mercoledì 29 giugno 2011

The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D

Ecco fatto!
Anch’io sono riuscito a portare a termine Ocarina of Time!
Me la sono presa abbastanza comoda (il timer del 3DS segna circa una trentina di ore di gioco), concedendomi il tempo necessario per vagabondare senza meta attraverso le terre di Hyrule e per completare alcune missioni secondarie.
Ho recuperato un bel po’ di aracnule d’oro, ho trovato tutti i pezzi di cuore, ho ottenuto la spada Biggoron e fatto un altro po’ di cosette.
Mi sono divertito un sacco, rigiocare e finire Ocarina è stata un’esperienza fantastica che ha dato una bella botta di vita al mio 3DS.
Ma di quanto sia bello questo Zelda ne ho già parlato in un altro post, qui voglio invece parlare un po’ di questa (ottima) conversione per il portatile Nintendo.

Ocarina of Time 3D
è un’operazione di restauro riuscitissima.
Non stravolge il gioco originale e non lo modifica mai pesantemente, casomai si limita a renderlo più gradevole agli occhi di un videogiocatore del 2011 e a limare alcune piccole imperfezioni.
Ottimi ed efficaci, per fare un esempio, gli espedienti utilizzati per rendere meno odioso il famigerato Water Temple, come i colori e i simboli che indicano il livello dell’acqua .
Dove questo Zelda stupisce particolarmente è però nel comparto grafico.
Niente è stato stravolto in maniera drastica e a una prima occhiata questa versione per 3DS non sembrerebbe differire troppo dal titolo per Nintendo 64.
In realtà non è proprio così, visto che in questo remake sono stati corretti tutti quei difettucci grafici che affliggevano la versione per la console a 64 bit della grande N.
Ocarina of Time su 3DS è infatti bello come non lo era mai stato. La resa cromatica è stata migliorata, c’è meno foschia e il framerate (che in origine, se non sbaglio, si assestava intorno ai 25 fps) è stato aumentato.
Inoltre le texture sono state aggiornate drasticamente e molti modelli poligonali sono stati resi meno spigolosi e più tondeggianti; il nuovo modello di Link, tanto per citare quello che si ha costantemente sotto gli occhi, è veramente tutta un’altra storia rispetto a quello vecchio. Altri personaggi hanno subito un restyling meno marcato (vedi le Great Fairy), ma in generale il passo avanti c’è stato.
Ma non è finita, perché tutte le location che su Nintendo 64 erano realizzate con grafica pre-renderizzata (mi vengono in mente il mercato di Hyrule e la casa di Link), qui sono state rifatte in una ben più moderna e gradevole veste poligonale.

Ottima anche l’introduzione del 3D, che in questo gioco si rivela letteralmente strepitoso e contribuisce a rendere Hyrule ancora più bella e immersiva.
Personalmente non l’ho tenuto quasi mai al massimo perché dopo sessioni di gioco particolarmente lunghe tendevo a stancarmi, ma anche con l’interruttore posizionato circa a metà l’effetto di profondità è spettacolare.

Il sistema di controllo si adatta in maniera discreta al portatile Nintendo.
Chiaramente l’ergonomia perfetta del pad Nintendo 64 è andata un po’ in vacca, ma nel complesso non ci si può lamentare.
L’unica cosa è che lo Z-Targeting (qui rinominato ovviamente L-Targeting) mette veramente in evidenza quanto facciano cagare i tasti dorsali del 3DS, ma vabbè, purtroppo per questo non possiamo farci niente.
Il touch screen rende più comoda la gestione dell’inventario e francamente ho trovato sorprendente anche il nuovo sistema di mira che sfrutta i sensori di movimento della console. Non credevo sarebbe stato così preciso e divertente da usare.

Altra particolarità grandiosa di questa conversione/remake è che, per la prima volta, consente di giocare ad Ocarina of Time in lingua italiana.
La qualità della traduzione è complessivamente buona, anche se ci sono cosette che faranno storcere il naso ai puristi.
Per dire, il Villaggio Kakariko è diventato Calbarico, come era già accaduto in Twilight Princess.
Altri adattamenti sono proprio discutibili, come il drago Volvagia che viene giapponesizzato in Varubaja.
Magari è anche giusto così eh, però boh, mah, fa strano.
In ogni caso si parla di difettucci di adattamento microscopici che non compromettono la qualità di quello che rimane un giocone della madonna.

Ocarina of Time 3D
, in buona sostanza, resta il gioco che abbiamo adorato su Nintendo 64.
In questa edizione è stato semplicemente tirato a lucido e reso, dove possibile, ancora più magnifico.
La struttura dei dungeon è sempre la stessa, le side-quest sono quelle e persino alcuni glitch (non dannosi) sono stati volutamente mantenuti così com’erano.
Grezzo Games ha preferito non andare a modificare troppo a fondo quello che viene considerato da tutti un titolone pressoché perfetto e immortale. Ma va bene così, alla fine sarebbe un po’ da stronzi biasimarli per questo, visto soprattutto lo splendido lavoro che hanno svolto.
Un lavoro che, bisogna dirlo, riesce egregiamente nell’intento di svecchiare un gioco di tredici anni fa senza intaccarlo nella sua perfezione, rispettandone lo stile, la bellezza e il cuore.

Ah, quasi dimenticavo.
La pubblicità ideata da Nintendo per Ocarina of Time 3D è una delle cose più belle che si siano mai viste in televisione.
Geni assoluti.
E c’è pure il doppiatore ufficiale di Robin Williams!

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