martedì 2 ottobre 2012

A Storm of Swords

Se c'è una cosa che mi piace del modo di scrivere di Martin è la sua imprevedibilità.
Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sono sì interessanti perchè propongono un mondo fantasy diverso dal solito e tratteggiato fin nei minimi particolari, ma la loro caratteristica più peculiare è proprio la capacità di lasciare di sasso il lettore con twist della storia inaspettati.
A Storm of Swords, terzo libro della saga, è proprio l'apoteosi di questa spiazzante imprevedibilità.

Se A Clash of Kings aveva il difetto di essere un libro in cui accadevano ben poche cose interessanti, A Storm of Swords ha quasi il problema opposto.
Nelle sue milleduecento pagine succede di tutto e di più.
Quasi in ogni capitolo c'è un evento importante e sorprendente, qualcosa che sconvolge il punto di vista dei protagonisti o che rimescola completamente le carte in tavola.
Martin dimostra di essere uno scrittore che non si fa troppe paranoie a spiazzare il lettore con morti inattese o stravolgimenti che modificano totalmente la psicologia di determinati personaggi (mi sto mordendo la lingua per non spoilerare, sappiatelo).
Il bello, infatti, è che i colpi di scena non sono mai messi lì semplicemente per fare la sparata ad effetto, ma sono quasi sempre funzionali all'evolversi della vicenda e alla caratterizzazione dei protagonisti.

E a proposito di caratterizzazione, anche stavolta tocchiamo vette sublimi.
Personaggi che fino allo scorso libro ci sembravano quasi dei villain "bidimensionali" qui acquistano rinnovato spessore e si rivelano ben più sfaccettati di quanto potessero sembrare.
Il confine tra "buoni" e "cattivi" è spesso labile e, salvo rare eccezioni (Joffrey è sempre una merda umana), sono le motivazioni e i punti di vista a fare la differenza sulla percezione che si ha di un determinato personaggio o di un determinato evento.
In base al tipo di relazione che un protagonista ha con un altro può cambiare veramente tutto quanto.
Ed è sempre un piacere vedere come qualsiasi cosa possa apparire bianca o nera a seconda che sia osservata da Caio o da Tizio.

A Storm of Swords è un romanzo fantasy bellissimo. Lungo, denso, magari fin troppo pieno di nomi, di fatti e di dettagli da ricordare, ma allo stesso tempo dannatamente scorrevole e assuefacente.
Per ora lo considero a mani basse il miglior libro della saga di Martin, vediamo se i due che restano sapranno farmi cambiare idea.

Ho letto A Storm of Swords nella sua edizione italiana.
Nel nostro paese il libro è stato suddiviso in tre volumi di circa quattrocento pagine ciascuno: Tempesta di Spade, I Fiumi della Guerra e Il Portale delle Tenebre.
Per scofanarmi tutto ci ho messo poco più di un mese.
Noticina per chi segue la serie televisiva: questo terzo libro, vista la lunghezza, sarà suddiviso in due stagioni. Scelta che mi sento di condividere in toto, vista la mole di cose da raccontare.

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