponti.
Il suo prequel è infatti considerato ancora oggi un'esperienza talmente unica e particolare nel suo genere che in effetti è un po' difficile fare paragoni con qualsiasi altra cosa.
Di sparatutto ne sono usciti una caterva, ma praticamente nessuno di questi poteva essere accostato a Bioshock.
Fallout 3 aveva un po' quello stile anni '50 che si respirava a Rapture, ma per il resto era una roba completamente diversa dal titolo 2K Games.
Insomma, Bioshock era in un certo senso unico nel suo genere e quindi era lecito aspettare un sequel che sapesse espanderlo e migliorarlo.

Bioshock 2 è infatti un sontuoso "more of the same" piacevolissimo e croccante.
Graficamente magari sente un pochino il peso degli anni, soprattutto se paragonato a certe figate che si sono viste in tempi recenti.
Per quanto riguarda le scelte stilistiche e l'atmosfera tuttavia, riesce ancora a dire la sua, sebbene personalmente credo che la direzione artistica del primo episodio resti ineguagliata.
Rapture è comunque sempre bella ed opprimente come non mai e oggettivamente stiamo sempre parlando di un titolo artisticamente molto valido.

Il gameplay rulla sempre, c'è poco altro da aggiungere.
Si parte impersonando un Big Daddy scrauso, ma procedendo nella storia ci si trasforma progressivamente in un carro armato completamente fatto di plasmidi in grado di sfasciare tutto e di fare scempio dei nemici nei modi che più ci aggradano.
Per quanto riguarda il level design, la scelta di separare i livelli l'uno dall'altro la trovo ottima, visto che in questo modo si rende il backtracking più sopportabile.
In generale l'impressione è che Bioshock 2 sia un titolo molto più divertente da giocare rispetto al prequel.

Insomma, ancora una volta lo dico: il more of the same, quando c'è la qualità, non è un problema.
E' tutto grasso che cola.
Ah, il multi non l'ho provato. Magari gli darò un'occhiata veloce però boh, il multiplayer in Bioshock continua a puzzarmi.

martedì 16 febbraio 2010

Street Fighter 4 su iPhone

Hanno annunciato la conversione di Street Fighter 4 per iPhone.
Uno sente la notizia e sul momento dice "wow, figata!".
Poi però ci pensa su un attimo, guarda un paio delle immagini rilasciate e viene assalito da circa quattrocentomila perplessità.
Che senso ha?

Cose che funzionano:
- Bella grafica
- E' STRIT FAITAH FOH!
- Te lo porti dove vuoi e ci giochi anche quando sei in coda alle poste (e personalmente mi capita spesso di essere in coda alle poste).

Cose che non vanno:
- La pulsantiera di comando sullo schermo.
- Il fatto che la suddetta pulsantiera sarà per forza di cose troppo imprecisa per un gioco come Street Fighter 4.
- Il fatto che quella pulsantiera occupi circa META' dello schermo. Come cacchio faremo a vedere i combattimenti se entrambi i lottatori saranno coperti dai nostri pollici?

Detto questo, per quanto riguarda i giochi iPhone ho le mani talmente bucate che finirò quasi sicuramente per prenderlo anche se si rivelerà la peggior vaccata della storia.

domenica 14 febbraio 2010

Tra le nuvole

Con Up in the Air Jason Reitman si riconferma un regista estremamente abile, capace di portare sul grande schermo film sempre brillanti, mai banali e con tante idee interessanti.

Up in the Air - Tra le nuvole in Italia - riprende quell'umorismo un po' cinico tipico dei film di Reitman. Una commedia dal retrogusto amaro, forse persino più di Juno, il precedente film del regista.
Il protagonista del film è Ryan Bingham, un "tagliatore di teste aziendale" interpretato da un eccellente George Clooney.
Ryan trascorre la sua vita perennemente in viaggio, senza sentire la mancanza di legami affettivi. Ma l'incontro con una donna in un aeroporto e la conoscenza di una nuova collega finiranno per sconvolgere le convinzioni di Ryan e rimescolare le carte in tavola.

