venerdì 30 ottobre 2009

Halo 3: Orbital Drop quella roba lì

Inizi a giocare ad Halo 3 ODST e dopo due minuti ti accorgi che hai a che fare con un grandissimo capolavoro.
No, aspetta, ho detto una cazzata...
Inizi a giocare ad Halo 3 ODST e rimani un po' perplesso.
Che é tutto troppo buio, che quel visore ti sta giá sulle palle, che la cittá di New Mombasa l'han fatta proprio insipida e soprattutto che hai appena finito di giocare a quel capolavoro grafico di Uncharted 2 che per quanto riguarda l'aspetto estetico è una roba tutta frizzi e lazzi.
E oggi, a fine 2009, la grafica di Halo 3 ti puzza effettivamente di muffa. E dire che due anni fa eri uno dei quattro stronzi che la difendeva.

Ma poi, superato l'incipit zoppicante, Halo 3 ODST pian piano ingrana. Lentamente inizia a prenderti, torna un po' di luce, le situazioni di gioco diventano interessanti, si fanno saltare in aria delle cose, c'è qualche bella ambientazione...
Insomma Halo é sempre Halo. E diverte.
ODST é un po' un Halo 3 visto da una prospettiva diversa. Se siete fan della saga vi piacerá, anche se è innegabile che 'sto gioco non c'abbia troppa voglia.
E ora attendiamo tutti Halo Reach!

giovedì 29 ottobre 2009

Cazzuola Contest - October 09


Bentornati, amici sportivi, al consueto appuntamento annuale con il Cazzuola Contest!
Quest'anno le sbafate di cazzuola sono iniziate con leggero anticipo rispetto al solito. Non ce ne lamentiamo eh, anzi!
Probabilmente ci sarà un secondo round entro un mese tra l'altro!
Bella lì, vi lascio come sempre con le solite foto di rito che non hanno bisogno di troppe spiegazioni ma solo di un bel bicchiere di vino rosso che le accompagni.
Che la carne di porco sia con voi!

domenica 25 ottobre 2009

Per la serie: giochi che passano in sordina

Giusto oggi ho scoperto dell'esistenza di questo gioco uscito proprio in questi giorni su 360 e PS3.
Borderlands è un interessantissimo miscuglio di generi.
E' essenzialmente uno sparatutto in prima persona free roaming con una struttura rpg alla Diablo.
Stilisticamente è a dir poco notevole: sembra di vedere un Fallout 3 in grafica cel shading!
Insomma, pare proprio bello. Così a occhio mi ispira veramente tanto, pondererò l'acquisto.
E dire che fino a ieri non sapevo nemmeno che esistesse questo Borderlands!

venerdì 23 ottobre 2009

Super Return of the Jedi

Il post dell'altro giorno mi ha fatto venir voglia di ripescare uno di questi tre giochini che tanto mi piacquero quando ero un giovane scugnizzo. Sto parlando ovviamente di Super Star Wars, Super Empire Strikes Back e Super Return of the Jedi.
Alla fine la scelta è caduta su quest'ultimo.
Diciamo due parole và, visto che son qui con l'influenza e devo trovare qualcosa da fare per riempire il tempo.

Super Return of the Jedi è il terzo episodio della trilogia di Super Star Wars.
E' ovviamente il titolo ludicamente migliore e più completo del trittico, oltre che il più recente.
Meno frustrante e impegnativo dei due predecessori, ne ricalca il gameplay in tutto e per tutto alternando fasi sparatutto/platform a sessioni di gioco a bordo di veicoli.
Presenta poi un buon numero di personaggi selezionabili. Oltre a Luke, Han e Chewie qui potrete utilizzare anche Leia e Wicket l'Ewok, probabilmente uno dei personaggi di Star Wars più odiati dopo Jar Jar Binks.

Luke ovviamente si farà largo tra i livelli utilizzando la sua nuova spada laser color verde pisello, dato che quella azzurra che appartenne al suo vecchio è finita chissà dove insieme alla sua mano destra.
Ma non solo, utilizzando il buon vecchio Skywalker avrete a disposizione anche svariati poteri della Forza da utilizzare a vostro piacimento. Guarigione, controllo remoto della spada e così via... Le solite cosette.
Leia poi potrà essere utilizzata in tre versioni diverse: cacciatrice di taglie, schiava e combattente ribelle. Ovviamente a seconda dell'abito cambierà anche arma e stile di combattimento.
Han e Chewie invece vanno solo di blaster, mentre Wicket l'Ewok ammazza gli Imperiali con il suo bell'arco di legno (don't ask).

Giochino simpatico questo Super Return of the Jedi.
Pensavo fosse il tipico titolo che, a distanza di anni dall'ultima partita, mi avrebbe fatto schifo. E invece no, si lascia giocare davvero con piacere e non è nemmeno brutto da guardare.
Da sentire invece è ancora oggi una figata, non c'è nulla da fare, le musiche fanno sempre la loro porchissima figura.
Come retrovoto direi che un bell' 8,5 ci sta.
Poi oh, oltre al fattore nostalgia bisogna tenere conto del fatto che quando si parla di Guerre Stellari io sono schifosamente di parte, lo sapete. Basta darmi tra le mani un videogame in cui si usa una spada laser e non capisco più un tubo.

mercoledì 21 ottobre 2009

Le mie console [2]: Super Nintendo

Signori, fate un bell'inchino, perchè qui si inizia a fare sul serio.

Il modo in cui il Super Nintendo arrivò sotto il mio tetto è abbastanza curioso.
Inzialmente infatti io non dovevo essere un Nintendaro, ma un Segaiolo.
Andiamo con ordine.
Nell'anno del Signore 1992 ero un giovane ma promettente videogiocatore, possessore del Game Boy da quasi un anno. Mi trastullavo alla grande con Mario Land ma ovviamente la mia curiosità iniziava ad essere stuzzicata dalle console "serie", quelle che si attaccavano al televisore e che avevano giochi uguali a quelli da bar. Vabbè, uguali magari no, ma a quell'età il concetto di arcade perfect mi era un tantinello estraneo.
Nel Settembre 1992 sbavavo letteralmente dietro al Mega Drive di SEGA, del quale all'epoca impazzavano su Bim Bum Bam degli spot tipo questo. Sì ok, c'erano anche le mitiche pubblicità con Jerry Calà (libidine!) ma ho linkato questa perchè c'è Roberto Ceriotti!
Il Mega Drive sembrava veramente la console definitiva e poi c'era quella figata di Sonic che, diciamocelo, era decisamente più cool di Super Mario.
Essì, era proprio il 1992, solo negli anni 90 Sonic poteva essere ritenuto una cosa cool...

