lunedì 20 febbraio 2012

Metal Gear Solid 3: Snake Eater

Ieri ho finito Metal Gear Solid 3: Snake Eater e mi sembrava giusto spendere due parole qui sul blog per celebrare quello che, a mio avviso, è uno dei più grandi capolavori videoludici di tutti i tempi.
Che il post dell’altro giorno a base di ricordi era bello e tutto, ma quando si parla di videogiochi totali-globali-spaziali forse è il caso di dire qualcosina in più.

Com’è Snake Eater giocato oggi, a sette anni dalla sua uscita?
E’ ancora bellissimo.
Forse è la grafica rispolverata in HD, forse sono i 60 fps, fatto sta che Metal Gear Solid 3 è un gioco che visivamente tira mazzate a destra e a manca a un sacco di titoli moderni.
Non credo di esagerare dicendo che, dal punto di vista grafico e stilistico, uno Snake Eater in HD buttato fuori nel 2006-2007 sarebbe stato in grado di far sfigurare una buona fetta di titoli di lancio usciti per le console di questa generazione.

Ma il punto non è solo la grafica.
Il punto è che nel 2005 Metal Gear Solid 3 mi aveva fatto lo stesso effetto che mi ha fatto Portal 2 l’anno scorso: l’avevo adorato più di quanto fosse lecito adorare un videogioco.
Il titolo di Kojima mi aveva divertito, mi aveva estasiato, mi aveva stupito e mi aveva commosso
Era un periodo della mia vita in cui, pur essendo ancora un videogiocatore appassionatissimo, pensavo che i videogiochi non sarebbero più riusciti a darmi ciò che mi avevano dato in passato.
Metal Gear Solid 3 era arrivato come un fulmine a ribaltare le mie convinzioni e a ricordarmi che i videogiochi erano una cosa bellissima.

Ricordo che lo finii almeno tre volte di fila, assaporando ogni volta le fasi stealth, i magnifici scontri con i boss, la quantità spropositata di easter eggs, la storia, i dialoghi e i personaggi.
Tutto (e sottolineo tutto) ciò che Metal Gear Solid 3 aveva da offrire mi sembrava la cosa migliore che avessi mai visto in un videogioco.

Avevo dunque paura di rigiocare Snake Eater dopo sette anni.
Temevo che il mio ricordo ne sarebbe uscito inevitabilmente ridimensionato e che quello che mi sarei trovato a giocare sarebbe stato un titolo invecchiato e pieno di magagne.
Fortunatamente non è stato così.
Intendiamoci, le magagne dovute al passare del tempo ci sono (e qualcuna dovuta pure alla mappatura dei tasti sul pad di XBOX 360), ma si tratta di robe assolutamente marginali di fronte alla maestosità di quella che è l’esperienza complessiva di Metal Gear Solid 3.
Poco importa il dover continuamente entrare e uscire dai menu quando la genesi di Big Boss è una delle storie più coinvolgenti mai raccontate da un videogioco!
E chissenefrega dei controlli un po’ macchinosi (ma addomesticabilissimi) quando tutto il gioco mantiene un ritmo pazzesco dall’inizio alla fine e alterna fasi stealth ancora oggi riuscitissime a boss fight assolutamente memorabili!

The Boss: probabilmente uno dei migliori personaggi femminili di sempre.

Mi trattengo dal fare spoiler, perché probabilmente questa collection (o anche l’imminente versione 3DS) rappresenterà per molti giocatori l’occasione di vivere questo capolavoro per la prima volta, ma potrei star qui delle ore ad elencare tutti i momenti indimenticabili di questo titolo.
Rigiocandolo mi sono reso conto di quanto Snake Eater fosse un continuo crescendo di emozioni fortissime, sia a livello di gameplay che di narrazione, culminanti in quello che è uno dei finali più belli ed epici di sempre.

E quando ci si ritrova in quel punto lì, costretti a premere quel tasto del pad che non vogliamo premere è… è… cazzo, ogni volta è qualcosa di indescrivibile.

1 commento:

Sbrukugniki ha detto...

Io sto giocando in questi giorni la versione per 3DS...è stato il mio primo approccio con la saga ,sarebbe stato il secondo se nel lontano novembre 2010,invece di prendere Peace Walker per PSP,presi Vanquish,uno sparatutto monotono e scontato. Ora la PSP è andata a bizzeffe e penso,dunque,che prenderò la collection HD,fortunatamente uscita anche per 360.