martedì 22 novembre 2016

Ghostbusters

Mi dispiace parlar male di questo remake di Ghostbusters. C'è stato un momento, nei mesi scorsi, in cui ho davvero sperato che si rivelasse un film godibile, capace di zittire le orde di hater offesi da "quei maledetti bastardi che stanno rovinando la miglior saga di sempre (saga composta da un film ottimo e da un sequel appena decente) rifilandoci anche quattro donne come protagoniste. Vergogna!!!".

Devo comunque ammettere di aver avuto dei grossi dubbi su questo progetto sin da quando fu annunciato. Perché l'alchimia del film originale non era replicabile, le varie foto scattate sul set mi sembravano tutt'altro che promettenti e il primo trailer faceva oggettivamente ribrezzo. Poi però era arrivato un secondo trailer che lasciava intravedere cose simpatiche, buttava là un paio di battute decenti e faceva pensare ad un film d'azione quantomeno divertente.
Ragionando a mente fredda, inoltre, mi ero reso conto che i nomi coinvolti erano incoraggianti. Il regista Paul Feig aveva girato Spy, una commedia action con Melissa McCarthy che mi era piaciucchiata. Persino le attrici scelte per interpretare le nuove disinfestatrici del paranormale (tra cui figurava la stessa McCarthy) promettevano benino, pur non avendo il curriculum di Bill Murray e soci.
Insomma, mentre su internet fioccavano insulti sessisti e polemiche, io ci stavo credendo. Moderatamente eh, però ci stavo credendo.

Il problema è che siamo nel 2016. E il 2016 ha già ampiamente dimostrato di essere l'Anno del Male in cui tutte le nostre speranze sono destinate ad infrangersi.
Quindi come potrà mai essere andata, con questo remake di Ghostbusters? È andata che, alla fine, a dispetto di alcune recensioni positive (de gustibus), ne è uscito un film veramente brutto.
Lasciamo perdere i confronti con la pellicola del 1984. Perché certo, potremmo dire che qui non c'è traccia dell'ironia volgarotta ma graffiante degli acchiappafantasmi originali o della perfetta commistione tra horror, comicità e azione che aveva segnato le loro gesta. Ma in fin dei conti sono passati anche trentadue anni, mettersi a fare paragoni non ha veramente senso. Senza contare che sarebbe fin troppo disonesto massacrare il film di Feig solo mettendolo in relazione ad un cult anni ottanta che ha segnato la nostra infanzia.
Non è questo il punto.
Il punto è che Ghostbusters 2016, indipendentemente dai suoi legami con i capolavori del passato, è un film poco riuscito, banale e svogliato.

Molto semplicemente: non funziona. Non diverte, non emoziona, non lascia nulla.
La scrittura è pessima. Piatta per quanto riguarda gli sviluppi narrativi, tra il moscio e il delirante quando si tratta di costruire momenti capaci di strappare un sorriso. Presumo che parte della colpa sia imputabile al doppiaggio italiano, che come al solito avrà segato via parecchi giochi di parole sensati solo in inglese, ma guardando questo film mi sono sinceramente sorpreso della quantità di dialoghi che, cercando disperatamente di risultare divertenti, mi hanno lasciato impassibile come un pezzo di legno.
A fare da contrappeso alle chiacchiere brutte tra i personaggi ci sono le parti più movimentate, che toccano notevoli livelli di bordello, soprattutto verso il finale. Peccato che troppo spesso si scada nel tentativo di puntare alla spettacolarità fine a se stessa, con scene d'azione belle da vedere (al netto di effetti speciali fin troppo plasticosi e posticci), ma al contempo girate senza alcun brio. Anche le numerose citazioni horror e le strizzate d'occhio al film originale appaiono goffe; e non parliamo dei terrificanti camei in cui figurano gli attori del vecchio cast, per pietà.

Ciò che brucia di più, tuttavia, è come Ghostbusters, in mezzo al bruttume, lasci intravedere qualche spiraglio di luce. Le quattro protagoniste, a mio avviso, avrebbero avuto del potenziale, se solo fossero state alle prese con una sceneggiatura all'altezza. Ho adorato in particolar modo Kate McKinnon: mi aspettavo un clone insipido di Egon, invece ho trovato un personaggio deliziosamente sopra le righe, che rappresenta l'unica cosa veramente degna di nota in tutto questo disastro. Volendo ci sarebbe pure Chris Hemsworth, toh. È adorabile ammirare il modo in cui si diverte a fare lo scemo, anche se il segretario tontolone che interpreta non mi ha entusiasmato.

Mi rattrista davvero che sia andata così. Una bella rilettura in chiave moderna di Ghostbusters me la sarei goduta più che volentieri. La faccenda del cast femminile mi incuriosiva moltissimo e non ho mai avuto particolari preconcetti verso i remake. In fondo le storie sono fatte per essere raccontate una volta e poi raccontate di nuovo, non c'è nulla di male a prenderne una buona e a rielaborarla.
Peccato solo che, stavolta, il risultato sia stato questo.

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