Insomma, avrete capito com'era l'andazzo.
Al mio povero babbo spaccavo i coglioni ventiquattr'ore su ventiquattro perchè mi regalasse un Mega Drive.
Alla fine cedette ai miei ricatti e mi disse che la console SEGA (che per la cronaca si pronuncia proprio "sega", non "siga" come dicevano alla TV) me l'avrebbe portata Babbo Natale il 25 Dicembre. Sì, a sette anni credevo ancora a Babbo Natale, che cazzo avete da ridere?

L'autunno passò e verso l'inizio di Novembre o giù di lì l'attesa iniziò a diventare piuttosto insostenibile.
Ma...
Una bella sera il mio vecchio tornò a casa con una rivista.
La leggendaria e mai troppo lodata Game Power!
Mio padre mi raccontò che aveva visto che su quel numero si parlava del lancio in Italia di una nuova console Nintendo, il Super Nes.
Come il Mega Drive, il SNES era una console a 16 bit (non che all'epoca sapevo cosa minchia volesse dire, e a pensarci bene non sono sicuro di saperlo manco adesso), si attaccava alla TV e, cosa più importante, aveva dei giochi a dir poco pazzeschi.
Sfogliai quel numero con la bava alla bocca, guardando le immagini di tutti i giochi per Super Nintendo.
Mio padre si lesse avidamente la recensione (o forse l'anteprima, boh) di Super Star Wars, gioco che sembrava interessargli parecchio. Io a quei tempi non avevo ancora visto il primo Guerre Stellari quindi non è che me ne fottesse troppo. So che sembra incredibile, ma è così.
Insomma, ora delle nove di sera avevamo già deciso: fanculo al Mega Drive, il barbuto vestito di rosso doveva portarmi il Super Nintendo, che quel Mario World pareva veramente una roba più figa di Shay Laren in lingerie.

Fu un periodo di hype pazzesco.
Il Super Nintendo usciva in Italia proprio in quei giorni e ricordo che sotto le feste facevo i giri dei supermercati e dei negozi, con i miei che andavano a comprare i regali per il parentame e io che mi piazzavo sotto ai totem per provare Super Mario World.
A Natale infine il Super Nintendo arrivò assieme al gioco dell'idraulico, a Super Ghouls'n Ghost e a Street Fighter 2.
Fu una goduria, un tripudio.
Su Super Mario World potrei stare qui a tessere le lodi per giorni interi, ma non lo faccio perchè penso che ormai la grandezza di questo gioco sia nota a tutti. Cioè, è un po' come dire che la Divina Commedia è un capolavoro della letteratura. Si sa, dai, si DEVE sapere!
Street Fighter 2 invece non avevo idea di cosa minchia fosse.
Che è 'sta roba? Come funziona?
Il tempo di inserire la cartuccia nella console e me ne innamorai. Il mio primo picchiaduro, ragazzi. Ricordo che ci passai la serata di Santo Stefano, arrivando fino a Bison ma non riuscendo a batterlo! Forse quella sera tirai giù il primo cristone della mia vita, cristoni che anni dopo avrebbero conosciuto nuovi livelli di blasfemia grazie a quel gran figlio di una troia slava di Seth, boss finale di Street Fighter 4.
Purtroppo non riuscii a godermi appieno l'altro capolavoro Capcom, quel Super Ghouls'n Ghost tanto bello quanto difficile per un bambino di sette anni come me. Talmente difficile che qui non c'era nemmeno il tempo per cristonare.

Fu un grande periodo quello.
Non solo provai giochi strepitosi come F-Zero, Turtles in Time, Final Fight (anche se la conversione SNES faceva un po' cagare) e Mario Kart, ma iniziai anche a leggere Game Power, che iniziò a darmi i primi rudimenti per cementare la mia passione per i videogiochi.
Imparai che esistevano giochi belli e giochi di merda, compresi finalmente che dietro a quei "giocattoli elettronici" c'era tutto un mondo fatto di passione.
Una vera e propria cultura del medium videoludico che non immaginavo nemmeno esistesse vedendo in TV le pubblicità con Jerry Calà.

All'epoca le riviste come Game Power riuscivano veramente a trasmettertela la passione per i videogiochi, pochi cazzi.
Imparai la differenza tra giochi PAL e NTSC, imparai che se volevo giocare ai giochi giapponesi dovevo dotarmi di un adattatore, antenato dei più moderni Free Loader.
Un sacco di giochi li recuperai infatti in versione giapponese (Turtles in Time e Mario Kart ad esempio), visto che all'epoca a Como certi negozi trattavano anche roba import.
Forse per la prima volta compresi che certi videogiochi erano molto più belli se giocati in due. Quante scazzottate a Street Fighter 2 con il mio amico Simone, per non parlare della diatriba Mortal Kombat vs Street Fighter che entrò in voga un annetto dopo.

