mercoledì 21 ottobre 2009

Le mie console [2]: Super Nintendo

Signori, fate un bell'inchino, perchè qui si inizia a fare sul serio.

Il modo in cui il Super Nintendo arrivò sotto il mio tetto è abbastanza curioso.
Inzialmente infatti io non dovevo essere un Nintendaro, ma un Segaiolo.
Andiamo con ordine.
Nell'anno del Signore 1992 ero un giovane ma promettente videogiocatore, possessore del Game Boy da quasi un anno. Mi trastullavo alla grande con Mario Land ma ovviamente la mia curiosità iniziava ad essere stuzzicata dalle console "serie", quelle che si attaccavano al televisore e che avevano giochi uguali a quelli da bar. Vabbè, uguali magari no, ma a quell'età il concetto di arcade perfect mi era un tantinello estraneo.
Nel Settembre 1992 sbavavo letteralmente dietro al Mega Drive di SEGA, del quale all'epoca impazzavano su Bim Bum Bam degli spot tipo questo. Sì ok, c'erano anche le mitiche pubblicità con Jerry Calà (libidine!) ma ho linkato questa perchè c'è Roberto Ceriotti!
Il Mega Drive sembrava veramente la console definitiva e poi c'era quella figata di Sonic che, diciamocelo, era decisamente più cool di Super Mario.
Essì, era proprio il 1992, solo negli anni 90 Sonic poteva essere ritenuto una cosa cool...

Insomma, avrete capito com'era l'andazzo.
Al mio povero babbo spaccavo i coglioni ventiquattr'ore su ventiquattro perchè mi regalasse un Mega Drive.
Alla fine cedette ai miei ricatti e mi disse che la console SEGA (che per la cronaca si pronuncia proprio "sega", non "siga" come dicevano alla TV) me l'avrebbe portata Babbo Natale il 25 Dicembre. Sì, a sette anni credevo ancora a Babbo Natale, che cazzo avete da ridere?

L'autunno passò e verso l'inizio di Novembre o giù di lì l'attesa iniziò a diventare piuttosto insostenibile.
Ma...
Una bella sera il mio vecchio tornò a casa con una rivista.
La leggendaria e mai troppo lodata Game Power!
Mio padre mi raccontò che aveva visto che su quel numero si parlava del lancio in Italia di una nuova console Nintendo, il Super Nes.
Come il Mega Drive, il SNES era una console a 16 bit (non che all'epoca sapevo cosa minchia volesse dire, e a pensarci bene non sono sicuro di saperlo manco adesso), si attaccava alla TV e, cosa più importante, aveva dei giochi a dir poco pazzeschi.
Sfogliai quel numero con la bava alla bocca, guardando le immagini di tutti i giochi per Super Nintendo.
Mio padre si lesse avidamente la recensione (o forse l'anteprima, boh) di Super Star Wars, gioco che sembrava interessargli parecchio. Io a quei tempi non avevo ancora visto il primo Guerre Stellari quindi non è che me ne fottesse troppo. So che sembra incredibile, ma è così.
Insomma, ora delle nove di sera avevamo già deciso: fanculo al Mega Drive, il barbuto vestito di rosso doveva portarmi il Super Nintendo, che quel Mario World pareva veramente una roba più figa di Shay Laren in lingerie.

Fu un periodo di hype pazzesco.
Il Super Nintendo usciva in Italia proprio in quei giorni e ricordo che sotto le feste facevo i giri dei supermercati e dei negozi, con i miei che andavano a comprare i regali per il parentame e io che mi piazzavo sotto ai totem per provare Super Mario World.
A Natale infine il Super Nintendo arrivò assieme al gioco dell'idraulico, a Super Ghouls'n Ghost e a Street Fighter 2.
Fu una goduria, un tripudio.
Su Super Mario World potrei stare qui a tessere le lodi per giorni interi, ma non lo faccio perchè penso che ormai la grandezza di questo gioco sia nota a tutti. Cioè, è un po' come dire che la Divina Commedia è un capolavoro della letteratura. Si sa, dai, si DEVE sapere!
Street Fighter 2 invece non avevo idea di cosa minchia fosse.
Che è 'sta roba? Come funziona?
Il tempo di inserire la cartuccia nella console e me ne innamorai. Il mio primo picchiaduro, ragazzi. Ricordo che ci passai la serata di Santo Stefano, arrivando fino a Bison ma non riuscendo a batterlo! Forse quella sera tirai giù il primo cristone della mia vita, cristoni che anni dopo avrebbero conosciuto nuovi livelli di blasfemia grazie a quel gran figlio di una troia slava di Seth, boss finale di Street Fighter 4.
Purtroppo non riuscii a godermi appieno l'altro capolavoro Capcom, quel Super Ghouls'n Ghost tanto bello quanto difficile per un bambino di sette anni come me. Talmente difficile che qui non c'era nemmeno il tempo per cristonare.

