domenica 19 febbraio 2012

Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma 3D

Questa settimana sono andato a vedere Star Wars Episodio I in 3D!
Prendiamola larga e iniziamo parlando di ciò che rappresentava questo Star Wars all’epoca della sua uscita, vale a dire nel 1999.
La prima volta che sentii parlare di una seconda trilogia di Guerre Stellari correva l’anno 1993.
Ricordo che lessi su Game Power un trafiletto in cui si accennava al fatto che George Lucas avesse intenzione di girare altri tre Guerre Stellari che avrebbero fatto da prequel ai vecchi film e avrebbero narrato le vicende della Guerra dei Cloni (o dei Quoti che dir si voglia).
La notizia mi estasiò letteralmente, visto che ai tempi ero in fase di scimmia potente per i film della vecchia trilogia.
Sarebbero passati anni però prima di avere delle informazioni concrete su Star Wars Episodio I.
Era infatti la fine del 1998 quando, sfogliando una rivista mentre ero dal dentista (forse era Panorama o forse TV Sorrisi e Canzoni, non ricordo con esattezza), mi imbattei nelle prime immagini tratte dal trailer di Star Wars Episodio I: La Minaccia Fantasma!

Mioddio.
Era vero.
Esisteva.
Lo facevano sul serio.
Il film che avevo aspettato per quasi tutta la mia vita (avevo 13 anni, oh!) stava finalmente per uscire.
E c’era Obi Wan Kenobi da giovane, e c’erano i cavalieri Jedi, e c’era Darth Fener da bambino, e c’erano effetti speciali incredibili, e c’era un cattivo fighissimo con una spada laser a doppia lama ancora più figa!
Immaginatevi che effetto potessero avere poche immagini di Episodio I su un ragazzino di 13 anni fanatico della saga di Star Wars!
I mesi che mi separarono dall’uscita del film trascorsero lentamente, caricandomi di aspettative sempre più mastodontiche.
L’estate del ’99 la passai in scimmia totalissima, con addosso un hype insopportabile.
Una domenica del mese di Luglio scaricai pure il trailer dal sito di Star Wars e con la connessione che avevo allora ci misi una quantità di tempo spropositata. Tra l’altro era pure quello in lingua giapponese, perché quello in inglese veniva giù a velocità ancora più pachidermica.

Il trailer in questione era questo qua.
Me lo riguardai tipo sei milioni di volte e il bello è che le voci in jappo mi sembravano rendere tutto ancora più epico di quel che era.

Poi, nel mese di Settembre, Episodio I uscì anche in Italia!
Chiaramente lo adorai, del resto avevo anche 14 anni e insomma, essere oggettivo su Star Wars è una cosa che mi risulta difficile ancora adesso, figuriamoci a quell’età lì!
Dovette passare qualche annetto prima che riuscissi a dare un giudizio su Episodio I abbastanza critico e scevro di ogni tipo di fanboysmo.

Vediamo dunque di approfittare dell’uscita nei cinema di questa versione 3D per parlarne un po’, di questo Episodio I.
Iniziamo dicendo che La Minaccia Fantasma è chiaramente un film con dei problemi.
Intendiamoci, è comunque uno Star Wars godibilissimo ed un film fantasy di tutto rispetto (soprattutto se confrontato a certe porcate che escono di questi tempi), ma ha le sue belle cosette che non vanno.

Prima di tutto Jar Jar Binks.
Si è detto di tutto in proposito, ma vale sempre la pena girare il coltello nella piaga quando si parla di questo mentecatto.
Jar Jar è probabilmente uno dei personaggi più idioti, insulsi, insopportabili e inutili della storia del cinema.
E’ costantemente tra i coglioni, non fa ridere, si esibisce in gag terrificanti e parla come un deficiente.
Lucas lo ha inserito probabilmente per accattivarsi un pubblico di giovanissimi, ma non ha tenuto conto del fatto che tutta la gente sopra i sei anni lo avrebbe detestato a morte.
La roba più agghiacciante è che ho sempre avuto il sospetto che Lucas avesse intenzione di far coprire a Jar Jar un ruolo di primaria importanza in tutta la Nuova Trilogia, riservandogli anche in Episodio II e III la stessa quantità di spazio che aveva ne La Minaccia Fantasma. Poi chiaro, le orde di fan che volevano Jar Jar impalato vivo gli hanno fatto cambiare idea e così il gungan, a partire da Episodio II, è diventato un personaggio completamente secondario.
Grazie al cielo eh, però ormai con Episodio I la frittata era fatta.

Jar Jar Binks in The Force Unleashed.

Ma il problema di Episodio I non è solo Jar Jar.
Parliamo ad esempio dei dialoghi.
Nella Vecchia Trilogia avevamo dialoghi spesso brillanti, battute epocali che rimanevano in testa e personaggi eccezionali che spesso ravvivavano il tono delle conversazioni, facendole sembrare meno paccose di quanto fossero in realtà.
In questo film invece manca il brio, manca il personaggio alla Han Solo che ogni tanto ci butta dentro la cazzatina sarcastica, manca il ritmo.
I dialoghi sono spesso tremendamente soporiferi e raramente ci si esalta per le robe dette dai personaggi.
A peggiorare le cose ci pensa un adattamento in italiano spesso delirante.

“Sento che hanno una paura sproporzionata alla trivialità di questa vertenza commerciale. Con scappellamento a destra, come fosse Antani!”.
Conte Mascetti, nasconditi!

E poi i personaggi.
Qui-Gon è in pratica l’unico che si salva. E’ caratterizzato ottimamente e corrisponde perfettamente all’idea di maestro Jedi saggio e potentissimo.
Il resto però è da mani nei capelli.
La colpa non è degli attori, che sulla carta sono tutti bravissimi (Samuel Jackson, McGregor e la Portman non sono esattamente delle pippe), ma proprio del modo in cui sono delineati i personaggi che interpretano.
Per chi era abituato al vecchio Obi interpretato da Alec Guinness, il giovane Obi-Wan di Episodio I è un’enorme delusione. Ha lo spessore di una sottiletta e non dice o fa niente di rilevante fino agli ultimi dieci minuti di film.
Tra l’altro, se c’è una cosa in cui Lucas ha davvero pisciato fuori dal vaso, è nel tratteggiare il suo rapporto con Anakin. In Episodio I i due si parlano in tutto DUE VOLTE, dicendosi una frase a testa!
Ora, io capisco che il rapporto Anakin-Obi viene descritto negli episodi successivi, ma per rendere la faccenda più interessante Lucas poteva iniziare a buttar là due cosette anche qui!
Anche perché non è che si tratti proprio di una robetta marginale nell’economia della Nuova Trilogia, eh!

Infine la storia.
I vecchi film funzionavano anche perchè erano molto diretti.
C’erano i buoni (Alleanza Ribelle) e i cattivi (Inter Impero).
I primi vogliono salvare la Galassia dai secondi.
Stop, finita lì, poche pippe mentali.
In Episodio I abbiamo un groviglio incasinatissimo di intrighi, sotterfugi e manovre politiche che rendono tutto un gran bordello, destinato a diventare ancora più contorto in Episodio II.
Ora, io capisco che il titolo stesso del film (La Minaccia Fantasma) faccia capire molte cose e che tutto il casotto non è altro che un machiavellico piano di Palpatine per distruggere i Jedi e assoggettare la Repubblica, ma mi pare innegabile che Episodio I sia un film molto poco chiaro, soprattutto se si ignora ciò che accadrà poi (non solo nei vecchi film, che chiunque guardi i prequel dovrebbe aver già visto, ma anche in Episodio II e III).
Nella vecchia trilogia la politica c’era ma era sempre sullo sfondo, tutto era incentrato sulle vicende dei protagonisti. Qui invece la politica è sempre in primo piano.
Poi per carità, è fighissimo vedere il senato della Repubblica Galattica, il Consiglio Jedi e tutte quelle cose lì, ma davvero il baraccone non avrebbe potuto essere un po’ meno verboso?

Fino a qui potrebbe sembrare che La Minaccia Fantasma mi abbia fatto schifo in toto.
In realtà non è proprio così, perché Episodio I, pur essendo una pellicola costellata da diverse cagate, è anche un film in grado di esaltare l’appassionato di Star Wars.
C’è ad esempio l’incipit del film, con Qui Gon e Obi-Wan che fanno bordello sulla nave della federazione.
C’è il duello finale contro Darth Maul che è oggettivamente uno dei combattimenti migliori della saga, accompagnato tra l’altro dal bellissimo Duel of Fates, uno dei pezzi migliori composti da John Williams.
C’è la corsa degli sgusci, che a un sacco di gente sta sul cazzo, ma forse ‘sta gente si dimentica che nel 1999 era una roba da mascella slogata (ed è una delle poche scene per cui vale una pena dare un occhio a questa versione in 3D).
C’è la scena dell’addio di Anakin alla madre, che è bellissima.
C’è Yoda che percepisce già la paura di Anakin, roba importantissima e su cui di fatto si baserà la caduta del futuro Darth Fener.
C’è Qui-Gon, che come detto è un personaggio che spacca.
In fin della fiera si sta comunque parlando di Star Wars e, come dice Nab, Episodio I rimane pur sempre un tassello estremamente importante dell’esalogia, un tassello che apre la strada a tutto quello che verrà poi.
Spiace un po’ che le pecche di questo episodio abbiano finito per condizionare anche gli episodi successivi.
Anche se oh, secondo me La Vendetta dei Sith rimane proprio un bel film, perfettamente all’altezza di quella che era la Vecchia Trilogia.

E’ stato dunque un piacere rivedere Star Wars al cinema, nonostante tutto.
Il 3D non è stato così incisivo, sebbene un paio di scene avessero il loro perché, ma alla fine poco importa.
La roba brutta è che siamo entrati in sala a film già iniziato perché in biglietteria c’era una coda spaventosa (abbiam beccato la sera in cui trasmettevano in diretta la mostra di Leonardo, che culo).
E insomma, se chi mi legge è fan di Star Wars capirà che vedere un episodio della saga perdendosi l’opening crawl è un po’ come bombarsi Iga Wyrwal senza smanacciarle le poppe.

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