Cominciai anche ad avvertire un certo fascino per i giochi vecchi, iniziando così a manifestare i primi sintomi della mia malsana passione per il retrogaming.
Spesso il pomeriggio dopo la scuola andavo a casa del mio amico Carlo che aveva un NES. Mi divertivo un casino a provare quei giochi della vecchia guardia, decisamente meno gradevoli alla vista di quelli del mio Super Nintendo, ma stranamente interessanti e affascinanti.
Pensate che Carlo aveva anche quella spettacolare cartuccia di Zelda placcata in oro. Questa qui insomma.
E sapete qual è il bello?
Un giorno anche a Carlo regalarono il Super Nintendo. Siccome il vecchio Carletto ne aveva le palle piene del suo NES mi disse che, se volevo, potevo prendermelo con tutti i giochi, che tanto a lui non gliene fregava un tubo.
Tutto questo gratis o.O
Ovviamente i miei genitori dissero categoricamente di NO!
Fu così che (purtroppo per me) la giustizia trionfò e il Nintendo Entertainment System del Carlo andò a Simone, ancora sprovvisto di una console casalinga.
Tutto bene quel che finisce bene, ma è inutile dire che mi mangio le mani ancora oggi! Spero proprio che Simo lo conservi ancora bene quel dannatissimo NES! XD

E vabbè...
Arrivò il Giugno 1993, mese importantissimo per la mia formazione nerdica.
Recuperai infatti la videocassetta di Guerre Stellari.
Quello fu l'inizio del periodo di "scimmia potente" per quanto riguarda Star Wars.
Durante le vacanze estive del 1993 la Vecchia Trilogia diventò la mia Bibbia, mi guardavo i tre film praticamente in loop, dal televisore del mio salotto provenivano costantemente rumori di blaster e spade laser, e credo che a un certo punto arrivai addirittura a conoscere tutti i dialoghi a memoria.
Non solo, la mia fase di fissa per Star Wars venne acuita da due cose. I primi rumor riguardo una Nuova Trilogia che avrebbe fatto da prequel a quella vecchia e l'uscita sul mercato pal di Super Star Wars per Super Nintendo.
Super Star Wars era un gioco d'azione contaminato da elementi platform, una piccola perla veramente eccezionale. Graficamente ottimo, faceva anche largo uso del Mode-7 nelle sequenza a bordo di veicoli.
Pensate che c'era anche la mitica battaglia nel canalone della Morte Nera.
E poi insomma, per me vestire i panni di Luke e Han intenti a combattere l'Impero aveva un sapore particolare.
Ancora vengo nei pantaloni a guardare e soprattutto ad ascoltare la sequenza introduttiva che passa in rassegna tutti i livelli, mentre in sottofondo si sente la fanfara finale di Episodio IV.
Ecco, questo gioco aveva una colonna sonora per l'epoca a dir poco spettacolare che sicuramente rendeva giustizia alle capacità del chip sonoro del Super Nintendo. Sentite anche che bello l'opening scroll. Brividi.

Negli anni successivi uscirono per Super Nintendo capolavori in quantità sterminata.
Non per niente ancora oggi viene da molti ritenuta una delle migliori console di sempre.
Come dimenticarsi poi dell'epica console war tra SNES e Mega Drive. Una roba peggio di Inter e Milan. Naturalmente il Mega Drive era l'Inter.
Fa quasi tenerezza pensare a come siano cambiati i videogiochi nel giro di quindici anni.
Nell'epoca dei 16 bit il mondo dei videogheims era tutto colore, genialità, divertimento allo stato puro.
I generi più in voga tra le grandi masse erano i platform e i picchiaduro. I primi oggi sono quasi totalmente scomparsi (dio benedica Mario Galaxy e Little Big Planet), mentre i secondi sono ormai un genere di nicchia che interessa solo ai videogiocatori più hardcore-talebani.
Gli FPS, genere del momento, ai tempi stavano nascendo su PC con Wolfenstein e Doom. Ne sarebbe passata di acqua sotto i ponti prima che iniziassero a imporsi a cazzo duro anche su console. Goldeneye ed Halo erano ancora lontani.
Ovviamente in mezzo a tanta gloria fecero capolino anche diverse ciofeche. Alcune erano pure ritenute dei capolavori e vendevano anche vagonate di copie.
Per dire, facciamo i cagacazzo e citiamo un gioco che è passato alla storia ma che secondo me, col senno di poi, era una cagata mostruosa: Mortal kombat.

Mortal Kombat avrebbe dovuto prendere vagonate di legnate dal suo rivale Street Fighter, checchè ne dica Andre.
Il confronto tra questi due picchia-picchia semplicemente non aveva senso. Mortal Kombat era un tocco di legno, i suoi personaggi digitalizzati già nel 96 non avevano più nulla da dire, i fondali erano una merda e, ciliegina sulla torta, aveva uno stile semplicemente orrido e privo di qualsiasi eleganza. Era un'americanata inguardabile.
Street Fighter invece aveva classe, aveva una giocabilità della vergine maria. Era tutta un'altra cosa. Come cazzo faceva a piacerci Mortal Kombat quando c'era roba come Street Fighter 2 Turbo?
Boh... Mistero, bisognerebbe fare una puntata di Voyager a riguardo.
Poi va bè, come dimenticarsi di quella tavanata epocale di Rise of the Robots? Vi lascio un video. Sì, sono cattivo, lo so.

Ma citiamo anche le cose belle. I Donkey Kong Country di Rare ad esempio, sicuramente dal gameplay più grezzo rispetto ai Mario, ma ugualmente magnifici.
Oppure quella figata di Super Mario All Stars. Tutti i remake dei Mario per NES raccolti in un'unica cartuccia, al prezzo di un gioco normale. Tutta la Nintendo di oggi, eh!
E Star Fox? Era fantascienza all'epoca, pura fantascienza, anche se il suo remake per Nintendo 64 sarebbe stato ancora meglio.E poi il pastellosissimo Yoshi's Island.

Sfortunatamente mi lasciai sfuggire anche parecchi giochi.
Dei famosi RPG per SNES come Final Fantasy VI, Chrono Trigger e così via non ne giocai nemmeno uno.
In primis perchè erano tutti in inglese e immaginerete che all'epoca la mia conoscenza della lingua anglofona non fosse esattamente a livelli accettabili.
In secondo luogo perchè si trattava di videogiochi dalle meccaniche un po' troppo complesse per un bambino della mia età. Per me all'epoca i videogiochi erano fatti di "salta, spara, distruggi", di certo non prevedevano menu, lunghi dialoghi scritti o enigmi troppo complessi.
Sì, insomma, ero un casualotto all'epoca dei 16 BIT, ammettiamolo! Cappello con le orecchie d'asino e via, filare dietro la lavagna!
Un po' per lo stesso motivo non cagai di striscio due pietre miliari come Super Metroid e Zelda: a Link to the Past.

