martedì 12 gennaio 2010

Dragon Age: Origins

Dragon Age è il nuovo rpg dei tizi di BioWare, già famosi su questo blog per aver inserito in un videogioco una scena di sesso con un'aliena dalla pelle blu.
Scena che ovviamente scandalizzò l'opinionista ringoglionita americana di turno.

Scandali a parte, rinfreschiamo la memoria ai più distratti: il videogioco in questione era Mass Effect, ovvero uno dei titoli più belli usciti in questa generazione di console.
Prima ancora i ragazzi di BioWare avevano sviluppato Knights od the old Republic, colossale rpg basato sull'universo di Star Wars che ho inserito anche tra i migliori giochi degli anni 2000.

Tuttavia, poco tempo prima di gettarsi a capofitto nel mondo della fantascienza, BioWare sguazzava allegramente nel fantasy classico alla Tolkien. Quello con nani, elfi, maghi, guerrieri con spadoni a due mani, orchi e interisti, tanto per intenderci...
BioWare diede infatti i natali a Baldur's Gate I e II, titoli basati sulla licenza di Dungeons & Dragons e sul mondo dei Forgotten Realms.
I due Baldur's Gate sono tra i migliori giochi di ruolo occidentali mai visti. Roba che i gli rpg truzzi giapponesi devono andare proprio a nascondersi se li metti a confronto, eh!

Ora, chiedo scusa per la "breve" lezioncina di storia che effettivamente serve a poco o un cazzo, ma ho usato tutto questo giro di parole perchè volevo arrivare appunto a Baldur's Gate.
Essì perchè Dragon Age è, a detta di un sacco di gente che ne sa più di me, un po' l'erede spirituale di Baldur's Gate.

Parliamone, che tanto stasera non c'ho sonno.
Ce ne sarebbero di cose da dire, vista la quantità carne al fuoco che offre questo ultimo lavoraccio BioWare.
Effettivamente era da un po' che non vedevo un rpg di questa caratura.
Ho amato Fallout 3, in misura minore mi piaciucchiò anche Oblivion, ho spolpato Mass Effect, ma le sensazioni che mi sta trasmettendo Dragon Age hanno un sapore tutto particolare.

Stiamo parlando di un gioco di ruolo tradizionale, a partire dall'ambientazione, che più classica di così veramente non si poteva.
La prima cosa che colpisce è la cura riposta nella ricostruzione del mondo in cui è ambientato il gioco, stavolta completamente inedito e non più legato alla licenza di Dungeons & Dragons.
Ogni singola cosa che troverete ha la sua storia da scoprire, ogni minchiatina ha il suo background ben definito, i curiosi troveranno veramente pane per i loro denti.
Usi, costumi, religioni, riferimenti storici, leggende. Tutto viene raccolto nella voce "Codex" del menu ed è liberamente consultabile dal giocatore più nerd.
Dragon Age è un titolo massiccio da questo punto di vista.
L'universo che offre è pulsante, vivo e credibile, impossibile non rimanerne affascinati.

La stessa cura si trova anche nei dialoghi: tanti, ben scritti e sempre interessanti.
Perfino la storia si lascia seguire con piacere, non tanto per la particolare originalità della stessa, ma più che altro poichè Dragon Age è un gioco di ruolo che offre delle scelte che cambiano radicalmente la vostra partita a seconda del modo in cui agirete.
Quindi c'è la curiosità di proseguire, c'è la voglia di "creare" questa storia da sè, plasmandola con le proprie azioni quest dopo quest.
Ci sono veramente un sacco di possibilità.
Gente che è vostra alleata potrebbe divenire d'un tratto vostra nemica se direte la cosa sbagliata. Ditelo a me che sono stato attaccato dalla mia guaritrice solo perchè le avevo dato una risposta da cazzone per compiacere un'altra strega darkettona troia e potermela così bombare.
Giocando a Dragon Age c'è sempre la sensazione di avere una libertà decisionale immensa.
Ogni quest può concludersi in svariati modi a seconda di come vi comporterete. E ovviamente ci saranno sempre delle conseguenze di cui bisognerà tener conto.

Detta così parrebbe una gran figata sotto tutti gli aspetti.
E in effetti lo è.
Di fatto l'unico problema di Dragon Age è quello di essere ancorato a un concetto di tradizione ruolistica che a qualcuno potrebbe sembrare un po' troppo di vecchia scuola oggigiorno.
La profondità di Dragon Age si riflette infatti anche nel sistema di combattimento e nel sistema di sviluppo dei personaggi, curato e dalle mille sfaccettature tattiche.
Dragon Age è anche in grado di offrire un buon livello di sfida, soprattutto se si gioca a livelli di difficoltà elevati (questa può essere cambiata a partita in corso).
Vincere gli scontri non sarà sempre facile e giocare Dragon Age oltre il livello normal richiede parecchia materia grigia per pianificare i combattimenti come si deve ed evitare di essere piallati dai primi mostri con cui incrociamo le spade.
Roba per intenditori del gioco di ruolo tradizionale, che magari sono un po' schifati dalla deriva eccessivamente action e semplificata che stanno seguendo molti rpg odierni. Nulla a che vedere col pigia-pigia di un Fable 2 (che tra l'altro proponeva uno dei combattimenti finali più ridicoli della storia).

Insomma, bisogna dirlo: se il genere vi interessa, Dragon Age è un gioco da provare a tutti i costi. Per console poi non credo che esista nulla di lontanamente paragonabile a questo rpg.
Occhio però, perchè come tutti i titoli di questo tipo può trasformarsi in una specie di droga se vi fate pigliare bene.
Ho paura a controllare quante ore ci ho giocato lo scorso week-end, cazzo.

Note a margine:
- Lo sto giocando su XBOX 360 perchè io e il PC non andiamo d'accordo, ma non fate cazzate e non seguite il mio esempio: compratelo per PC. Prima di tutto perchè l'interfaccia è moooolto più comoda, in secondo luogo perchè nella versione PC è possibile utilizzare una visuale a volo d'uccello. Il che è utilissimo per gestire meglio certi combattimenti che con la visuale da dietro le spalle appaiono oltremodo confusionari.
- Nel vostro party verrà arruolato anche il cane del protagonista. Un bestione di duecento chili, un boxer sotto steroidi in grado di fracassare il cranio a un grizzly con una zampata. Potrete dargli il nome che vorrete. Al mio ho dato un nome cazzutissimo e cattivissimo: Briciola.
- Anche in 'sto gioco si può trombare. Mi sono già schiacciato la strega darkettona Morrigan e la ladra Leliana, che è pure una rossa tanto per la cronaca. Adesso tocca all'elfo omosessuale Zevran. Non guardatemi così, la cosa non è che mi attiri, ma mi sblocca un achievement se lo faccio! Dura la vita del gamerscore addicted...
- Graficamente Dragon Age non è tutta 'sta gran roba, ma onestamente con tutta la ciccia che c'è attaccata ce ne fotte davvero qualcosa?

2 commenti:

Nabucodorozor ha detto...

Tu per un achievement diventeresti interista cazzo.
Sei l'emblema della prostituzione intellettuale... O della prostituzione.

N!

Teo ha detto...

In questo caso direi della prostituzione in senso stretto, visto che il mio pg si è fatto praticamente mezzo party XD