Ryan è un personaggio che pare letteralmente cucito addosso alle capacità recitative di George Clooney.
Un personaggio che tra l'altro è caratterizzato talmente bene che è impossibile non amarlo, sebbene di fatto sia uno stronzo che fa un lavoro da stronzo.

Come al solito definire i film di Reitman delle semplici commedie è piuttosto riduttivo.
Tra le nuvole è un film per certi versi quasi introspettivo, con un messaggio sfumato e non sempre diretto.
E' una "commedia" che può spingere a qualche bella riflessione sul senso della vita ma che si guarda bene dal farci la morale stucchevole e buonista.
Il finale poi è come al solito meno prevedibile di quanto ci si potrebbe aspettare.

Visione consigliatissima, da vedere senza alcuna riserva.
L'ennesima ottima prova di un regista decisamente nelle mie corde ed ennesima performance fenomenale di George Clooney.

giovedì 11 febbraio 2010

Capitolo 574

Lacrime ç_ç

mercoledì 10 febbraio 2010

Sgomento


lunedì 8 febbraio 2010

La demo di Heavy Rain - hands on

Ho avuto occasione di provare la demo di Heavy Rain, esperienza interattiva partorita da David Cage e forse il titolo PS3 più atteso di questo inizio anno.
Cagata pazzesca o idea interessante?
Difficile dirlo dopo aver provato una demo, soprattutto considerando la tipologia di gioco che si sta prendendo in esame.

Ad ogni modo già questa breve versione di prova lascia intuire diverse cose interessanti.
La prima di queste cose è che Heavy Rain non è proprio niente male tecnicamente parlando.
La seconda è che l'atmosfera è veramente ottima. E questo è un fattore importante per il tipo di esperienza che il titolo di Cage vuole essere.
Ovviamente i giudizi sulla qualità effettiva della storia narrata potranno venir fuori solo dopo averci giocato a fondo e averlo finito. Anche perchè fino ad ora non è che ci abbia capito molto.

Poi ovvio, Heavy Rain ha un gameplay composto in buona parte da QTE che potrebbe venire a noia dopo circa dieci minuti di gioco.
Ho trovato però discretamente interessante la componente investigativa, ma anche qui bisognerà capire se verrà implementata in maniera soddisfacente nelle fasi di gioco più avanzate.

Insomma, come avrete capito non mi è ancora chiaro se Heavy Rain sia un delirio di onnipotenza di David Cage o un'esperienza interattiva che verrà ricordata.
Impossibile farsi un'idea precisa dopo averlo provato per mezz'oretta.
Se devo essere sincero comunque, un po' di curiosità questa demo è riuscita a mettermela addosso.

sabato 6 febbraio 2010

Bombershock

Impressionante.
Praticamente hanno solo cambiato i colori.
Dopo aver visto questa immagine non riesco più a guardare la cover di Bioshock 2 senza che mi venga in mente Bomberman! XD

venerdì 5 febbraio 2010

Seghe mentali sparse #1




Nuova stagione di Lost e nuova rubrica che raccoglierà tutte le mie teorie più bislacche.
Ebbene, stavolta credo di avere letteralmente in pugno la soluzione.
Le vicende della season premiere sono andate grossomodo come mi aspettavo.
Il fatto che la sesta serie si sarebbe giocata tra due dimensioni incrociate era un'idea che mi ronzava in testa già da Maggio.
Ciò mi ha portato a farmi vaghissimi film mentali su come sarebbero andate le cose.
Ebbene, ecco qui una di queste mie ipotesi che, ovviamente, dopo la season premiere ha assunto maggiore consistenza.
Ah, se non volete rovinarvi il finale della sesta serie non andate avanti a leggere, perchè secondo me ci ho azzeccato di brutto! XD

Prima di tutto bisogna tener conto che la realtá di LA X non é un "what if". La bomba ha funzionato. Il what if é in realtá quello che tutti riteniamo il normale corso temporale, quello che porta avanti la storia delle stagioni precedenti per intenderci.
Ma ciò è di relativa importanza. Oddio, è una cosa a cui comunque in pochi hanno badato (stando attenti ci si può arrivare semplicemente grazie al "Ha funzionato" di Juliet), ma al fine della vicenda di Lost è una roba di scarso conto.
Visto che, di fatto, secondo me TUTTA la storia di Lost si basa sulla conseguenza dell'incrocio di due dimensioni parallele.

