domenica 3 luglio 2011

Cars 2

Cars 2 è un buon film.
Divertente, simpatico e colorato. Il suo problema più grosso è quello di non riuscire ad essere una pellicola eccelsa come i film Pixar più recenti.
Up aveva quell’incipit strappalacrime lì, capace di farti sentire come una dodicenne del 1998 che va a vedere Titanic per la prima volta.
Toy Story 3 aveva un paio di scene emotivamente potentissime e un finale a dir poco commovente.
In Cars 2, purtroppo, questi momenti di grande cinema mancano quasi totalmente.
Ci si diverte con le gag di Cricchetto e le corse di Saetta McQueen ma, quando il film finisce, non si rimane imbambolati davanti allo schermo con la sensazione di avere appena visto un capolavoro incredibile.
Cars 2 è un semplice e riuscitissimo film d’animazione per tutta la famiglia.
Tutto qua.

Fortunatamente si sta pur sempre parlando di un film targato Pixar, quindi la qualità rimane alta.
Tecnicamente, pur con un 3D insopportabile, ci troviamo di fronte al solito spettacolo visivo e, come di consueto, i tocchi di classe non mancano.
Meraviglioso, in questo senso, come il film mostri un mondo in chiave “motoristica”.
Ogni aspetto della vita quotidiana, in Cars 2, è a misura di automobile. E’ una particolarità che si era già apprezzata anche nel prequel, ma che qui viene ulteriormente amplificata, dando spesso luogo a gag simpaticissime (meravigliosa quella della toilette giapponese, ad esempio).

Meno riuscita, ahimè, risulta la storia.
Apprezzabile il tentativo di voler trasformare Cars, da un film-parodia sulle gare Nascar, a una sorta di film di spionaggio alla James Bond (ovviamente l’ auto-spia inglese non poteva che essere una Aston Martin), peccato che l’intreccio risulti spesso prevedibile e con poco mordente, soprattutto per un adulto.
L’idea è ottima e non mancano alcune sequenze degne di nota, ma Toy Story 3 era su un altro pianeta, sia per la maturità dei temi trattati che per coinvolgimento.
Stesso discorso per quanto riguarda i personaggi: Saetta McQueen e Cricchetto funzionano, mentre i nuovi arrivati non convincono più di tanto. Non c’è nessuno che sia anche solo lontanamente paragonabile a Lotso, per dire (scusate se continuo a tirare in ballo Toy Story 3, ma avendolo rivisto giusto pochi giorni fa non posso fare a meno di fare paragoni).

Non voglio essere eccessivamente critico, perché in fin della fiera Cars 2 resta uno dei migliori lungometraggi in computer grafica degli ultimi anni e sarebbe sbagliato farlo passare per un film brutto, ma del resto non è colpa mia se Pixar ci ha abituati a ben altre cose.
Cars 2 è un cartone animato spassoso, con un sacco di scene divertenti e personaggi simpatici.
I bambini lo adoreranno incondizionatamente, ma gli adulti, con ogni probabilità, non lo troveranno così interessante.
Però via, dopo Up e Toy Story 3 direi che un film meno sconvolgente, alla cara vecchia Pixar, glielo possiamo anche abbuonare.
Ma da Brave esigo grandi cose.

Chiudo con una noticina sul doppiaggio.
In Italia abbiamo dei bravi doppiatori, ok, ma proprio per questo dovremmo smetterla da far doppiare i film da certa gente che non è capace di doppiare.
La voce di Francesco Bernoulli, l'auto da Formula 1 rivale di Saetta, è qualcosa di agghiacciante.
E al contrario del giocattolo-telefono di Toy Story 3 (che aveva la voce di -argh- Gerry Scotti) non si sta parlando di un personaggio che si limita a dire un paio di battute in tutto il film. Tutt'altro.

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