Fu un grande periodo quello.
Non solo provai giochi strepitosi come F-Zero, Turtles in Time, Final Fight (anche se la conversione SNES faceva un po' cagare) e Mario Kart, ma iniziai anche a leggere Game Power, che iniziò a darmi i primi rudimenti per cementare la mia passione per i videogiochi.
Imparai che esistevano giochi belli e giochi di merda, compresi finalmente che dietro a quei "giocattoli elettronici" c'era tutto un mondo fatto di passione.
Una vera e propria cultura del medium videoludico che non immaginavo nemmeno esistesse vedendo in TV le pubblicità con Jerry Calà.

All'epoca le riviste come Game Power riuscivano veramente a trasmettertela la passione per i videogiochi, pochi cazzi.
Imparai la differenza tra giochi PAL e NTSC, imparai che se volevo giocare ai giochi giapponesi dovevo dotarmi di un adattatore, antenato dei più moderni Free Loader.
Un sacco di giochi li recuperai infatti in versione giapponese (Turtles in Time e Mario Kart ad esempio), visto che all'epoca a Como certi negozi trattavano anche roba import.
Forse per la prima volta compresi che certi videogiochi erano molto più belli se giocati in due. Quante scazzottate a Street Fighter 2 con il mio amico Simone, per non parlare della diatriba Mortal Kombat vs Street Fighter che entrò in voga un annetto dopo.

Cominciai anche ad avvertire un certo fascino per i giochi vecchi, iniziando così a manifestare i primi sintomi della mia malsana passione per il retrogaming.
Spesso il pomeriggio dopo la scuola andavo a casa del mio amico Carlo che aveva un NES. Mi divertivo un casino a provare quei giochi della vecchia guardia, decisamente meno gradevoli alla vista di quelli del mio Super Nintendo, ma stranamente interessanti e affascinanti.
Pensate che Carlo aveva anche quella spettacolare cartuccia di Zelda placcata in oro. Questa qui insomma.
E sapete qual è il bello?
Un giorno anche a Carlo regalarono il Super Nintendo. Siccome il vecchio Carletto ne aveva le palle piene del suo NES mi disse che, se volevo, potevo prendermelo con tutti i giochi, che tanto a lui non gliene fregava un tubo.
Tutto questo gratis o.O
Ovviamente i miei genitori dissero categoricamente di NO!
Fu così che (purtroppo per me) la giustizia trionfò e il Nintendo Entertainment System del Carlo andò a Simone, ancora sprovvisto di una console casalinga.
Tutto bene quel che finisce bene, ma è inutile dire che mi mangio le mani ancora oggi! Spero proprio che Simo lo conservi ancora bene quel dannatissimo NES! XD