Ora arriva infatti la parte che vi sconvolgerá.
Chi sono Jacob e Mib? Presto detto: sono Aron.
Tutti e due.
Uno é l'Aron di LA X, l'altro é l'Aron nato sull'isola che conosciamo sin dalle vecchie stagioni. Quello che poi è stato cresciuto da Kate.
Per qualche motivo alla fine della sesta serie ci sarà un nuovo bordello spazio-dimensionale (prevedo addirittura un vero e proprio collasso del continuum) e gli Aron delle due dimensioni si troveranno catapultati nel passato, imprigionati in una sorta di limbo che gli impedirá di risentire del passare del tempo, e quindi di invecchiare. Un limbo in cui in qualche modo si ritroverà anche Alpert.

Restano da chiarire un po' di cose (il fumo nero, i legami con la statua e sarcazzi vari), ma credo di esserci andato molto vicino.
Il bianco e il nero sono infatti una sorta di simbologia che rappresenta le due dimensioni.
Bianco, il whiteout = LA X= Aron/jacob proviene da qui.
Nero, il solito blackout= losties sull'isola = Aron/mib arriva da qua.
É una masturbazione mentale potentissima, ma a mio avviso la soluzione non è lontana, piú ci penso e piú mi quadra.
Anche per una serie di coincidenze viste nelle serie precedenti.
La strana e in parte inspiegabile scomparsa di Claire é una di queste. Ma anche il bizzarro legame tra MiB con Christian Shepard (che é il nonno di Aron, ricordiamocelo).

Poi ci sono altre cose, fatti che mettono sempre Aron al centro dell'attenzione senza che nessuno riesca mai a capirne il perchè.
La verità è insomma che Aron è al tempo stesso MiB e Jacob. Ed è il perno centrale di Lost.
Al di là di tutto è una teoria affascinante ed è ancora più affascinante il fatto che io l'abbia partorita senza far uso di sostanze psicotrope! XD

giovedì 4 febbraio 2010

LA X

Ok dai, seghe mentali sparse.
Qualcuna la copio-incollo direttamente dalla roba che ho scritto ieri su FB, altre me le invento al momento.
Ovviamente occhio perchè spoilero a ruota libera!

- Bellissimo che abbiano continuato ad aggiungere carne al fuoco anche nella sesta serie! XD

- Me lo sentivo io che la sesta serie avrebbe giocato sulle dimensioni parallele in questa maniera!

- Finora l'ipotesi più plausibile è che l'esplosione della bomba nella botola abbia letteralmente slabbrato il continuum spazio-tempo creando un universo ramificato in cui l'Isola è sprofondota nell'oceano e tutti son crepati all'istante. Tutti tranne i nostri che, non appartenendo a questo universo alternativo, sono stati sbalzati nella loro dimensione spazio-temporale originaria (forse per un qualche effetto di censura cosmica, boh).
Comunque bella, 'sta roba manderebbe in poltiglia anche il cervello di Emmet Brown XD

- Ma il Desmond sull'aereo secondo voi era proprio il vero Desmond o qualche proiezione mentale/amico immaginario/fantasma/interista? Io qualche dubbio ce l'ho.

- Secondo me in questa serie accadrà un bordello tale che non ce lo immaginiamo.

- Locke mito in entrambi i sensi (MiB e LA X)

- Vaffanculo a quei grandissimi stronzi figli di puttana bastardi ricchioni interisti degli sceneggiatori! Se mi fanno resuscitare Saiyd devono farmi tornare in vita anche Juliet.

- Ma la tipa degli altri "altri" che riconosce Jack e soci è la hostess del volo 815 o ho le traveggole?

