mercoledì 23 febbraio 2011

Il discorso del re

Diciamo un paio di cose veloci su questo film, che sono quattro giorni che ne parlo con tutti e alla fine tanto vale scrivere le mie impressioni anche sul blog.

Bel filmone, d'altronde me lo aspettavo.
Chiaramente l'ho visto in italiano e purtroppo devo ammettere che i miei timori si sono rivelati fondati. Infatti, dopo cinque minuti, si capisce che si tratta di un'opera che per essere apprezzata appieno andrebbe vista in lingua originale.
Poi il doppiaggio è ottimo, per carità, ma è per la sua stessa natura che la pellicola, a mio avviso, esige una visione in lingua inglese.
Tra l'altro non so neanche quanto senso possa avere guardare un film del genere coi sottotitoli. Come si fa a sottotitolare in maniera decente uno che balbetta?

La visione doppiata purtroppo non consente nemmeno di dare un giudizio effettivo sulla prova degli attori. Attori che in ogni caso, per quel che ho potuto constatare, ho trovato a dir poco eccelsi.
Bravissimi tutti, ma in particolare non si riesce a decidere chi sia il più monumentale tra Colin Firth e Geoffrey Rush (tranquilli, è doppiato da Vairano, non da Ubaldi).

Insomma, posso ritenermi soddisfatto, anche se sicuramente mi sparerò una visione in lingua originale per togliermi lo sfizio.
Nel complesso posso dire che Il discorso del re è un film curatissimo in ogni suo aspetto (fotografia e scenografia sono da applausi), girato con sapienza e graziato da un'ottima sceneggiatura.
Ma soprattutto è un film che coinvolge e che non risulta per nulla pesante. Il che non è poco, perchè insomma, viste le premesse c'era magari il rischio che venisse fuori un mattone.

Certo che dodici nomination agli Oscar sono una bella vagonata.

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