E vabbè...
Arrivò il Giugno 1993, mese importantissimo per la mia formazione nerdica.
Recuperai infatti la videocassetta di Guerre Stellari.
Quello fu l'inizio del periodo di "scimmia potente" per quanto riguarda Star Wars.
Durante le vacanze estive del 1993 la Vecchia Trilogia diventò la mia Bibbia, mi guardavo i tre film praticamente in loop, dal televisore del mio salotto provenivano costantemente rumori di blaster e spade laser, e credo che a un certo punto arrivai addirittura a conoscere tutti i dialoghi a memoria.
Non solo, la mia fase di fissa per Star Wars venne acuita da due cose. I primi rumor riguardo una Nuova Trilogia che avrebbe fatto da prequel a quella vecchia e l'uscita sul mercato pal di Super Star Wars per Super Nintendo.
Super Star Wars era un gioco d'azione contaminato da elementi platform, una piccola perla veramente eccezionale. Graficamente ottimo, faceva anche largo uso del Mode-7 nelle sequenza a bordo di veicoli.
Pensate che c'era anche la mitica battaglia nel canalone della Morte Nera.
E poi insomma, per me vestire i panni di Luke e Han intenti a combattere l'Impero aveva un sapore particolare.
Ancora vengo nei pantaloni a guardare e soprattutto ad ascoltare la sequenza introduttiva che passa in rassegna tutti i livelli, mentre in sottofondo si sente la fanfara finale di Episodio IV.
Ecco, questo gioco aveva una colonna sonora per l'epoca a dir poco spettacolare che sicuramente rendeva giustizia alle capacità del chip sonoro del Super Nintendo. Sentite anche che bello l'opening scroll. Brividi.

Negli anni successivi uscirono per Super Nintendo capolavori in quantità sterminata.
Non per niente ancora oggi viene da molti ritenuta una delle migliori console di sempre.
Come dimenticarsi poi dell'epica console war tra SNES e Mega Drive. Una roba peggio di Inter e Milan. Naturalmente il Mega Drive era l'Inter.
Fa quasi tenerezza pensare a come siano cambiati i videogiochi nel giro di quindici anni.
Nell'epoca dei 16 bit il mondo dei videogheims era tutto colore, genialità, divertimento allo stato puro.
I generi più in voga tra le grandi masse erano i platform e i picchiaduro. I primi oggi sono quasi totalmente scomparsi (dio benedica Mario Galaxy e Little Big Planet), mentre i secondi sono ormai un genere di nicchia che interessa solo ai videogiocatori più hardcore-talebani.
Gli FPS, genere del momento, ai tempi stavano nascendo su PC con Wolfenstein e Doom. Ne sarebbe passata di acqua sotto i ponti prima che iniziassero a imporsi a cazzo duro anche su console. Goldeneye ed Halo erano ancora lontani.
Ovviamente in mezzo a tanta gloria fecero capolino anche diverse ciofeche. Alcune erano pure ritenute dei capolavori e vendevano anche vagonate di copie.
Per dire, facciamo i cagacazzo e citiamo un gioco che è passato alla storia ma che secondo me, col senno di poi, era una cagata mostruosa: Mortal kombat.

Mortal Kombat avrebbe dovuto prendere vagonate di legnate dal suo rivale Street Fighter, checchè ne dica Andre.
Il confronto tra questi due picchia-picchia semplicemente non aveva senso. Mortal Kombat era un tocco di legno, i suoi personaggi digitalizzati già nel 96 non avevano più nulla da dire, i fondali erano una merda e, ciliegina sulla torta, aveva uno stile semplicemente orrido e privo di qualsiasi eleganza. Era un'americanata inguardabile.
Street Fighter invece aveva classe, aveva una giocabilità della vergine maria. Era tutta un'altra cosa. Come cazzo faceva a piacerci Mortal Kombat quando c'era roba come Street Fighter 2 Turbo?
Boh... Mistero, bisognerebbe fare una puntata di Voyager a riguardo.
Poi va bè, come dimenticarsi di quella tavanata epocale di Rise of the Robots? Vi lascio un video. Sì, sono cattivo, lo so.

Ma citiamo anche le cose belle. I Donkey Kong Country di Rare ad esempio, sicuramente dal gameplay più grezzo rispetto ai Mario, ma ugualmente magnifici.
Oppure quella figata di Super Mario All Stars. Tutti i remake dei Mario per NES raccolti in un'unica cartuccia, al prezzo di un gioco normale. Tutta la Nintendo di oggi, eh!
E Star Fox? Era fantascienza all'epoca, pura fantascienza, anche se il suo remake per Nintendo 64 sarebbe stato ancora meglio.E poi il pastellosissimo Yoshi's Island.