- Lol, il jappo che si vergogna a parlare in inglese perchè ha un accento dimmerda mi ha piegato! XD

- La mia teoria su Locke che alla fine si rivela l'eroe che salva le chiappe a tutti mettendolo in culo al suo "Destiny" si concretizza sempre di più. Per svariati motivi.

- La fonte magica nel Tempio è l'unica cosa che non mi è piaciuta. Ma ancora non è stata spiegata come si deve, quindi aspettiamo.

- MiB dice che vuole tornare a casa. A casa dove?

- E' un caso che la bara del padre di Jack e la valigia dei coltelli di Locke siano state disperse chissà dove? No, dai! XD

- Rivedere Boone mi ha fatto estremamente piacere. Gran personaggio! (a proposito, ma Shannon? In questa dimensione è rimasta in Australia).

- Matt Parkman avrà qualcosa da dire in questa serie?

- E Widmore? Nonostante MiB non ci credo che sia stato declassato da villain supercazzuto a mezzasega che non conta un cazzo nel giro di un paio di episodi.

- Frogurt è sempre un rompicoglioni in ogni dimensione, oh! XD

E' tutto, ci aggiorniamo quando si capirà qualcosa di più. Ma la vedo dura, mi sa che anche stavolta ci tireranno scemi fino agli ultimissimi episodi. In cui ogni nostra teoria verrà puntualmente smontata, ovvio.

lunedì 1 febbraio 2010

Videocracy - Basta Apparire

No, davvero, abbiate pazienza.
Non fatemi parlare di questo film-documentario, per carità.
Che questa non è roba che fa per me.
Che detto fra noi, diciamocelo, son tutte cose che alla fine sappiamo già.
Perchè dai, oggettivamente cosa dice di nuovo il film di Erik Gandini?

Videocracy è un film che mette a nudo (vorrebbe mettere a nudo) l'agghiacciante situazione televisiva italiana, una roba che ti mette a disagio e ok.
Ma grazie al cazzo che ti mette a disagio, come può non metterti a disagio un film che ti spara in sequenza: Lele Mora che ti fa ascoltare bello orgoglioso Faccetta Nera sul cellulo, l'inno Meno Male che Silvio c'è in versione karaoke, un ragazzotto bresciano che vuole diventare un incrocio tra Van Damme e Ricky Martin (what the fuck?!) e, dulcis in fundo, Corona con la minchia di fuori che si tiene la foto di Tony Montana appesa in camera, dimostrando di conseguenza di non aver mai capito un cazzo del messaggio di Scarface.
Ti manda in depressione 'sto documentario, ecco cosa ti fa.
Poi però che altro fa?
Spiega qualcosa? No.
Fa luce su qualche questione spinosa? No.
E' chiaro? No.
E' interessante per un italiano che non viva in una caverna? No.
Può illuminare le menti di quei lobotomizzati che passano le serate guardando certi programmacci? No, dai, figuriamoci.
La verità è che Videocracy è un documentario a cui c'è veramente attaccato poco, che non scava per nulla nel profondo.

Il film di Gandini racconta un mondo TV-centrico a tratti assurdo che purtroppo nel nostro paese è una triste realtà.
Il problema è che lo racconta a grandi linee, saltando di palo in frasca, mostrando immagini, brevi spezzoni di interviste, senza soffermarsi sulle cose a mio avviso veramente importanti.
A sua discolpa si potrebbe dire che Videocracy è un film-documentario che vuole parlare di tante cose in poco tempo e di conseguenza molta roba interessante finisce per essere trattata in maniera eccessivamente sbrigativa.

Però boh, non mi ha convinto, a mio avviso è un film che ha sollevato tanto polverone per nulla.
Dopo ciò che avevo sentito dire mi aspettavo qualcosa di un attimino più polposo e sconcertante, non so se mi spiego.

Visione poco consigliata dunque, un documentario inutile che spiega poco e male un sacco di cose che chi è interessato può conoscere in modo più approfondito documentandosi in altre sedi.
Poi ovvio, nel caso non siate italiani e ignoriate totalmente certe brutture del bel paese, allora Videocracy potrebbe essere un'infarinatura sulla nostra bella situazione di merda.