lunedì 28 settembre 2009

Le mie console: Game Boy

Inizia l'autunno e inizia anche una nuova rubrica.
Una rubrica che, a onor del vero, avevo in mente da un bel po' di tempo. Anzi, da un sacco di tempo, pensate che l'idea risale addirittura ai tempi del mio vecchio blog di MSN, vale a dire 2006 inoltrato.
Come potete capire dal nome, in questi post parlerò delle mie console.
Delle loro caratteristiche, dei loro giochi, ma soprattutto dei ricordi ad esse legati.
Perchè il videogiocatore è un'anima romantica dopotutto e la console è un oggetto che può riportarci alla mente un sacco di ricordi belli o brutti. Più belli che brutti, forse.
Ebbene, allora cominciamo!
Partiamo dall'inizio...

Il Game Boy.
Il Game Boy è stata, di fatto, la mia prima console.
Non la console che mi ha fatto appassionare ai videogiochi, ci mancherebbe altro, per quello c'è tempo, ma è stato sicuramente il primo videogioco serio su cui io abbia messo le mani.
Ricordo che la prima volta che vidi un Game Boy avevo tipo sei anni, era il 1991 e mi trovavo al rifugio dei Laghetti, sopra Bormio 2000.
Vidi una bambina di qualche anno più grande di me che teneva tra le mani uno strano coso grigio di forma rettangolare.
Mi avvicinai e le chiesi cosa fosse. Mi spiegò che era come il GIG Tiger, ma che su quello potevi cambiare i giochi.
Continuando a non capire un cazzo, le chiesi di spiegarmi meglio.
Lei allora, un po' spazientita da quel bimbetto rompicoglioni, spense la console ed estrasse la cartuccia del gioco a cui stava giocando.
"Sono queste cassette qua", mi disse, "ognuna è un gioco!"
La prima volta che vidi la cartuccia di un Game Boy fu una sensazione strana ora che ci penso, una cosa quasi mistica. E' bizzarro perchè quella sensazione lì la provo un po' ancora oggi, anche se in misura chiaramente minore, quando afferro un pad di una console nuova per la prima volta.

Qualche mese dopo mio padre, una sera, tornò da Milano con un pacchettino.
Avevo iniziato da poco la prima elementare e voleva farmi un regalo.
Nel pacchetto c'erano un Game Boy (con Tetris) e due giochi: Turtles (per cui all'epoca andavo matto) e Balloon Kid. Credo che all'epoca Super Mario Land non fosse ancora uscito in Europa, ma potrei dire una mostruosa cazzata. Ovviamente buttai tutte le scatole nella spazzatura, come era uso comune ai tempi. Deficiente.
Tetris lo snobbai completamente (ma avrei recuperato alla grande negli anni successivi) e mi gettai a pesce sulle tartarughe ninja.
Naturalmente a giocare ero una chiavica mostruosa, peggio del Milan di adesso.
Riuscivo a superare a stento il primo livello.
Però che bella serata che fu!

In quegli anni il Game Boy fu un inseparabile compagno di viaggio.
Non era come le console portatili di adesso, che in spiaggia o al sole le puoi usare tranquillamente come specchio.
Col Game Boy ci potevi giocare veramente ovunque ed era ovviamente indistruttibile.
Poi va bè, all'epoca si era anche meno schizzinosi e feticisti, oggi se c'è un graffietto sullo schermo della PSP apriti cielo, ai tempi sullo schermo del mio Game Boy sembrava ci fosse passato Wolverine e ce ne sbattevamo il cazzo. Che tanto si riusciva a giocare lo stesso.
E poi sul Game Boy c'erano dei giochi a dir poco impressionanti.
Una console in bianco e nero, a 8 bit, non retroilluminata ma in grado di non sfigurare di fronte a niente.
Si pensi ai due meravigliosi Super Mario Land.
Giocati allo sfinimento per anni e anni.
Per non parlare dei Wario Land e dei tecnicamente impressionanti Donkey Kong Land (sì, il suffisso "Land" era decisamente in voga).
Roba a dir poco magnifica.
Avrei anche storielle interessanti da raccontare.
Alcune leggende metropolitane curiose, come una pellicola che, se applicata allo schermo, faceva diventare il portatile Nintendo una console a colori.
Oppure quell'altra che circolava, secondo la quale se prendevi una cartuccia del Game Gear e la tagliavi ai lati questa funzionava anche su un Game Boy. Chissà se qualcuno ci ha mai provato.
Ma anche roba vera.
Tipo mio padre che in giro per Como trovò in mezzo alla strada una cartuccia giapponese di Track and Field.

Tra una balla e l'altra il Game Boy è stata una console che ho consumato per quasi undici anni.
Fino al 2001, quando uscì il suo successore, il Game Boy Advance, console di cui parlerò a parte perchè ho quintali di cose da dire.
Se poi pensiamo che a Tetris qualche partitella saltuaria l'ho fatta fino all'uscita dell'episodio del DS, salta fuori che al Game Boy ci ho giocato dal 1991 fino al 2006. A dir poco impressionante.
Ovviamente il Game Boy ebbe diversi restyling estetici, tra cui il Game Boy Pocket e, soprattutto, il Game Boy Color.



Il mio Game Boy Color arrivò nel 1998 e ricordo che all'epoca fu una cosa abbastanza epocale.
Per la prima volta un portatile Nintendo era a colori!
In realtà la cosa era meno figa di quanto si potesse pensare visto che il Color non era neanche retroilluminato.

Tra l'altro è bizzarro pensare che il gioco simbolo del mio periodo "Color" sia stato un titolo nato per il vecchio Game Boy bicromatico: Pokèmon.
Agli inizi degli anni 2000 il fenomeno dei mostriciattoli tascabili iniziò a impazzare anche in Italia. All'epoca ero già grandicello in effetti, ciononostante non potevo ignorare questa mania dilagante che partiva proprio dal mondo dei videogiochi, in un titolo targato Nintendo tra l'altro.
Fu probabilmente il coinvolgimento della grande N che accese la mia curiosità, e così misi le mie manacce su Pokèmon Rosso. Quello che scoprii fu un jrpg dalle meccaniche di gioco semplici (e forse anche un po' vetuste) ma impreziosite dal fattore collezionismo.
Perchè cazzo, era veramente una figata "collezionarli tutti". O meglio, cercare di farlo.
E i due seguiti di Pokèmon Red e Blu, i fantastici Gold e Silver di cui a breve usciranno dei remake per Nintendo DS, erano ancora meglio (e finalmente, programmati per rendere al meglio sullo schermo a colori del Game Boy Color).
Ma la cosa veramente fantastica della saga Pokèmon era quella sorta di cameratismo che si creava con gli altri giocatori.
Per completare il gioco al 100% la socializzazione era fondamentale. Era basilare trovarsi con qualcun altro per eseguire scambi. Ed era bello farlo, parte integrante dell'esperienza di gioco.
Che figata poi quando si discuteva dei segreti e venivano fuori leggende metropolitane senza senso.
"Lo sai come si cattura Mew? Devi andare a sud della mappa usando Surf. Ecco, lì c'è un'isola! Arrivi lì, trovi una roccia. Usi Spaccaroccia cinque volte con intervalli di cinque secondi e trovi un passaggio! Entri nella grotta, vai in su, poi in giù, a destra, a sinistra, giri su te stesso saltellando su un piede solo cantando l'inno della Lazio, poi vai a destra. Ecco lì c'è Mew! Devi affrontarlo con un Pokèmon di livello multiplo di 5 e quando la sua energia è a metà gli lanci in successione quattro Pokè Ball, sei Ultra Ball e ancora quattro Pokè Ball. Poi lo paralizzi e SOLO a quel punto usi la Master Ball per catturarlo! A questo punto esci dalla grotta entro cinque secondi, se ci metti di più ti cancella i salvataggi!"
Che belle cose, ragazzi! E ovviamente c'era gente che ci provava! XD

Pokèmon a parte, comunque, su Game Boy Color si vide anche altra roba discretamente interessante.
Venne fatto ad esempio un remake a colori del bellissimo Zelda: Link's Awakening e uscì anche una sorta di interessantissimo episodio apocrifo di Metal Gear, il famoso Metal Gear Solid: Ghost Babel.
E poi ci sarebbe anche altra roba che purtroppo non ho mai giocato. I due Zelda Oracle of Ages e Oracle of Seasons ad esempio, ma anche Mario Golf e Mario tennis.
Sì, effettivamente devo ammettere che la mia ludoteca Game Boy Color fa abbastanza cacare il cazzo. Robaccia come Mortal Kombat 4, Gex, addirittura quella troiata epocale di Carmageddon... Una roba quasi imperdonabile, visto e considerato che all'epoca di videogiochi un po' ne sapevo ormai. Consideriamo poi che ho perso la cartuccia di Pokèmon Gold e il quadretto è completo! XD
Nel 2001 comunque il vecchio e glorioso Game Boy, anche se a colori, iniziava a sentire il peso degli anni ed era inevitabile che a breve sarebbe stato sostituito. Ma questa è un'altra storia, che racconterò moooolto più in là.
Nel prossimo episodio, se tutto va bene: Super Nintendo!

2 commenti:

Rykkij ha detto...

Wooooh che ricordi...
quando in casa Veronelli arrivò il game boy, ovvero nel natale 1990, corredato di due giochi, ovvero turtles (fantastico!) e batman (impossibile!).

Comunque una peculiarità di tutti i game boy con cui ho avuto a che fare è che dopo qualche anno, inesorabilmente, la placchetta di plastica sopra lo schermo lcd si stacca!

Teo ha detto...

Di Turtles comunque era molto bello anche il sequel (che ho perso lol...)

Comunque il mio Game Boy "mattone" è ancora intatto, ma è ormai quasi inutilizzabile per un problema allo schermo, nel senso che quando lo accendi ai bordi si formano come delle righe bianche (tipo pixel morti) che sminchiano tutta l'immagine. Ricordo che all'inizio era una righetta sola, ma poi la situazione è andata peggiorando.
La placchetta di plastica però è ancora a posto.

Il Game Boy Color però è ancora in ottime condizioni grazie a dio.
C'è da dire che se devo giocare a qualche roba del vecchio Game Boy uso il Game Boy Advance SP e stop, più comodo.