mercoledì 18 luglio 2007

Harry Potter e l'Ordine della Fenice

Trasformare in un film il quinto libro di Harry Potter non dev'essere stato facilissimo.
Prima di tutto perchè stiamo parlando del libro più lungo della saga e in secondo luogo perchè l'alta concentrazione di intrighi e misteri lo rende un libro difficile da mostrare al cinema. Per non parlare dell'approfondimento psicologico dei personaggi.

Il regista David Yates è tutto sommato riuscito a tirar fuori un film guardabile e, nello spirito, abbastanza fedele all'opera originaria pur concedendosi numerosi tagli e qualche licenza poetica.
Dove il regista ha svolto un lavoro magistrale è nella caratterizzazione dei nuovi personaggi.
Meravigliosamente sottona Luna Lovegood, autenticamente puttana la Umbridge e assolutamente malata Bellatrix Lestrange. Ottimo lavoro anche quello svolto su Tonks, anche se nel film avrà sì e no quattro battute in croce.
Ho apprezzato parecchio anche la caratterizzazione di Neville, mentre ho trovato che alcuni personaggi piuttosto importanti come Malfoy o Ginny Weasley siano stati relegati a un ruolo eccessivamente di secondo piano. Gli stessi Ron e Hermione hanno qui molto meno spazio rispetto ai film precedenti.
Daniel Radcliffe riesce comunque (alla veneranda età di 18 anni suonati) ad interpretare un adolescente abbastanza convincente. Non si capisce però bene perchè il regista abbia voluto addolcire le sfuriate violente a cui Harry si lasciava andare nel corso del quinto libro. Indubbiamente queste incazzature avrebbero contribuito molto a delineare il carattere del personaggio, cosa che nel libro viene fatta perfettamente.

Dove Yates toppa abbastanza è nel tentare di mettere in piedi un film totalmente comprensibile anche da chi non ha letto il libro. Personalmente se avessi conosciuto Harry Potter solo grazie al cinema, senza aver letto i romanzi, sarei uscito dalla sala con ben più di un interrogativo in testa. Un sacco di cose vengono spiegate male, molte altre vengono solo accennate, altre vengono proprio taciute.
Un esempio? Su tutte il tradimento di Kreacher, di cui non si parla nemmeno. Ma uno spettatore ignaro potrebbe anche chiedersi cosa diavolo ci faccia Percy Weasley a leccare il culo a Caramell. Anche la discussa love story tra Harry e Cho Chang viene risolta con un semplice "si fanno e basta", mentre nel libro venivano spiegati abbastanza bene i motivi per cui i due non potevano stare insieme. Per non parlare della storia della profezia, che viene davvero spiegata in quattro e quattr'otto quando invece avrebbe meritato molta più attenzione.

Un film decisamente particolare quindi. Personalmente ho apprezzato come lo spirito del libro sia stato rispettato sia nella caratterizzazione dei personaggi sia nelle atmosfere cupe, anche se, come ho detto, ho trovato alcuni tagli un po' fastidiosi. Ho trovato comunque molto meritevoli certe sequenze, in particolar modo tutta la parte finale che si svolge al Ministero della Magia. Ottimo lo scontro tra Silente e Voldemort, e ancor più ottimo il tentativo finale di quest'ultimo di corrompere la mente di Harry.
Aspettiamo di vedere il Principe Mezzosangue ora e, soprattutto, aspettiamo di leggere Deathly Hallows per vedere come va a finire.