martedì 1 dicembre 2009

Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo

Sono fuori tempo massimo di circa un anno e mezzo, lo so.
Ma che ci volete fare, dell'ultimo Indiana Jones è meglio parlarne a mente fredda alla fine.
Inoltre il fatto di essermelo rivisto di recente mi ha fatto ricordare che, forse, era il caso di buttare giù due righe sul blog a riguardo.

Con The Kingdom of the Crystal Skull - titolo più brutto degli ultimi otto secoli - l'ormai ultrasessantenne Harrison Ford indossa nuovamente il cappello dell'archeologo più famoso della storia del cinema.
Spielberg torna così a raccontare una storia d'avventura divertente e casinara al punto giusto.

Ambientato negli anni 50', il nuovo Indy è tutto sommato abbastanza fedele allo spirito dei vecchi film.
Ci sono i Russi al posto dei Nazisti certo, il vecchio Ford ora ha qualche ruga in più e gli alieni sostituiscono i misteri religiosi. Ma è tutto splendidamente al posto giusto, tutto gira a meraviglia.
Tutto quanto ha il sapore di "Indiana Jones". Che sembra una cosa banale da dire, ma se pensiamo che stiamo assistendo al ritorno di una saga che non faceva cucù nelle sale cinematografiche da oltre un ventennio, tanto banale non è.
Il rischio di trovare stravolgimenti agghiaccianti c'era.
E invece guardare The Kingdom of the Crystal Skull è un po' come partecipare a una rimpatriata delle superiori e constatare che tutti gli ex compagni di classe, anche se sembrano cambiati e invecchiati, sotto sotto rimangono sempre i soliti adorabili coglioni dei tempi del liceo.

E' un film che diverte il nuovo Indy.
Ci sono sequenze d'azione fracassone quanto basta, alcune gag memorabili e qualche gradito ritorno.
Bello poi il rapporto padre-figlio tra Indy e Mutt, che richiama in parecchi momenti quello visto tra Harrison Ford e Sean Connery ne L'Ultima Crociata. Solo che stavolta è Indy a interpretare il ruolo di vecchio scorreggione.
Buona la prova recitativa di Shia Lebouf che si conferma un giovane attore di discreto talento.

Ovvio, ogni tanto c'è qualche scena eccessivamente assurda, probabilmente figlia del cinema anni 2000, ma non dobbiamo mai dimenticarci che in fin della fiera anche i vecchi Indiana Jones avevano questo stile un po' cazzaro.

Un bel film d'avventura quindi. Un ritorno riuscitissimo che riporta sotto i riflettori un personaggio icona senza scivoloni e senza figuracce. E lo fa in modo semplice, miscelando con sapienza azione, ironia e spettacolarità, evitando anche di prendersi troppo sul serio.
Poi certo, a livello nostalgico la trilogia originale non verrà mai superata e penso che sia anche per questo che a molti questo film è piaciuto poco.
Ma The Kingdom of the Crystal Skull riesce oggettivamente a uscire dal confronto a testa alta e senza ossa rotte.

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