Sfortunatamente mi lasciai sfuggire anche parecchi giochi.
Dei famosi RPG per SNES come Final Fantasy VI, Chrono Trigger e così via non ne giocai nemmeno uno.
In primis perchè erano tutti in inglese e immaginerete che all'epoca la mia conoscenza della lingua anglofona non fosse esattamente a livelli accettabili.
In secondo luogo perchè si trattava di videogiochi dalle meccaniche un po' troppo complesse per un bambino della mia età. Per me all'epoca i videogiochi erano fatti di "salta, spara, distruggi", di certo non prevedevano menu, lunghi dialoghi scritti o enigmi troppo complessi.
Sì, insomma, ero un casualotto all'epoca dei 16 BIT, ammettiamolo! Cappello con le orecchie d'asino e via, filare dietro la lavagna!
Un po' per lo stesso motivo non cagai di striscio due pietre miliari come Super Metroid e Zelda: a Link to the Past.

Ad ogni modo nulla di grave.
Negli anni successivi sono praticamente riuscito a giocarmi tutta la roba che, in età infantile, mi lasciai sfuggire.
Per dire: Link to the Past me lo sono giocato nel 2003 su GBA, Chrono Trigger me lo sono sparato con somma goduria pochi mesi fa su DS, Super Mario RPG me lo sono gustato poco più di un anno fa sulla Virtual Console e Super Metroid ce l'ho ma devo trovare il tempo di giocarlo.
Insomma, diciamo che su SNES, nel giro di una quindicina d'anni, ho praticamente giocato tutto quello che valeva la pena giocare.

Stiamo parlando di una console invecchiata benissimo che a distanza di anni riesce a dare ancora parecchie soddisfazioni.
Più passa il tempo, più il valore artistico di certi titoli per Super Nintendo appare limpido e cristallino.
Poi magari le mie sono solo gigantesche pippe mentali a due mani costruite sulla nostalgia dei tempi andati, ma in fin della fiera non ne sono mica tanto sicuro.
Chiedo venia per la logorrea, ma rasserenatevi: il prossimo post, dedicato alla prima PlayStation, sarà ancora più lungo probabilmente!

2 commenti:

Rykkij ha detto...

ah la snes...

io purtroppo l'ho gustata solo grazie alla moderna emulazione, ma d'altro canto ho potuto esplorare tantissimi titoli (più che altro ciofeche!). Praticamente tutti i titoli che hai citato tu, e in più te ne aggiungo qualcuno:

Tales of Phantasia, fantastica summa di rpg, action e picchiaduro a scorrimento.

DBZ Hyper Dimension, beat'em up a tema con uno stile, una fantasia e una giocabilità splendidi.

Terranigma, un rpg anomalo, un pò complicato ma da provare.

Hammerin'Harry, uno dei giochi più stupidi dell'universo!

Comunque una grande console, epocale e sempreverde!

Teo ha detto...

Già già, una delle console più belle di sempre, piena di roba ottima.
Peccato che forse ai tempi fossi eccessivamente giovane, imberbe e inesperto per apprezzarla in tutte le sue sfaccettature, l'ideale sarebbe stato avere qualche annetto in più.
Comunque c'è di buono che grazie ad emulazione e remake ufficiosi ho recuperato parecchi titoli basilari negli anni successivi.
Oddio, qualcosetta di abbastanza fondamentale da ripescare ci sarebbe ancora:
- Super Castlevania IV, di cui sento parlare sempre bene.
- Actraisers: una roba stranissima, un action/platform con elementi di gioco gestionale alla sim city.
- Pilotwings: sono un grande fan dell'episodio per N64 e mi piacerebbe provare anche questo.
- Il leggendario Earthbound.
E poi ora che ci penso anche Terranigma mi intrippava abbastanza.

Prima di tutto però devo vedere di giocarmi Super Metroid, che ce l'ho a macerare nella memoria del Wii da troppo tempo.

Tra l'altro curiosità: scoprii l'esistenza di Dragon Ball Z proprio leggendo la recensione di Hyper Dimension su C+VG (altra rivista storica assieme a Game Power).