giovedì 17 febbraio 2011

Dead Space

Ho avuto questa meravigliosa idea di recuperare il primo Dead Space.
Il sequel, uscito qualche settimana fa, mi attirava un casino e così ho deciso di prendere anche il primo capitolo. Che insomma, mi pareva brutto giocare il due senza aver mai visto l'uno, anche e soprattutto perchè sono tre anni che ne sento parlare discretamente bene (inoltre non costa veramente un cazzo).

E in effetti Dead Space è figo ancora oggi.
Prima di tutto perchè è il gioco che più si avvicina alla mia idea di "survival horror moderno".
Dead Space è in buona sostanza un third person shooter ad ambientazione fantascientifica. Per farla breve è Resident Evil 4 che incontra Alien. Una discreta figata, insomma.

Dead Space è probabilmente uno dei titoli più disturbanti che mi sia capitato di provare negli ultimi anni.
Facendo le dovute proporzioni posso dire che giocarci mi ha dato le stesse emozioni che, ai tempi, mi diede Resident Evil 2. E non è una cosa da poco, considerando che sono anni che mi lamento di non riuscire a trovare un survival horror coi contromaroni.

E il titolo Visceral Games ce li ha sul serio i contromaroni, nel senso che è tosto, spaventoso e centra in pieno l'obiettivo di mettere chi gioca a disagio, di farlo sentire dentro un film horror.
Al di là dei difetti che si porta dietro (che sono comunque svariati, in primis una certa ripetitività), Dead Space stupisce per la sua componente ansiogena.
L'ansia attanaglia il giocatore anche grazie a un comparto sonoro da sballo, capace di farci sentire veramente a bordo di una nave spaziale infestata da spaventosi necromorfi.
Siamo soli e abbandonati in un ambiente ostile. Appena girato l'angolo potremmo trovare qualche mostro pronto a farci la pelle.
La tensione è palpabile e giocando si percepisce davvero quella sensazione di sopravvivenza precaria che contraddistingue tutti i migliori survival horror.

L'atmosfera.
E' probabilmente questa la cosa che più colpisce di Dead Space.
Si tratta di un titolo immersivo come pochi.
Anche i tocchi di classe fanno la loro parte per contribuire a questa strepitosa sensazione di immersione. Per dire, sembrerà una cazzata, ma il fatto che nel gioco manchino delle indicazioni a schermo e che tutte le informazioni relative alla barra di energia o alle puttanate varie siano visibili direttamente sulla corazza di Isaac è una figata grossa come una casa.
Lo stesso dicasi per i vari menu e i video, proiettati olograficamente davanti al personaggio. Bellissimo, son cose che fanno la differenza tra un gioco che si fa ricordare e una roba anonima.

Ma pure nel gameplay Dead Space convince. Bella la cosa che i necromorfi vadano mutilati per essere uccisi ad esempio.
Staccare gambe e braccia ai nemici, rendendoli inermi e inoffensivi prima di dargli il colpo di grazia, dà sempre enormi soddisfazioni.
E carina anche l'idea delle sezioni a gravità zero o nello spazio (anche se forse queste ultime sono state un pelo sotto sfruttate).

E vi dirò, parlando di scelte narrative spezzo una lancia anche in favore del protagonista muto.
Il fatto che Isaac non dica una parola in tutto il gioco secondo me contribuisce parecchio a incrementare quel fattore di "solitudine e claustrofobia nello spazio" che fa tanto Metroid.
Lo dico perchè ho iniziato Dead Space 2, in cui Isaac parla, e a mio avviso 'sta cosa và un po' persa. Ma ho giocato solo il primo capitolo, quindi magari avrò occasione di ricredermi.
E tra l'altro anche così Dead Space 2 mi ha già fatto saltare sulla sedia un paio di volte, quindi chissenefrega.

In conclusione: se amate i survival horror dovete assolutamente giocarvi Dead Space, perchè è la cosa migliore che il genere abbia da offrire sulle console HD.
Se poi Alien è uno dei vostri film preferiti non avete assolutamente scusanti.

Nota a margine: il personaggio doppiato da Dario Argento è qualcosa di agghiacciante. Fa quasi rimpiangere la gente doppiata da Pietro Ubaldi. Quasi.

Nessun commento: