domenica 18 ottobre 2009

UP

Adoro i geni della Pixar.
Apprezzo la loro incredibile capacità di creare delle favole moderne e il modo in cui riescono a plasmare delle storie con più chiavi d'interpretazione, godibili in maniera diversa a seconda che davanti allo schermo ci sia un bambino o un adulto.
Adoro anche il fatto che riescano a rendere "calda" l'animazione in computer grafica, una tecnica che viene considerata da troppa gente un modo di fare cinema freddo e privo di personalità. Che poi, vedendo robaccia come Shrek, ti viene il dubbio che sia davvero così e in effetti ti rendi conto di come i capolavori Pixar rappresentino quasi un'eccezione.

Già l'anno scorso Wall-E mi era piaciuto moltissimo.
Se nella sua seconda parte la storia del robottino sbrodolava un po', la prima ora di film era qualcosa di eccezionale e commovente. Senza ricorrere all'uso di dialoghi, i geni della Pixar erano riusciti a umanizzare due robot con una naturalezza e una bravura disarmanti.
UP invece, a differenza della pellicola precedente, si mantiene sempre sugli stessi altissimi livelli per tutta la sua durata.
Una nota di plauso deve comunque essere fatta ai primi dieci-quindici minuti di film, che sono probabilmente la cosa più bella che io abbia visto al cinema negli ultimi ventiquattro anni e quattro mesi.
Questo prologo introduttivo racconta la vita del protagonista Carl Frederickson tramite poche immagini significative, commoventi, in certi casi struggenti.
E' una vita condensata in pochi minuti: i sogni, l'amore, le speranze, il dolore, la morte di una persona cara, la vecchiaia...

I temi della morte e della vecchiaia andranno poi a formare lo scheletro su cui è costruita tutta la vicenda del film. La delicatezza con cui Pixar è riuscita a trattare queste due tematiche troppo spesso evitate dai film di animazione (o trattate malamente in molti film in generale) lascia semplicemente commossi.

UP è probabilmente la più bella opera di Pixar, che continua a superarsi senza sosta, tirando fuori ogni anno un film migliore del precedente.
UP è un film sensibile e intelligente, veramente impossibile non amarlo e non apprezzarne tutti i significati e le metafore.
Volendo fare qualche considerazione prettamente tecnica diciamo anche che è di gran lunga il miglior film in 3D visto finora. Parlando anche artisticamente, ovvio.
Ora aspettiamo Toy Story 3.

Piccola nota a margine: prima di UP ho visto i trailer in 3D di Avatar e di Alice di Tim Burton. Attesa spasmodica per entrambi.

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