venerdì 30 aprile 2010

Agorà

Agorà.
Un bellissimo film che riesce a smerdare le religioni e i loro fanatismi.
La pellicola di Amenabar racconta la storia di Ipazia, filosofa di Alessandria d'Egitto che venne lapidata dai Cristiani nel 415 d.C.
Interpretata da una bravissima Rachel Weisz, Ipazia è letteralmente il simbolo di quel pensiero scientifico che troppo spesso viene osteggiato dalle religioni, dai loro dogmi, dai loro preconcetti e dalle loro incomprensibili troiate.

Essì, perchè sarebbe sbagliato affermare che Agorà sia semplicemente di un film anticristiano o anticattolico.
Agorà è una pellicola che non risparmia nessun culto e fa comprendere come spesso i contrasti religiosi siano un comodo trampolino di lancio per inconcepibili violenze.
Poi certo, il film attacca più che altro i singoli uomini che sfruttano la religione e la fede per scopi personali, ma il concetto è quello.

Agorà è comunque un film profondamente laico che mette a nudo parecchio marciume e lo fa attraverso dialoghi splendidi (che però mi piacerebbe ascoltare in lingua originale) e sequenze girate con grande abilità.
Magari c'è qualche slow motion di troppo e una retorica di fondo che a molti potrebbe risultare stucchevole, però stiamo comunque parlando di una pellicola che porta con sè un bel messaggio oltre a delle tematiche apprezzabili e poco affrontate.

Un film sicuramente coraggioso che non fa altro che raccontare la storia di una donna.
Una studiosa interessata unicamente a comprendere come minchia girassero i pianeti che, suo malgrado, si è ritrovata vittima di una violenza generata da problematiche religiose da cui avrebbe voluto tenersi a debita distanza.
Ma purtroppo, come sappiamo, non ci è riuscita.
Ed è una storia vera, seppur chiaramente romanzata.

Nessun commento: