giovedì 15 aprile 2010

Seven Nation Army VS Rhythm Games

Jack White, il chitarrista dei White Stripes, si è recentemente pronunciato contro i videogiochi musicali.
In un' intervista riportata su Kotaku White ha infatti dichiarato che chi volesse dedicarsi alla carriera musicale dovrebbe lasciar perdere immediatamente questo genere di videogiochi, poichè secondo lui non avrebbero nulla a che vedere con la vera musica.
A quanto pare tempo fa White si era già pronunciato contro i rhythm game, asserendo che abusarne porterebbe a una specie di pigrizia creativa.

Jack White non è il primo a uscirsene con sparate di questo tipo.
Qualche mese fa lo stesso Paul McCartney disse che non aveva giocato a The Beatles: Rock Band perchè lui suonava già la chitarra e non gliene fregava un tubo di premere dei bottoni su un basso finto quando poteva esibirsi in un concerto vero.

Ora, io li capisco tutti e due.
Perchè sì, giocare a Rock Band o a Guitar Hero non ha assolutamente nulla a che fare con il suonare un vero strumento musicale.
Direi che questo è chiaro a tutti.
Giocare a questo genere di giochi lo considero un po' come un metodo alternativo di ascoltare una canzone.
Una sorta di "schiaccia la talpa" in cui bisogna andare a ritmo seguendo le indicazioni sullo schermo. Perchè è incredibile come sia Rock Band che Guitar Hero, pur essendo i giochi musicali per eccellenza, possano essere giocati anche tenendo il volume del televisore fisso sullo zero.
Una roba paradossale, che fa ben comprendere come questi due titoli siano abbastanza lontani dal concetto di "fare musica".

Ad ogni modo sia McCartney che White hanno detto cose evitabili.

McCartney perchè con The Beatles: Rock Band ci avrà fatto un fottìo di soldi.
Inoltre questo totale disinteresse nei confronti di un prodotto che ti riguarda e su cui metti la faccia non mi sembra una roba poi tanto intelligente.
Cioè, provalo, che cazzo ti costa? Anche solo per una questione di controllo qualità, no?
Ma lasciamo perdere, lo sappiamo tutti che Paul è diventato un vecchio scorreggione.
Ammesso che sia veramente lui poi, ovvio, che qui le leggende metropolitane girano.

Jack White invece, oltre ad aver ribadito che musica e rhythm games non hanno molto a che vedere, dissuade i musicisti dal perdere tempo con essi, poichè secondo lui non aiutano a conoscere ciò che è la vera musica.
Questa, per quanto mi riguarda, è una puttanata.
Personalmente ho scoperto un sacco di gruppi e di canzoni che non conoscevo facendo scorrere la tracklist dei vari Guitar Hero.
Stesso discorso per DJ Hero, che ha stuzzicato la mia curiosità nei confronti del mondo dei dìggey.
Insomma, magari non avrò imparato a suonare, ma personalmente posso dire che questo genere di giochi mi ha aiutato ad espandere la mia cultura musicale.
E, diciamolo pure, grazie ad essi mi è stato possibile conciliare due cose che mi piacciono tantissimo: ascoltare musica e giocare ai videogiochi.
Che non è una cosa da poco.

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