Ad ogni modo nulla di grave.
Negli anni successivi sono praticamente riuscito a giocarmi tutta la roba che, in età infantile, mi lasciai sfuggire.
Per dire: Link to the Past me lo sono giocato nel 2003 su GBA, Chrono Trigger me lo sono sparato con somma goduria pochi mesi fa su DS, Super Mario RPG me lo sono gustato poco più di un anno fa sulla Virtual Console e Super Metroid ce l'ho ma devo trovare il tempo di giocarlo.
Insomma, diciamo che su SNES, nel giro di una quindicina d'anni, ho praticamente giocato tutto quello che valeva la pena giocare.

Stiamo parlando di una console invecchiata benissimo che a distanza di anni riesce a dare ancora parecchie soddisfazioni.
Più passa il tempo, più il valore artistico di certi titoli per Super Nintendo appare limpido e cristallino.
Poi magari le mie sono solo gigantesche pippe mentali a due mani costruite sulla nostalgia dei tempi andati, ma in fin della fiera non ne sono mica tanto sicuro.
Chiedo venia per la logorrea, ma rasserenatevi: il prossimo post, dedicato alla prima PlayStation, sarà ancora più lungo probabilmente!

lunedì 19 ottobre 2009

Batman Begins

"Perchè i pipistrelli, signore?"
"Perchè mi fanno paura: che li temano anche i miei avversari"

Ieri sera ho rivisto con piacere Batman Begins. Era una vita che avevo voglia di riguardarlo, ma tra una storia e l'altra non c'è mai stata occasione di farlo fino a quando non si sono decisi a passarlo in tivù.
Beh, visto che ci siamo parliamone, cercando di essere sintetici...

Batman Begins di Cristopher Nolan è il reboot dell'uomo pipistrello dopo i due ottimi film di Burton e le altre due cagatelle girate da quell'altro stronzo.
Nolan racconta le origini del cavaliere oscuro con toni realistici, abbandonando completamente le atmosfere fumettose e tendenti al fantasy dei film precedenti.
E' il realismo la prima cosa che colpisce di Batman Begins. Realismo fino a un certo punto ovvio, visto che la storia è sempre quella di un tizio che si infila in un costume bizzarro e si mette a saccagnare di botte i malviventi, ma in genere la sensazione che si prova è quella di assistere a una storia quasi verosimile, lontana dalle esagerazioni tipiche dei fumetti.
Questa particolarità si riflette anche nell'estetica del film, a partire dai costumi fino ad arrivare al design della Batmobile.

A differenza di Dark Knight, dove lo strepitoso Joker di Ledger era praticamente sempre al centro della scena, qui a farla da padrone è sempre e solo il Bruce Wayne di Christian Bale.
Il Bruce di Batman Begins è un personaggio a tutto tondo ottimamente caratterizzato. Non è per nulla una macchietta e le sue motivazioni divengono pian piano chiare insieme agli ideali di giustizia in cui crede.
Il lungo prologo che racconta l'addestramento e la formazione del giovane Bruce funziona come si deve e non appare per nulla fuori dal contesto.
Lo spettatore ignaro riesce a comprendere appieno la filosofia dietro al personaggio di Batman e il terrore che incute, cosa che a mio avviso non accadeva nè nei film di Burton, nè in quelli di Schumacher.

Pollice insù per l'interpretazione di Bale dunque, ma vi è da dire che anche gli altri attori non sono da meno.
Il cast di Batman Begins è a dir poco impressionante e in generale la recitazione resta sempre su livelli altissimi.
Solo Katie Holmes appare insopportabile, per il resto direi che con nomi del calibro di Gary Oldman, Liam Neeson, Michael Caine e Morgan Freeman non ci si può lamentare. Anzi, diciamocelo, solo un pazzo si lamenterebbe.

Batman Begins è una pellicola importante perchè ha dimostrato che i film tratti dai comics possono essere qualcosa di più profondo e interessante di semplici action movie casinari con dei tizi che si pestano.
E se pensiamo che il sequel è ancora meglio...

domenica 18 ottobre 2009

UP

Adoro i geni della Pixar.
Apprezzo la loro incredibile capacità di creare delle favole moderne e il modo in cui riescono a plasmare delle storie con più chiavi d'interpretazione, godibili in maniera diversa a seconda che davanti allo schermo ci sia un bambino o un adulto.
Adoro anche il fatto che riescano a rendere "calda" l'animazione in computer grafica, una tecnica che viene considerata da troppa gente un modo di fare cinema freddo e privo di personalità. Che poi, vedendo robaccia come Shrek, ti viene il dubbio che sia davvero così e in effetti ti rendi conto di come i capolavori Pixar rappresentino quasi un'eccezione.

Già l'anno scorso Wall-E mi era piaciuto moltissimo.
Se nella sua seconda parte la storia del robottino sbrodolava un po', la prima ora di film era qualcosa di eccezionale e commovente. Senza ricorrere all'uso di dialoghi, i geni della Pixar erano riusciti a umanizzare due robot con una naturalezza e una bravura disarmanti.
UP invece, a differenza della pellicola precedente, si mantiene sempre sugli stessi altissimi livelli per tutta la sua durata.
Una nota di plauso deve comunque essere fatta ai primi dieci-quindici minuti di film, che sono probabilmente la cosa più bella che io abbia visto al cinema negli ultimi ventiquattro anni e quattro mesi.
Questo prologo introduttivo racconta la vita del protagonista Carl Frederickson tramite poche immagini significative, commoventi, in certi casi struggenti.
E' una vita condensata in pochi minuti: i sogni, l'amore, le speranze, il dolore, la morte di una persona cara, la vecchiaia...

I temi della morte e della vecchiaia andranno poi a formare lo scheletro su cui è costruita tutta la vicenda del film. La delicatezza con cui Pixar è riuscita a trattare queste due tematiche troppo spesso evitate dai film di animazione (o trattate malamente in molti film in generale) lascia semplicemente commossi.

UP è probabilmente la più bella opera di Pixar, che continua a superarsi senza sosta, tirando fuori ogni anno un film migliore del precedente.
UP è un film sensibile e intelligente, veramente impossibile non amarlo e non apprezzarne tutti i significati e le metafore.
Volendo fare qualche considerazione prettamente tecnica diciamo anche che è di gran lunga il miglior film in 3D visto finora. Parlando anche artisticamente, ovvio.
Ora aspettiamo Toy Story 3.

