giovedì 22 novembre 2012

The Walking Dead: A Telltale Games Series

C'era molto scetticismo quando fu annunciato che Telltale Games si sarebbe occupata dello sviluppo del videogioco basato su The Walking Dead, principalmente perché i lavori più recenti della software house statunitense (Back to the Future e Jurassic Park) si erano rivelati tutt'altro che entusiasmanti.
Tra i videogiocatori si stava facendo largo l'opinione che i Telltale fossero degli sviluppatori sopravvalutati, incapaci di sfruttare il potenziale immenso dei brand che gli venivano affidati.

Per il gioco "a puntate" di The Walking Dead, dunque, eravamo tutti preparati al peggio.
Lo scorso Aprile, tuttavia, quando è finalmente uscito il primo episodio, è stato impossibile non rimanere piacevolmente sorpresi dallo stupefacente risultato ottenuto.
Il titolo in questione, infatti, pur dovendo fare i conti con l'ormai arrugginito motore grafico dei giochi Telltale, risultava estremamente sorprendente.
Prima di tutto il comparto tecnico claudicante veniva compensato da una direzione artistica di tutto rispetto, che sfruttava un bellissimo cel-shading fumettoso.
In secondo luogo, The Walking Dead colpì proprio per il suo lato narrativo, che non solo risultava assai godibile per gli standard di un videogioco, ma dava anche svariate piste alla serie televisiva.
I protagonisti facevano immediatamente breccia nel cuore di chi giocava e, soprattutto, la storia veniva raccontata in modo tale da trasmettere perfettamente tensione e senso di panico.
Nei mesi seguenti, l'uscita dei quattro episodi successivi non ha fatto altro che confermare le impressioni positive suscitate dal pilot.
Anzi, sento di poter dire che, spesso e volentieri, The Walking Dead è riuscito addirittura a superare le aspettative.
Survival horror? Magari no, ma comunque chissenefrega.
Dal punto di vista ludico, The Walking Dead è un'esperienza cinematografica che ricorda molto Heavy Rain di David Cage.
Anche qui il giocatore deve controllare un protagonista chiamato a interagire con lo scenario e a compiere scelte importanti che influenzeranno in maniera pesantissima il corso della vicenda.
In questa struttura di gioco sono presenti anche contaminazioni di altri generi, ma è veramente poca roba. The Walking Dead rimane sostanzialmente un (ottimo) film interattivo.
Il fulcro del titolo Telltale è sicuramente rappresentato dal rapporto tra il protagonista Lee e gli altri personaggi che lo accompagnano.
Gran parte del gioco si basa su questo aspetto e bisognerà sempre stare attenti a scegliere cosa dire o fare, sia nelle situazioni di pericolo che in quelle di relativa calma.
Il modo in cui ci comporteremo con i nostri amici andrà lentamente a plasmare la loro opinione sul nostro conto e le nostre azioni avranno notevoli ripercussioni mano a mano che procederemo nel gioco.
Il sistema di dialoghi funziona bene e riesce a rendere in maniera egregia la frenesia degli eventi, dato che spesso dovremo scegliere velocemente cosa dire, vuoi per stemperare i toni di una discussione accesa o per prendere una decisione da cui dipende la sopravvivenza del gruppo.

A proposito di sopravvivenza del gruppo: esattamente come nel fumetto e nella serie tv, anche qui vale la regola del "nessuno è al sicuro".
Tutti i personaggi possono morire. Spesso la loro morte sarà inevitabile, ma il più delle volte il loro destino dipenderà da quello che facciamo noi. È proprio in questi casi che il gioco riesce benissimo a farci sentire il peso delle nostre responsabilità.
Ci saranno infatti svariate occasioni in cui saremo costretti a scegliere tra la vita di una persona e quella di un'altra. Altre volte dovremo addirittura prendere decisioni moralmente difficili e brutali.
Ecco, se c'è una cosa estremamente apprezzabile di questo videogioco di The Walking Dead è il suo coraggio: Telltale non si è fatta problemi a toccare argomenti forti e a sconvolgere il giocatore con situazioni che altrove (sia nei videogiochi che in tv) verrebbero proposte in maniera molto più edulcorata.
The Walking Dead è un gioco spietato, che non esita a prendere il giocatore a pugni nello stomaco dall'inizio alla fine.
La vicenda raccontata, pur rispettando i canoni delle opere a base di zombi (e cadendo anche in un paio di clichè), riesce ad essere estremamente coinvolgente e cruda proprio perché non si fanno sconti a nessuno. Raramente si gioca per più di un'ora senza che accada qualcosa di inaspettato o di emotivamente spiazzante.
Scusate, vado un attimo a piangere.
The Walking Dead è per me uno dei giochi più belli dell'anno e, in generale, uno degli esperimenti videoludici più riusciti di sempre.
È un titolo che finalmente ha il coraggio di raccontare una storia adulta, mettendo tra l'altro in scena uno dei rapporti (quello tra Lee e la piccola Clementine) più toccanti che io abbia mai visto.
È un tornado di emozioni fortissime che dura una manciata di ore, culminante in un finale assolutamente commovente.
Applausi scroscianti per i ragazzi di Telltale, altro che sopravvalutati.

Ho giocato a The Walking Dead su XBOX 360, dove i cinque episodi sono acquistabili separatamente (il primo come Live Arcade, gli altri come DLC) al prezzo di 400 MP ciascuno.
Il gioco è ovviamente disponibile anche su PS3 e su Steam.
A Dicembre dovrebbe uscire la versione boxata, solo che non si è ancora capito se arriverà pure in Italia o meno.
A tal proposito, ricordo che il gioco è completamente in inglese. Manca del tutto una localizzazione in italiano, sia per quanto riguarda il doppiaggio che i sottotitoli. Non è un grosso problema, considerando che i dialoghi sono piuttosto semplici da comprendere, ma non si sa mai.
A quanto pare, visto il successo di pubblico e critica ottenuto da questa prima serie, Telltale ha già confermato che svilupperà The Walking Dead Season Two.
Ovviamente day-one.

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