mercoledì 29 febbraio 2012

Asura's Wrath

Sulla carta Asura’s Wrath sarebbe un gioco da cui tenersi il più lontano possibile, visto che di fatto è l’antitesi di ciò che dovrebbe essere un buon titolo action.
Il nuovo lavoro Capcom è sostanzialmente una lunga sequenza di QTE intervallata sporadicamente da sezioni di combattimento raffazzonate che più raffazzonate non si può.
Il combat system di Asura’s Wrath è terribilmente grezzo e approssimativo, lontano anni luce da quello di un God of War a caso, figuriamoci da quello di un Bayonetta.
Gioco di merda, dunque?
No.

No perché Asura’s Wrath, nella somma delle sue disastrose parti, riesce ad essere un gioco fighissimo ed esaltante.
E’ in pratica uno shonen interattivo, un titolo giapponese nell’anima che riesce ricreare in un videogioco le esagerazioni viste in manga come Dragon Ball, miscelando mitologia asiatica e fantascienza.

In Asura’s Wrath ci sono Buddha robotici grossi come un pianeta che ti schiacciano con un dito, mostroni enormi che aprono in due un intero continente, gente che vola, che fa a botte nello spazio, che viene scaraventata da un cazzotto a chilometri di distanza e che distrugge un’intera flotta di astronavi a mani nude o sparando pallettoni di energia spirituale.

Per mettere in scena combattimenti tanto scenografici e maestosi si è deciso di fare abuso di quick time event. Non mancano, come ho detto, momenti in cui si è chiamati a menare le mani alla vecchia maniera o ad affrontare sezioni sparacchine su binari che ricordano vagamente Space Harrier (o REZ, se preferite), ma è innegabile che sostanzialmente Asura’s Wrath sia equiparabile a un anime interattivo in cui le parti giocate sono ridotte ai minimi termini.

Del resto, tanto per seguire una moda che ultimamente sta prendendo piede, il gioco stesso è diviso in episodi (Kanda) che ricalcano la struttura tipica delle puntate di una serie animata nipponica, con tanto di eycatch, “To be continued” finale e anteprima dell’episodio successivo.
Nulla di soprendente se teniamo conto che dello sviluppo di Asura’s Wrath se ne sono occupati i CyberConnect2, gli stessi che hanno realizzato i giochi di Naruto più recenti.
Giochi che, tra le altre cose, hanno svariati punti di contatto con Asura.
Ricordiamo infatti che anche in Ultimate Ninja Storm 2 i boss fight erano sostanzialmente combattimenti pieni di QTE che sacrificavano il gameplay in favore della spettacolarità.

Asura’s Wrath riprende esattamente la filosofia di quei boss fight e ci costruisce intorno un intero gioco.
Sicuramente il titolo Capcom non verrà ricordato come l’action più tecnico e memorabile di questa generazione, ma il risultato, nel suo complesso, è comunque più che soddisfacente.
Asura’s Wrath è spettacolare, tamarro, divertente e stilisticamente interessante.

Nota di merito poi per la stupenda colonna sonora, anch’essa sborona, esagerata e in grado di miscelare sonorità orientali a motivetti fischiettati simil western, passando addirittura per maestosi pezzi di musica classica come la sinfonia dal nuovo mondo di Antonin Dvorak!
Insomma, ogni tanto ci si può anche dimenticare del gameplay hardcore-cazzoduro e spararsi un gioco del genere senza farsi troppe menate.
Del resto oh, dopo una giornata di merda è sempre liberatorio spaccar montagne a suon di pugni.

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