Piccola nota a margine: prima di UP ho visto i trailer in 3D di Avatar e di Alice di Tim Burton. Attesa spasmodica per entrambi.

giovedì 15 ottobre 2009

Anciarted du': in mézz ai làdar [reprise]

Okkei, ci ho giocato ancora un po'.
Che dire...
Amo questo gioco.
Visceralmente.
Con tutto me stesso.
E' una roba troppo spettacolare e casinara nel profondo per non innamorarsene.
E' tutto un " wow cazzo che figata spaziale", è una caciara bellissima da vedere, non c'è niente da fare.
Un videogheim liberatorio che ti ricorda perchè vale la pena di perder tempo coi giochini anche alla tua veneranda età.
E comunque non è il gioco perfetto, ovvio.
Gli mancano alcune cose per raggiungere la perfezione.
Per esempio in un gioco perfetto la ragazza che fa da spalla a Drake sarebbe una bella rossa come dico io e non 'sta tizia dagli occhi spiritati che imho vuol fare un po' il verso a Megan Fox.
Carina, per carità, tra l'altro nel doppiaggio italiano ha una voce così bella e sensuale che levati.
Ma in un gioco perfetto ci sarebbe stata una bella rossa.
Perchè le rosse rullano sopra ogni cosa, sappiatelo.
Son dettagli comunque...
Gran gioco. Veramente un gran gioco.

Il titolo del post è in dialetto comasco, non è aramaico, andate tranquilli che non sono stato posseduto da un demone interista che si diverte a scriver cagate sul blog.
Ma perchè poi l'han chiamato "Il Covo dei Ladri"?
Il titolo originale è "Among Thieves", sarebbe letteralmente "In mezzo ai ladri", no?
Bah...

Uncharted 2: il covo degli Interisti

Uhm, l'ho scritto giusto il titolo?
Sì, dovrebbe essere tutto a posto XD

Molto bene, iniziamo.
Ieri sera ho cominciato "Uncharted 2: il covo dei ladri", vale a dire una delle esclusive PS3 più croccanti di tutti i tempi.
Il primo Uncharted era già un gran bel gioco a mio avviso, ma soprattutto è ancora oggi uno dei cinque motivi per cui sono felice di possedere una pleistescion tre.
Gli altri quattro ovviamente sono Little Big Planet, Metal Gear Solid 4, Flower e Wipeout HD.
Ma soprattutto bisogna dire che il buon vecchio Uncharted fu forse il primo titolo a far capire le potenzialità della console Sony, dopo un anno di scialbi porting da 360 ed esclusive un po' mosce.

Uncharted 2 fa esattamente quello che dovrebbe fare un sequel di un gioco già ottimo.
E' più grosso, più cattivo, più cazzuto, più tutto.
Diverse volte su questo blog mi sono lasciato andare a lodi sperticate sull'aspetto grafico di questo o quel gioco. Titoli Wii esclusi, ovvio...
Ebbene, dimenticatevi tutto perchè al momento Uncharted 2 è (secondo la mia personalissima, contestabilissima e milanistissima opinione) il nuovo metro di paragone di questa generazione di console.
Un dettaglio allucinante, texture della madonna in ogni dove, paesaggi da sturbo, piccoli tocchi di classe da cazzo duro.
Ieri sera sono stato con la mascella a terra per tutto il tempo e vi assicuro che non sto scherzando per nulla.
L'incipit sul treno è qualcosa di visivamente spettacolare, ma anche quello che viene dopo non è da meno.
I Naughty Dog hanno veramente capito come tirar fuori il meglio dalla console a forma di bara visto che Uncharted 2 è davvero un inno alla gioia da questo punto di vista.

Dal punto di vista del gameplay non posso dire molto al momento, essendo appena all'inizio.
Ciò che c'era di buono nel primo è stato comunque amplificato, vale a dire che le sessioni sparacchine alla Resident Evil 4 sono ora ancora più serrate.
Che poi in questo sequel è presente anche una componente stealth abbastanza marcata, ma volendo si può anche far saltare in aria tutto (almeno per quel che ho visto finora).
Mi sono piaciute anche le scazzottate a mani nude, molto più "fisiche" rispetto al prequel, ma forse è una sensazione dovuta al passaggio dal Sixaxis al vibrante Dual Shock 3.
Le fasi platform mi paiono abbastanza simili a quelle vecchie. Non eccelse quindi, ma si lasciano giocare.
In generale infatti Uncharted 2 si gioca che è un piacere grazie a un sistema di controllo che ti mette a tuo agio ma che riesce a mantenere il livello di sfida abbastanza alto quando c'è da metter mano alla pistola.
E i livelli sono sempre estremamente belli e piacevoli da esplorare, oltre ad essere molto vari.
In un paio d'ore c'è stato un avvicendarsi di ambientazioni che mi ha veramente sorpreso e il gioco è ancora bello lungo quindi mi aspetto ulteriori sorprese!

Avere una PS3 e non giocare Uncharted 2 è una cosa semplicemente da pazzi. O da interisti.
E' un'avventura videoludica "alla Indiana Jones" come se ne vedono troppo poche di questi tempi.
Ok, è puro more of the same, è un titolo che magari non si prende troppo sul serio, probabilmente è anche un coacervo di idee già viste altrove che in questo titolo vengono semplicemente esaltate da una grafica mostruosa che titilla gli organi di piacere di qualsiasi graphic whore.
Ma è un gioco che comunque rulla e sa offrire un divertimento genuino, quindi alla fine godiamocelo, ignoriamo i detrattori e chissenefrega di tutto il resto.

domenica 11 ottobre 2009

Gran Turismo Portable

Ci sono voluti oltre cinque anni, ma alla fine Gran Turismo è riuscito ad arrivare anche su PSP.
Fa un po' sorridere, in effetti, pensare che quando questo gioco fu annunciato ero ancora alle prese con l'esame di maturità.
Ad ogni modo eccolo qua, The Real Driving Simulator è sbarcato sul portatile Sony.
Graficamente il gioco convince con le sue 800 auto fedelmente riprodotte, anche se a parer mio non è per nulla la roba più impressionante che si sia vista su PSP.
Il numero di tracciati disponibili è immenso. Praticamente ci sono tutte le piste viste negli episodi per PS2 e credo anche qualcosina in più. Anche qui c'è il terrificante Nurburgring, non si scampa.
Insomma tutto bello, ci sta dentro.

Appurato il valore del gioco dal punto di vista grafico e del gameplay, restava solo da capire come la struttura tipica di un Gran Turismo potesse adattarsi senza problemi a una console portatile.
I ragazzi di Polyphony Digital hanno risolto la questione in modo drastico eliminando del tutto la modalità Carriera.
Niente più eventi o serie di gare da affrontare in successione.
Niente più modifiche alle auto, se non in casi particolari.
Le piste sono tutte disponibili sin dall'inizio e sta a noi scegliere quale gara correre, con quale livello di difficoltà e con quanti giri. A fine gara ci verrà data come al solito una ricompensa pecuniaria che andrà ad ingrassare il nostro conto in banca virtuale.
Oltre alle gare canoniche c'è la variante delle prove drift e delle prove a tempo (che però non ho ancora provato, quindi evito di parlarne).
In più, per chi vuole, ci sono le Sfide, piccole prove di vario genere che prendono il posto delle dannatissime Patenti.
Le auto si compreranno sempre nei concessionari, ma stavolta c'è una piccola variante. Saranno aperti solo quattro concessionari al giorno, quindi se vogliamo comprarci una BMW dovremo aspettare che il relativo rivenditore sia disponibile.

Da questo si evince che Gran Turismo Portable è un episodio della serie snellito e ottimizzato per funzionare al meglio su una console portatile come PSP.
Molta gente si è lamentata della mancanza di una modalità carriera vera e propria, ma francamente di un difetto del genere non me ne frega molto.
Gran Turismo Portable lo voglio usare per farmi qualche gara ogni tanto e non per farmi Endurance preconfezionate di cento giri sul circuito di Laguna Seca.
L'unica cosa che mi infastidisce è quella dei quattro concessionari.
A 'sto punto, se proprio volevano fare un gioco pensato per rendere al massimo su PSP, tanto valeva mettere a disposizione tutte le ottocento auto fin da subito, no?

venerdì 9 ottobre 2009

FIFA 10: impressioni

Sto giocando da circa una settimana la versione per girobotolo.
La Liga Spagnola procede benone, il mio Barça è primo in classifica e la mia fama di allenatore è sulla bocca di tutti!
Sono più famoso e carismatico di Mourinho insomma.

FIFA 10 conferma le indiscutibili qualità che il calcio EA Sports (tsinnegheim!) ha dimostrato di possedere negli ultimi anni.
Non è che questo gioco proponga chissà quali stravolgimenti rispetto al già ottimo FIFA 09.
In generale la cosa più importante è il movimento dei giocatori a 360°. Se nelle precedenti edizioni di FIFA a volte c'era come il presentimento di controllare una mandria di bradipi con l'artrite, stavolta (grazie appunto a questa novità) non è così.
I giocatori sono finalmente reattivi, rispondono perfettamente, si muovono in maniera fluida e realistica, corrono di qua, di là e in generale è raro che vi ritroverete a urlare "Muoviti, cazzo!".
Il gioco per il resto è sempre ottimo.
Sei milioni di squadre diverse, licenze ufficiali in ogni dove, graficamente buono e con delle ottime animazioni che non sono lì tanto per bellezza ma incidono anche su quello che avviene sul campo.
Insomma, gran roba.

Il calcio EA si porta dietro ancora qualche difetto cronico. In primis, forse il più fastidioso, quello della fisica della palla. Ho notato un leggero miglioramento rispetto allo 09, ma anche qui si sente ancora l'effetto Super Tele.
Poi va bè, l'aspetto di alcuni giocatori è un po' imbarazzante. Se graficamente non si può dire nulla, come al solito ci si può lamentare del fatto che molti giocatori famosi tipo Rooney siano realizzati con una cura certosina, mentre altri più sfigati ci azzecchino decisamente poco con le loro controparti reali.
In compenso la telecronaca dell'accoppiata Caressa & Bergomi mi pare leggermente migliorata rispetto all'anno scorso, anche se qualche sparata tipo "scuola di calcio, scuola di vita" rimane vagamente imbarazzante.

Il gioco in ogni caso spacca e sono convinto che anche quest'anno FIFA sarà PER ME sinonimo di calcio videoludico, a meno che PES 2010 non se ne esca fuori con qualche twist spettacolare e inaspettato.
Ah, ultima cosa: basta con 'sto cazzo di Ronaldinho in copertina! E' da FIFA 06 che lo sopportiamo, rendetevi conto!

giovedì 8 ottobre 2009

Epic Mickey


E' da un bel po' che se ne parla, ma avevo in mente di fare un post a riguardo già da quando vidi i primi artwork ad Agosto.
Epic Mickey è un progetto Disney dietro cui si cela la mente di Warren Spector (Deus Ex).
Del gioco si sa poco se non che è ufficialmente in via di sviluppo.
Come potete notare gli artwork finora mostrati sono belli in maniera devastante.
In Epic Mickey l'universo Disney viene riletto in chiave post-apocalittica e steampunk!
La direzione artistica di questo gioco è una delle cose più fighe che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi e personalmente il livello di attesa è a mille.
E un'altra cosa bella è che potrebbe trattarsi di un platform.
Unica nota negativa: parrebbe un'esclusiva Wii.
Vi lascio qualche altro artwork.

Non so cosa ne pensiate voi, ma probabilmente questa è la roba targata Disney più bella che vedo dai tempi del glorioso PK!

mercoledì 7 ottobre 2009

Inglourious Basterds

Tarantino mi sta sulle palle.
Lo apprezzo come regista, indubbiamente gli riconosco delle doti, ma è un personaggio che francamente trovo insopportabile.
Odio inoltre quell'alone di "mito" che, negli anni, è andato a crearsi attorno ai suoi film.
Film quasi sempre di qualità, per caritàdiddio, ma ho sempre trovato fastidioso quando si tende a idolatrare qualcosa o qualcuno solo perchè và di moda pensarla così.
Senza contare che non puoi dirmi che non capisco un cazzo di cinema solo perchè non sopporto un regista che comunque ritengo capace. Cioè, intendiamoci, è vero che di cinema non capisco un cazzo, ma non perchè Tarantino mi sta sulle palle!

