martedì 19 gennaio 2010

Bayonetta - pornosegretarie e videogiochi


Se tu fossi una persona seria probabilmente di Bayonetta ne parleresti malissimo.
Perchè sì dai, un gioco del genere non può che far male all'immagine del videogioco e degli stessi videogiocatori.
Riassumiamo brevemente: Bayonetta è un action game giapponese in cui interpretiamo questa strega dal look da pornosegretaria che se ne va in giro sculettando in maniera vistosa e vestita soltanto di una tutina in pelle (che poi in realtà sono i suoi capelli).
Questo titolo è pieno di richiami sessuali più o meno gratuiti. Il modo ammiccante e malizioso in cui la protagonista lecca un chupa chups è solamente uno dei tanti.
E che dire delle cutscenes poi, talmente kitsch, tamarre e sopra le righe che quelle di Devil May Cry sembrano girate da Nanni Moretti.

Insomma, 'sto gioco è probabilmente un riuscitissimo mix di tutto ciò che di ignorante e in un certo senso infantile c'è nel mondo dei videogiochi.
Roba per cui il quindicenne brufoloso medio si esalta oltre ogni limite comprensibile insomma.
Roba che a te, a cui piacerebbe che i videogiochi guadagnassero una certa dignità e che venissero considerati un passatempo adulto e maturo, dovrebbe farti incazzare.
Perchè dai, qualunque babbano non videogiocatore che vede Bayonetta non può fare a meno di inarcare il sopracciglio alla Carletto Ancelotti e chiedersi che cazzo è 'sta roba di cattivo gusto.
Insomma, dovrebbero darti fastidio tutti questi riferimenti sessuali, dovrebbe imbarazzarti il fatto che sul retro della confezione ci sia scritta una roba tipo "Mortalmente Sexy", dovrebbe schifarti tutta questa tamarraggine gratuita, questo stile così kitsch che minchia leva 'sta roba dalla console e rimetti su Dragon Age per carità.

Tu però non sei una persona seria.
Sei un videogiocatore.
Sei uno di quelli che ha giocato ad ambedue i DOAX tra l'altro, quindi non hai diritto a priori di lamentarti dei richiami sessuali di Bayonetta. Devi stare zitto proprio.
E di conseguenza alla fine non te ne frega un cazzo dello stile kitsch ed eccessivo, della mancanza di buon gusto e del fatto che la protagonista sculetti.
La cosa che ti interessa è una sola, ovvero che Bayonetta è un action game coi controcazzi, oltre che l'erede di Devil May Cry e uno dei pochi capolavori indiscussi che i giapponesi hanno sfornato in questa generazione di console.
Ciò basta e avanza per fartelo adorare.
Che se ci pensi bene tutti gli action game degni di nota hanno uno stile un po' tamarro e pacchiano: da Devil May Cry fino a Ninja Gaiden 2, che propone tra le altre cose le tette controllabili coi sensori di movimento. Che classe!
Per non dimenticare God of War con il suo protagonista spartano in salsa niggah!

E poi lo stile di Bayonetta, dopo i primi attimi di perplessità, alla fine ti convince.
Sicuramente non sarà elegante, sicuramente resta un po' volgarotto, sicuramente è roba per adolescenti in tempesta ormonale. Ma cazzo, va bene così.
Perchè in realtà Bayonetta di Stile con la "S" maiuscola ne ha da vendere. Il fatto è che è uno stile così barocco e volutamente trash che a molti, a una prima occhiata distratta, potrebbe risultare indigesto.
A una prima occhiata sì, perchè se ci giochi per un po' capisci che Bayonetta è un titolo talmente sopra le righe, privo di freni inibitori, intriso di ironia e giapponese nel profondo che finisce per essere irresistibile.
E' il trash che piace insomma. Quella roba che magari di per sè troveresti esteticamente e stilisticamente ributtante. Ma messa così, confezionata così, finisce per essere figa.

Che poi detto fra noi, cosa cappero stiamo qui a lamentarci dello stile discutibile di un gioco come Bayonetta quando in Dante's Inferno c'è Beatrice con le pere di fuori?
No, dico, Beatrice!
E Dante se la scopa pure!
Che a un certo punto ti vien da dire anche "Minchia era ora!"

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