mercoledì 11 aprile 2012

Ridge Racer Unbounded

Il primo approccio con Ridge Racer Unbounded è stato straniante.
E’ bizzarro trovarsi a giocare a un Ridge Racer che non è un Ridge Racer.
Per la prima oretta di gioco ci si chiede se questo "reboot" possa essere effettivamente il modo giusto per ridare vita a una serie agonizzante.
Inizialmente ci si domanda inevitabilmente se dare in mano lo sviluppo dell’ultimo titolo di una storica saga giapponese a uno studio occidentale come i Bugbear (responsabili dei Flatout) sia stata una buona idea.
Perché Unbounded ha completamente perso l’identità che caratterizzava la serie targata Namco. Non ha più niente dei vecchi giochi della saga, tabula rasa. E’ un gioco di corse arcade occidentale, un clone di Burnout o di Split/Second.

Da un certo punto di vista, quindi, Unbounded è una delusione totale.
Se è vero che negli ultimi anni Ridge Racer ha iniziato a rompere i coglioni, è anche vero che chi, come me, è cresciuto con un Dual Shock 1 tra le mani ha nel cuore giochi come Rage Racer o Ridge Racer Type 4.
E insomma, mette un po’ di tristezza constatare che Namco non sia riuscita a innovare la propria serie senza snaturarla completamente, trasformandola invece in qualcosa di completamente diverso.
Ma, del resto, forse l'unica soluzione percorribile era questa. Inutile prenderci in giro, lo sappiamo tutti che la Namco di oggi non riuscirebbe mai a tirare fuori un gioco di corse ground-breaking come fece nel corso degli anni Novanta.
All’epoca erano altri tempi, era un’altra Namco ed era un altro Giappone.

L’amarezza tuttavia dura poco.
Perché, sebbene non ci sia quasi più nulla dei vecchi Ridge Racer, Unbounded è un racing game arcade validissimo.
Bugbear ha messo a frutto l’esperienza maturata coi Flatout ed è riuscita a sfornare un piccolo capolavoro divertentissimo, veloce e adrenalinico.
Come detto, Unbounded è figlio della scuola di Burnout e Split/Second, vale a dire che, oltre a cercare di rimanere in testa, bisognerà preoccuparsi di fare a sportellate con gli avversari e di distruggere elementi dello scenario per mantenere piena la barra del turbo o trovare scorciatoie. A ricordare il feeling dei precedenti episodi sono rimaste solo le derapate, che però qui funzionano in maniera completamente nuova e prevedono un utilizzo intensivo del freno a mano.

Padroneggiare il nuovo modello di guida non è semplicissimo.
La curva di difficoltà è elevata e sin da subito ci si ritroverà a sudare per cercare di arrivare primi.
Unbounded è un gioco ostico e richiede una certa dose di dedizione. Il giocatore che non si lascia scoraggiare, tuttavia, avrà grosse soddisfazioni e si divertirà come un matto a correre per le strade di Shatter Bay sfasciando tutto lo sfasciabile.

Infine c’è l’editor.
Unbounded offre un ottimo editor di tracciati e online si possono trovare già parecchie piste interessanti e anche abbastanza fuori di testa.

Ridge Racer Unbounded, in definitiva, pur non essendo un gioco perfetto o rivoluzionario e pur buttando nel cesso l'identità di una serie che ha fatto la storia dei videogiochi, offre qualcosa che gli ultimi Ridge Racer non sono riusciti a offrire in maniera del tutto convincente: un’esperienza arcade solida, fresca e appagante, assolutamente degna di essere gustata se si è appassionati di questo genere.
A Bugbear non si poteva chiedere di meglio.

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