Di Inglourious Basterds però avevo sentito pareri piuttosto discordanti e c'era già qualcuno che parlava di mezzo flop.
In cuor mio un po' ci avevo goduto. Non si sa mai che Tarantino torni allo status di essere umano dopo anni che viene considerato una sorta di semidio che ha donato il pulp all'umanità. Abbassa la cresta, stronzo.
Poi però il mio buon cuore ha prevalso e mi son detto che alla fine è sempre meglio un film bello di un film brutto.
Insomma, capirete che sono andato al cinema con una certa curiosità. E, incredibile ma vero, mi sono divertito.

Dovuta premessa.
Io Inglourious Basterds l'ho visto ovviamente in italiano ma penso proprio che, quando avrò tra le mani il DVD o il Blu-ray, me lo riguarderò sempre in inglese.
Inglorious Basterds DEVE essere visto in lingua originale.
Senza se, senza ma, senza perchè e senza per come.
Questo film potrebbe avere anche il doppiaggio in italiano migliore del mondo, ma è innegabile che le parti parlate in inglese andrebbero ascoltate in inglese.
Con il doppiaggio infatti sono secondo me andate perse un paio di chicche a dir poco notevoli.
E poi in questo film si parla un sacco in tedesco e in francese, di conseguenza lo stacco tra queste parti (lasciate ovviamente con il parlato originale) e le parti in italiano si sente.
Ma non solo, è che con il doppiaggio tutto il film perde proprio un po' di coerenza secondo me.

Ad ogni modo Inglourious Basterds l'ho trovato veramente un piccolo capolavoro.
Non fatemi l'errore di considerarlo un film storico perchè di storico ha poco o nulla.
Non è nemmeno un film di guerra canonico a dir la verità.
Inglorious Basterds è in tutto e per tutto un film di Tarantino nel senso buono del termine.
Dico nel senso buono perchè in questa pellicola non ci ho visto la solita spocchia che, a mio personalissimo giudizio, caratterizza le opere di Tarantino.
Inglourious Basterds è un film meno Tarantiniano del solito per certi aspetti.
I dialoghi ad esempio, pur essendo a dir poco magnifici, non sono mai ammorbanti (come in Grindhouse) o totalmente slegati dal contesto (come in Pulp Fiction). Sono anzi appassionanti e quasi sempre coerenti con quello che accade sullo schermo. A parte forse la cosa del Mexican Standoff, dubito che dei soldati della seconda guerra mondiale avessero la più pallida idea di cosa fosse.
Ad ogni modo, per farvi capire, non vedrete mai due nazisti mettersi a parlare per quarantacinque minuti del modo in cui si cucinano crauti e salsicce, come invece potreste aspettarvi da un film di Tarantino.
Menzione d'onore comunque per i discorsi dell'Ufficiale delle SS. Meravigliosi.

Certo, il tocco classico del regista di Kill Bill si vede sempre, intendiamoci.
Lo si vede nel modo di fare squisitamente stronzo dei Bastardi o nel fatto che non si perde mai occasione per buttare dentro la "citazioncina".
Ci sono le solite citazioni dei b-movie, le scrittone fuori luogo anni 70, ma anche citazioni di film dello stesso Tarantino.
Ma non è mai roba fastidiosa o che appare forzata.
Inglourious Basterds è un film estremamente ben girato, recitato ottimamente e visivamente appagante.
I fan di Tarantino ovviamente lo adoreranno, ma anche i pochi detrattori come me a mio avviso non potranno fare a meno di apprezzarlo.
Ovviamente non approciatevi ad esso come ci si approccia a un film storico canonico. Sarebbe da pazzi.
A mio giudizio direi che per ora è il film di Tarantino che mi è piaciuto di più dopo il capolavoro Pulp Fiction, anche se ammetto che tutti gli altri li ritengo belli ma sopravvalutati all'inverosimile, quindi sono prevenuto.
E lo ripeto: è da vedere a tutti i costi in lingua originale.

Stavo facendo caso a una cosa...

Stasera, mentre sentivo mio padre lamentarsi di quel dannatissimo Playstation Store che non funziona mai, mi sono reso conto di una cosa.
Con le console portatili "classiche" ultimamente ci gioco veramente pochissimo.
Il DS praticamente lo uso solo in vacanza e l'ultima volta che ne ho fatto un utilizzo massiccio è stato per giocare il porting di Chrono Trigger.
La PSP pure, la uso una volta ogni morte di Papa o quando proprio esce un giocone imperdibile. Ma anche lì è tutto da vedere, visto che in genere l'acquisto dei gioconi per PSP viene rimandato se nello stesso periodo esce roba interessante per le console da casa.

In compenso ultimamente gioco parecchio con l'iPhone.
Partitelle da mezzo minuto e via in genere, ma alla fine è questo il senso delle console portatili, no? Qualcosa che aiuti a riempire i tempi morti.
Poi per iPhone ultimamente sta uscendo della bella roba.
Puzzle Bubble è parecchio carino ad esempio e devo ancora ringraziare Nab per avermi consigliato Racer, uno spettacolare giochino da una botta e via!
Insomma, non so se questo fatto possa voler dire qualcosa, probabilmente no, però fino a qualche anno fa non avrei mai pensato che avrei giocato così tanto su un cellulare avendo già sia PSP che DS.
E invece l'iPhone, zitto zitto, quatto quatto... Vuoi vedere che tra qualche anno la Apple...
Bah, che cazzo ne so!

E nel frattempo la PSPgo sta facendo diventare mio padre un antisonaro peggiore di Nab.
Ma non è colpa della console, è colpa di Sony e del suo puzzosissimo Playstation Network.
Io dico solo che tra qualche giorno esce su iPhone il gioco ufficiale di Chuck Norris e che, se proprio devo, Gran Turismo Portable me lo piglio su UMD.
Anche se devo ammettere che quella dannatissima PSPgo è proprio un bell'oggettino e mi fa un sesso incredibile. Mah!

lunedì 5 ottobre 2009

Guitar Hero 5

Alla fine non è brutto.
No, dai, forse è pure meglio del World Tour.
Certo c'è una tracklist un attimino schizofrenica; questo episodio di Guitar Hero butta veramente nel calderone un po' di tutto: Nirvana, Muse, Queen, Blur, Prodigy, Bon Jovi e chi più ne ha più ne metta.
Una tracklist corposa per carità, il problema è che in questo modo Guitar Hero 5 sembra un po' una roba senza personalità. Fa contenti un po' tutti ma non esalta nessuno.
Sì, perchè dopo aver visto una roba che sprizza carattere da tutti i pori come The Beatles Rock Band non è facilissimo accontentarsi, almeno da questo punto di vista.
Anche graficamente parlando lo stile della serie Guitar Hero ha un sapore veramente pacchiano, grezzo e insopportabile confrontato con l'ultimo episodio tematico di Rock Band.
Ma forse è inutile lamentarsi, lo stile di Guitar Hero è sempre stato questo, probabilmente siamo noi che siamo diventati più esigenti, con la puzza sotto il naso, schizzinosi, gnègnègnè.
Però dai, anche la cosa dei grandi musicanti che si possono utilizzare per suonare TUTTE le canzoni è una mezza puttanata. Perchè se è fighissimo vedere Matthew Bellamy che canta Plug in Baby, non è altrettanto figo vederlo cantare una canzone dei Coldplay accanto a un metallaro-vichingo con un discutibilissimo gusto per l'abbigliamento e al tuo avatar che suona la batteria.
Anzi, volendo puoi metterci lo stesso Bellamy alla batteria, per la gioia della Ventura!

Alla fine però non è malaccio dai.
Molte canzoni secondo me sono divertentissime da suonare e in genere è stato bello tornare a un livello di difficoltà un po' più cazzuto dopo Rock Band 2 e Beatles, giochi decisamente più "permissivi", soprattutto il secondo.
E comunque sì, è meglio di World Tour, che da Rock Band secondo me prendeva sonorissime legnate.
Anche Guitar Hero 5 ne prende eh, però incassa un po' meglio.

giovedì 1 ottobre 2009

Shadow Complex

"Io l'avevo detto che era meglio andare al mare!!!"

Voi siete il tizio dell'immagine e avete passato la settimana a litigare con la vostra tipa per decidere cosa fare durante il week-end.
Alla fine, come sempre, l'ha spuntata lei.
Così a voi tocca portarla a fare una scampagnata tra i boschi, in mezzo a una natura incontaminata che più incontaminata non si può.
Che due coglioni, voi volevate stare a casa a vedervi il derby...

Vabbè, in fin della fiera siete lì in mezzo al bosco che fate bird watching come una checca quando a un certo punto vi imbattete in una caverna gigantesca tipo le grotte di Postummia.
Quella rincoglionita della vostra ragazza dice che vuole esplorarla.
Lì per lì vorreste semplicemente dirle che quell'idea è una stronzata grossa come una casa, ma con le donne non bisogna mai essere rudi si sa, quindi tentate semplicemente di dissuaderla.
La zoccola ovviamente non vi caga nemmeno ed entra nella grotta...

La seguite, ovviamente la perdete di vista e d'un tratto la sentite urlare.
Ci sono due tizi vestiti come i Power Rangers che la stanno rapendo e portando dentro una specie di casermone che sorge proprio all'interno della caverna.
Con vostra grande sorpresa vi rendete conto che là sotto c'è una gigantesca base terroristica, con tanto di armi ultra-tecnologiche, armature fantascientifiche, mech, aggeggi con le gambe vagamente somiglianti ai Gekko di Metal Gear Solid 4, fucili che sparano schiuma che esplode e tanta altra bella roba.
E la vostra tipa è stata rapita proprio dai tizi che vivono lì, probabilmente degli interisti che vogliono conquistare il mondo.
Ovviamente l'hanno scambiata per una spia perchè sono dei deficienti. Ma voi, che l'avete conosciuta al bar la settimana scorsa, siete certi che sia una ragazza normalissima!

Bè, comunque non potete lasciarla in mano agli interisti terroristi e così decidete di infiltrarvi in quella base sotterranea supergigapresidiata per salvarla.
Ed è così che vi trovate catapultati in questa avventura che ricorda un casino i vari Metroid e Castlevania.
Dovrete esplorare la mappa di gioco per raccogliere tutti i vari potenziamenti (armi, armature, aggeggi semi-fantascientifici) che vi consentiranno di salvare la vostra ragazza e di sconfiggere gli interisti cattivi.
I problemi sono solo due: primo che la vostra ragazza non ve la darà neanche dopo tutto 'sto sbattone, secondo che la trama del gioco sembra un po' quella di un Metal Gear dei poveri, ma in fondo chissenefotte se il gioco spacca.

Sì perchè Shadow Complex in effetti rulla ed è veramente una delle punte di diamante del Live Arcade.
Divertente da giocare (vabbè, è praticamente Metroid, ci mancherebbe altro), graficamente ottimo e con un backtracking intelligente per nulla fastidioso. Bello davvero, forse la storia principale dura un po' pochino se non si mira a completare tutto al 100% ma alla fine è un difetto marginale.

Vabbè, scusate per la recensione svarione ma questa settimana mi mancava il post delirante.
Ah, se ve ne fregasse qualcosa vi dico che questo gioco è basato sulla serie Empire dello scrittore Orson Scott Card.
Così, a titolo informativo.

Metal Gear Solid Peace Walker

Mioddio.
Ma cosa ci fa un gioco del genere su PSP?
Voglio dire, è spaziale, è bellissimo e si ricollega agli eventi di Snake Eater che è il mio Metal Gear preferito... Ma perchè fare questo gioco su un portatile?
Vogliamo mettere quanto sarebbe stato meglio vedere la nascita di Outer Heaven su una delle console maggiori?
Ad ogni modo Peace Walker entra pesantemente nella lista dei most wanted del 2010.
Day One assoluto.